Come spesso ti ho detto, non puoi dire di aver vissuto un luogo se non hai anche assaggiato i suoi sapori. Ebbene la nostra esperienza in visita al Carnevale di Ivrea, ancora una volta, ha confermato anche questa mia convinzione: eccoci tra i sapori del canavese.
In questo articolo voglio parlarti dei sapori del canavese e di dove mangiare a Ivrea per ritrovare le bontà che abbiamo avuto modo di gustare durante il nostro tour in città. Ecco quindi che una visita a Ivrea diventa occasione per pranzare o cenare in locali che sanno valorizzare, nelle loro portate, i sapori basilari della gastronomia locale.
Ti ho raccontato di quanto sia stato coinvolgente vivere dall’interno l’organizzazione dello storico carnevale. Di quanto sentita sia la tradizione in ogni cerimoniale che viene eseguito a cadenze regolari a partire dall’Epifania fino a giungere al Carnevale. E non posso omettere di parlarti di quanto bene si sia mangiato in quei due giorni canavesani.
Sapori del Canavese
Al nostro arrivo siamo stati fatti accomodare all’Hotel Crystal Palace, situato a Banchette d’Ivrea in posizione decentrata, ma comunque molto vicino ai luoghi di festeggiamento che si possono raggiungere in venti minuti circa di passeggiata, oltre che con i numerosi mezzi pubblici locali.
Quattro stelle totalmente meritate, come si intuisce già osservandone il sito internet, per questa struttura in stile moderno che offre camere spaziose e ben arredate, dalla linea d’arredamento essenziale, ma che riesce a trasmettere calore e accoglienza.
Interno alla struttura si trova il Ristorante Trattoria Moderna, un piacevole locale provvisto di una sala da pranzo grande e luminosa, in cui abbiamo conosciuto i nostri compagni di tour. E quale miglior posto per socializzare se non a tavola?
Con l’intento di esaltare i sapori caratteristici della zona di Ivrea, lo chef ha preparato per noi diverse portate in cui ha saputo esaltare sapori tradizionali (quali il salam ‘d patata, la verza o lo zabaione) in piatti sapientemente preparati e di notevole gradevolezza.
E così per antipasto abbiamo degustato castagne di Settimo Vittone con burro di Cesnola e polenta di mais rosso con merluzzo dissalato e cipolle. Piatti con ingredienti tipici della cucina popolare, ma ottimamente dosati a creare sapori eccellenti.
Passando dall’Erbaluce Spumante al Neretto, vini provenienti dall’azienda agricola Cieck, ci iniziano a servire la prima delle tre portate principali, il mio acerrimo nemico capunet.
Per disgrazia, o forse per fortuna, infatti, sono allergico alla verza e proprio le foglie di questo ortaggio avvolgono il ripieno di carne e uvette che, a giudicare dalle espressioni dei commensali, deve essere davvero squisito.
La mia fortuna in tutto ciò sta nella possibilità che ne traggo di verificare la capacità del personale a gestire gli imprevisti. È così che, in alcuni minuti, mentre la cameriera mi esprime il suo dispiacere alla mia impossibilità di gustare il capunet, direttamente dalla cucina, mi raggiunge il cuoco per servirmi una particolarissima, quanto buona, cipolla caramellata.
Prontezza ed efficienza anche in questo quindi, una caratteristica che spesso manca anche nei migliori ristoranti.
Il mio più favorevole apprezzamento va agli agnolotti ripieni di salam ‘d patata, una soluzione che mai prima avevo sperimentato, ma che ho trovato molto gradevole. Il salume abbinato al primo piatto è, a mio parere di profano, davvero squisito.
Immancabili poi in un menù tipico di sapori del canavese sono le miasse con il salignun, tradizionali ‘piadine’, fatte di polenta stesa in sottili strati e fatta cuocere sulla pietra a fuoco vivo, ripiene di un locale formaggino spalmabile fresco.
In conclusione dell’ottimo Caluso Passito accompagna il tris di dolci al sapore d’arancia, per stare in tema con il carnevale: torta di arance e mandorle, zabaione al Passito con savoiardo all’arancia e sorbetto di arance.
Una cucina davvero da provare che mi riprometto di tornare a sperimentare anche non in veste di ospite.
Concedendoci un po’ di tempo per digerire scarpinando per le vie della città, trascorriamo alcune ore prima di sentire la necessità di una sosta. Il freddo e il movimento fisico iniziano a causare i primi accenni di stanchezza.
Delizie di cioccolata
Forse perché previsto o forse per caso, ecco che ci fermiamo a visitare il sogno di ogni goloso.
Alla periferia di Ivrea, lungo via Torino, si trova una cioccolateria artigianale, un laboratorio a conduzione familiare che, da oltre 40 anni, si occupa di realizzare prodotti interamente di cioccolata.
Attualmente in attesa di trasferirsi in locali più ampi dello stabile in cui si trova, veniamo fatti accomodare in quello che in questo momento è il laboratorio, un vero luogo di perdizione, angolo di tentazioni in cui nessuna dieta potrebbe mai averla vinta.
La famiglia Malvasio, padre, madre e figlia, ci invita a seguirli nel retro per mostrarci e meglio spiegarci come avviene la preparazione di alcune loro specialità.
Vederli al lavoro è qualcosa di eccezionale, la cioccolata fusa che con sapienza ed esperienza viene modellata, colata e decorata per creare uova, cioccolatini, tavolette, ma anche idee regalo originali come le scarpette di cioccolata per le ragazze (in edizione speciale per le dame del carnevale) o le gabbiette di cioccolata con dentro le gallinelle o i coniglietti pasquali.
Forse vedendo la brama nei nostri occhi, Manuela, la figlia, ci offre da assaggiare una loro specialità, i Cichet, cioccolatini ripieni di genepì, grappa o passito. Rifiutare sembra proprio scortesia e la curiosità di coglierne la differenza mi fa capire che, dopo averli provati tutti e tre, mi piacciono molto quelli al passito.
Altra specialità sottoposta al nostro palato sono le tavolette di cioccolata con dentro i petali di fiori di varie qualità.
Essendo quelle alla viola terminate, la Mugnaia si chiama leggendariamente Violetta, gustiamo le tavolette alla rosa, dal gusto sopraffino e prelibato, ottenuto anche grazie all’impiego di fave di cacao selezionate per ottenere la migliore qualità, come ci spiega Manuela.
Oltre al cioccolato, la famiglia di pasticceri, realizza anche dei confetti tipici, i Benis, realizzati glassando le nocciole con la ghiaccia reale, operazione che Manuela e la mamma ci mostrano con grande maestria. Ogni anno viene inoltre proposto un dolce particolare studiato appositamente per Ivrea e per il carnevale.
Il 2013 è l’anno dei Pavée, piccole caramelle cubiche di gelatina, al sapore di mirtillo oppure di arancia e cioccolato, studiate in omaggio alle strade della città, ricoperte di cubetti di porfido chiamati appunto pavée, che ogni anno sono il teatro su cui si rievoca la tradizione.
Una piacevolissima esperienza quindi, una scoperta inaspettata dal momento che ignoravo esistessero cioccolaterie nel canavese, rivelazione del fatto che anche qui, quasi alle porte della Valle d’Aosta, si trova la tradizione cioccolatiera.
Un’attività tramandata di generazione in generazione con grande passione e che talvolta coinvolge partecipanti interessati organizzando dei corsi per spiegare la realizzazione di cioccolatini e piccoli dolci che può essere eseguita anche a casa propria.
Per informazioni ti invito a visitare il sito internet http://www.nellacioccolata.it/
Sognando queste golose opere d’arte spero di averti allietato con un piccolo tour enogastronomico tutto eporediese alla scoperta dei sapori del canavese.
Bellissimo racconto tra i sapori eporediesi!
Grazie Paola, felice ti sia piaciuto! 🙂
con le vostre foto,i vostri racconti riuscite sempre a rendere coinvogenti i lughi visitati.
In particolar modo questo evento carnevalesco siete riusciti a descriverlo in modo molto approfondito (la sua storia)e soprattutto a stuzzicare l’interesse anche di chi, a tale manifestazione, non ha mai prestato molta attenzione.
ora però resta solo la voglia di assaggiare le piccole prelibatezze della cioccolateria !!!!
Al prossimo racconto ragazzi!!!
Grazie Pie! Il tuo commento ci fa davvero molto piacere, è bello sentire che ai nostri lettori piace seguirci! Grazie di esserci e resta con noi! 🙂
Ci andrò ragazzi sicuramente!!!!grazie mille per le mille idee che ci date sempre!!!
Grazie a te stefy per i complimenti e per seguirci! 🙂
Anche noi pensavamo di tornare… si avvicina la Pasqua! 😉