Sardegna on the road: diario di viaggio tra archeologia, natura e sapori autentici

Ci sono viaggi che si pianificano con una mappa e altri che si inseguono con il cuore. La nostra “Sardegna on the road” appartiene alla seconda categoria: un itinerario vissuto giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, tra antichi nuraghi e spiagge dimenticate, borghi silenziosi e sapori che raccontano storie. Siamo partiti sapendo che la Sardegna ci avrebbe travolto, e ne siamo usciti cambiati, arricchiti, profondamente legati a questa terra aspra e generosa. Questo diario vuole essere il racconto autentico di quell’avventura, un invito a lasciarti guidare lungo le sue strade, a perderti nei suoi tramonti e a ritrovarti tra la sua gente.

Come organizzare un viaggio in Sardegna on the road

Per vivere appieno un’avventura in Sardegna on the road, la pianificazione è parte essenziale del viaggio. Ecco alcune opzioni utili per organizzarsi al meglio:

  • Volo per la Sardegna: puoi volare direttamente su Cagliari, Olbia o Alghero. La scelta dell’aeroporto dipenderà dall’itinerario che intendi seguire. Una volta atterrato, ti consigliamo di noleggiare un’auto direttamente in aeroporto per muoverti in totale libertà.
  • Traghetto con auto imbarcata: se desideri partire con la tua auto (o camper), puoi optare per il traghetto dai principali porti italiani (Genova, Livorno, Civitavecchia) verso Porto Torres, Olbia o Cagliari. Questa soluzione è ideale per chi vuole viaggiare con attrezzature o in modo indipendente.
  • Noleggio auto: fondamentale per chi desidera esplorare anche le zone più autentiche dell’entroterra. Puoi prenotarla online in anticipo per trovare le migliori tariffe e scegliere tra auto compatte, SUV o fuoristrada.
  • Assicurazione viaggio: per viaggiare sereni, è importante tutelarsi da imprevisti. Noi abbiamo scelto Heymondo, una polizza che copre cancellazioni, spese mediche, smarrimento bagagli e include assistenza 24/7. Ideale per chi parte per un’avventura on the road, dove ogni giorno può riservare sorprese.

Giorno 1: Dalle strade del nord al cuore dell’isola

La nostra avventura in Sardegna on the road comincia con un’alba promettente. Sbarchiamo a Porto Torres intorno alle 8:30, ancora assonnati ma col cuore già colmo di aspettative. Non ci soffermiamo in città: l’entusiasmo per ciò che ci aspetta ci spinge subito a prendere la Carlo Felice, la statale che attraversa tutta l’isola da nord a sud. Attraversiamo velocemente Sassari e Oristano, desiderosi di immergerci nelle zone più autentiche. Finalmente, dopo lo svincolo di Sardara e superato San Gavino, giungiamo a Guspini: è qui che comincerà davvero la nostra immersione nella Sardegna più genuina.

Pranzo a Guspini: accoglienza in stile sardo

A Guspini ci attende la prima, vera esperienza sensoriale del viaggio: il pranzo con gli zii. Dopo i calorosi abbracci, ci sediamo a tavola per un banchetto che è già racconto della tradizione sarda: antipasti come cardi sott’olio, pomodori secchi, olive marinate, affettati e formaggi, seguiti da gnocchetti alla campidanese, anguille arrosto e salsiccia. Il pasto si chiude con melone fresco, torta e tiramisù fatti in casa. È un’immersione totale nei sapori del Campidano, e ci sentiamo già parte di questa terra.

Sardegna on the road, Barumini
Sardegna on the road, Barumini

Pomeriggio a Barumini: viaggio nell’antichità nuragica

Con il gusto della festa ancora sulle labbra, ci dirigiamo nel pomeriggio verso uno dei luoghi più iconici dell’archeologia sarda: Su Nuraxi di Barumini. Questo straordinario complesso nuragico, Patrimonio dell’Umanità dal 1997, ci accoglie con le sue torri e i suoi misteri. La guida, Simona, ci conduce tra le stratificazioni dell’antico villaggio: camminiamo tra cortili, passaggi angusti, torri quasi intatte. È come viaggiare nel tempo, dentro il XV secolo a.C.

Casa Zapata: archeologia sotto i piedi

Ma Barumini non ha ancora finito di stupirci. A pochi passi dalla chiesa dell’Immacolata Concezione visitiamo Casa Zapata, elegante palazzo nobiliare che cela sotto di sé un secondo nuraghe. Grazie a un sistema di passerelle in vetro, camminiamo sospesi sopra le antiche pietre. Augusta, la guida, ci racconta con passione la storia della famiglia aragonese Zapata e il ruolo dell’archeologo Giovanni Lilliu, anima delle ricerche nella zona. Visitiamo anche le sezioni storiche ed etnografiche del polo museale, arricchendo il nostro viaggio di preziosi dettagli culturali.

Scorcio del centro di Ussaramanna, nostra tappa per la cena
Scorcio del centro di Ussaramanna, nostra tappa per la cena

Serata a Ussaramanna: murales e pizza gigante

Ormai calata la sera, ci spostiamo a Ussaramanna per cena. Il piccolo borgo ci sorprende con i murales dell’artista Atzori che colorano le viuzze del centro e creano un’atmosfera viva, quasi teatrale. Prima di sederci, ci perdiamo tra scorci di chiese e case antiche, in un silenzio irreale. Poi arriva la cena: le famose pizze giganti della Pizzeria Sa Giara. Quelle normali superano il piatto; quella gigante… riempie un tavolino! Ottima pasta, ingredienti freschi e l’immancabile Ichnusa rendono il tutto perfetto. E se non riesci a finirla? Te la incartano e la porti a casa. Così si conclude il nostro primo giorno: tra archeologia, famiglia, tradizioni e una fame di Sardegna che cresce.

Sardegna on the road, panorama di Guspini
Sardegna on the road, panorama di Guspini

Giorno 2: Guspini e il richiamo della costa

Passeggiata a Guspini: tra storia e leggende locali

La giornata inizia con un risveglio lento, cullati dal silenzio dell’entroterra sardo. Dopo una colazione rilassata, ci avventuriamo tra le vie del centro storico di Guspini accompagnati da Arianna, la nostra guida personale. Il borgo si rivela una gemma nascosta, fatta di dettagli autentici, scorci antichi e racconti tramandati oralmente. Iniziamo la visita dall’antico mulino, testimonianza del passato agricolo del paese, e proseguiamo verso la Mitza di Santa Maria, una fonte naturale legata a riti propiziatori e leggende popolari.

La tappa più suggestiva è la Chiesa di Santa Maria di Malta. Qui, la tradizione racconta di un miracolo: i Cavalieri di Malta deposero la statua della Madonna per riposarsi, ma quando tentarono di ripartire, non riuscirono più a sollevarla. Fu così che, proprio attorno a quella statua, nacque il luogo sacro. Passeggiare per Guspini è come scoprire la Sardegna più intima, quella che sfugge ai circuiti turistici ma sa regalare emozioni profonde.

Sardegna on the road, Mercato Civico di Guspini
Sardegna on the road, Mercato Civico di Guspini

Verso la costa: dalle colline di Arbus a Buggerru

Nel primo pomeriggio lasciamo Guspini in direzione Arbus, attraversando un paesaggio aspro e ondulato, dove la vegetazione si alterna a rocce e arbusti punteggiati dal sole. Le curve dolci ci accompagnano in un viaggio sempre più immersivo nella Sardegna più selvaggia. Dopo un tratto panoramico che regala scorci mozzafiato, giungiamo a Buggerru, piccolo borgo marittimo con una storia mineraria ancora visibile nei resti degli stabilimenti industriali e nei racconti della gente del posto.

Passeggiare per Buggerru è come sfogliare le pagine di un libro dimenticato: ci addentriamo tra le case adagiate tra mare e montagna, notiamo le vecchie rotaie, i magazzini in pietra e i binari che un tempo trasportavano tonnellate di minerali. La cittadina conserva un fascino decadente e autentico, lontano dagli stereotipi turistici.

Sardegna on the road, rovine sulla spiaggia di Cala Domestica
Sardegna on the road, rovine sulla spiaggia di Cala Domestica

Cala Domestica: un angolo di paradiso nascosto

Pochi chilometri dopo Buggerru raggiungiamo Cala Domestica, una delle spiagge più incantevoli del sud-ovest sardo. Circondata da alte scogliere e dominata da resti di edifici minerari, la cala si presenta come una baia racchiusa in una cornice perfetta. La sabbia è dorata e il mare, seppur agitato, conserva una bellezza magnetica. Sulla sinistra della spiaggia notiamo un sentiero: decidiamo di esplorarlo, arrampicandoci tra le rocce fino a scoprire una piccola caletta nascosta, isolata dal mondo, frequentata da chi cerca privacy e libertà.

Il silenzio è assoluto, rotto solo dal vento e dal fragore delle onde. Restiamo lì a lungo, assorbendo la pace del luogo. Quando il sole inizia a calare, torniamo sui nostri passi, e la vista della cala al tramonto ci lascia letteralmente senza fiato. Questa tappa ci ha fatto scoprire non solo luoghi straordinari, ma un modo nuovo di stare nella natura. La nostra Sardegna on the road si sta rivelando un viaggio dell’anima.

Torniamo verso il porticciolo per una passeggiata mentre il sole tramonta: il mare è calmo, il cielo si tinge lentamente di rosso e arancio, e il tempo sembra sospendersi.

Sardegna on the road, binari nelle Miniere di Montevecchio
Sardegna on the road, binari nelle Miniere di Montevecchio

Giorno 3: I misteri di Montevecchio e la Riserva di Is Crocorigas

Montevecchio: un villaggio minerario sospeso nel tempo

La terza giornata inizia con la voglia di scoprire cosa si nasconde tra le colline che circondano Guspini. Puntiamo verso Montevecchio, un piccolo borgo quasi disabitato ma intriso di storia e suggestione. La strada che vi conduce si snoda tra i pendii verdi e offre panorami silenziosi e profondi. È come se il tempo si fosse fermato: vecchi edifici industriali, rotaie arrugginite, strutture fatiscenti e magazzini minerari raccontano un’epoca in cui questa zona era una delle più attive del settore estrattivo in Sardegna.

Sardegna on the road, Miniere di Montevecchio
Sardegna on the road, Miniere di Montevecchio

Passeggiamo tra le abitazioni in pietra, alcune abbandonate, altre restaurate e abitate da pochi residenti. La Chiesa di Santa Barbara ci appare chiusa, ma anche da fuori ci regala una vista spettacolare sulla valle sottostante. L’atmosfera è surreale, quasi sospesa. Ogni passo è un viaggio tra gli echi del passato, tra vite di minatori e famiglie che qui hanno vissuto per generazioni. È un luogo che emoziona e colpisce nel profondo.

Sardegna on the road, il polmone delle Miniere di Montevecchio
Sardegna on the road, il polmone delle Miniere di Montevecchio

La Riserva di Is Crocorigas e un incontro inaspettato

Dopo pranzo decidiamo di addentrarci nella foresta che circonda Montevecchio per raggiungere la Riserva Naturale di Is Crocorigas. Percorriamo circa 4 chilometri di strada sterrata e arriviamo a una zona protetta dove vivono, protetti, i cervi sardi. La guida, Antonello, ci accoglie con entusiasmo e ci spiega come, grazie a un progetto di ripopolamento, la popolazione di cervi sia passata da circa 300 esemplari agli attuali 2000.

Mentre ammiriamo la vegetazione lussureggiante e ascoltiamo i racconti di Antonello, incontriamo un altro personaggio: Antonello Cocco, fotografo per passione e profondo conoscitore del territorio. Dopo qualche chiacchiera, ci sorprende con una proposta speciale: grazie al suo ruolo nella gestione della riserva, può farci entrare in uno degli stabilimenti minerari solitamente chiusi al pubblico.

Torniamo alla miniera, quindi. Entriamo in punta di piedi, col cuore che batte forte. Le stanze polverose, i vecchi macchinari, i tunnel oscuri e le pareti incrostate sembrano raccontare ogni giorno vissuto tra quelle mura. Il fascino del luogo è fortissimo e l’emozione, autentica. Ringraziamo con gratitudine il nostro accompagnatore e torniamo all’auto con la sensazione di aver vissuto una giornata irripetibile. La nostra Sardegna on the road ci ha appena regalato uno dei momenti più intensi del viaggio.

Sardegna on the road, Pan di Zucchero a Porto Flavia
Sardegna on the road, Pan di Zucchero a Porto Flavia

Giorno 4: Tra scogliere, isole e sapori di mare

Dal cuore del Sulcis Iglesiente al Belvedere di Nebida

Salutiamo Guspini a metà mattinata e partiamo in direzione sud-ovest. Il paesaggio cambia velocemente: dai campi coltivati vicino a Villacidro passiamo a colline impervie e zone segnate dagli incendi estivi. Arrivati nella zona di Iglesias, la natura diventa protagonista assoluta, con scenari che sembrano dipinti.

Proseguiamo verso Masua, piccolo borgo minerario affacciato sul mare, e ci fermiamo al Belvedere di Nebida. Qui il panorama è mozzafiato: davanti a noi si apre il Golfo del Leone, incorniciato da scogliere e dominato da una delle icone paesaggistiche della Sardegna, il Pan di Zucchero. Questo imponente faraglione calcareo emerge dalle acque con maestosità e ci regala una visione che resterà impressa nella memoria. Ci sediamo a contemplare il paesaggio di Porto Flavia, rapiti dalla bellezza silenziosa di questo tratto di costa.

Sardegna on the road, scorcio del centro di Carloforte
Sardegna on the road, scorcio del centro di Carloforte

Traversata per Carloforte: un tuffo tra cultura ligure e atmosfera marinara

Riprendiamo la discesa lungo la Costa Verde fino a Portoscuso, dove acquistiamo i biglietti per il traghetto verso l’Isola di San Pietro. La traversata è breve, ma ci porta in un mondo completamente diverso. Carloforte ci accoglie con i suoi vicoli stretti, le case colorate e un’atmosfera che profuma di Liguria. Non è un caso: fu fondata da coloni liguri provenienti da Tabarka, in Tunisia, e ha mantenuto viva una cultura unica.

Passeggiamo per le vie del centro storico, riconoscendo tratti familiari delle Cinque Terre nei vicoli e nelle facciate degli edifici. Il tempo stringe, ma ci basta per assaporare il fascino speciale di questa cittadina insulare. Carloforte ci sorprende, ci incuriosisce, e ci lascia con il desiderio di tornare per esplorarla più a fondo.

Sardegna on the road, torre di Calasetta

Calasetta: tramonto, accoglienza e cena di mare indimenticabile

Alle 17:10 ci imbarchiamo sull’ultimo traghetto della giornata, destinazione Calasetta, sull’Isola di Sant’Antioco. Appena sbarcati, percepiamo subito un’energia diversa: il borgo ci accoglie con le sue case bianche, le strade disposte ordinatamente e un’atmosfera tranquilla, quasi sospesa nel tempo. Pernottiamo all’Hotel Fjby, una struttura semplice ma accogliente, trovata tramite Booking.com: camere spaziose, pulite e a pochi minuti dal porto.

Con ancora un po’ di luce ci avventuriamo per le strade del centro, raggiungiamo la Torre di Calasetta e ci lasciamo incantare dal tramonto che tinge il cielo di rosa e arancio. Ogni angolo sembra custodire una storia, ogni scorcio è un invito alla contemplazione.

La giornata si chiude con una cena memorabile da “L’Approdo”. La terrazza, chiusa per l’autunno, promette viste mozzafiato sul mare durante la stagione estiva. Il menù è un trionfo di sapori locali: frittura di anemoni, seppie alla Calasettana, tonno alla piastra e tagliolini con ricci, vongole e bottarga. Chiudiamo in bellezza con una seada dal gusto avvolgente. È la celebrazione perfetta di una giornata intensa, che ci ha fatto innamorare ancora una volta della nostra Sardegna on the road.

Sardegna on the road, Sant'Antioco
Sardegna on the road, Sant’Antioco

Giorno 5: Il cuore selvaggio di Sant’Antioco e Porto Pino

Sant’Antioco: mare, tradizione e vita di porto

La giornata comincia con una colazione ricca all’Hotel Fjby di Calasetta. Lasciamo l’alloggio con una certa malinconia, ma l’entusiasmo per l’ultima tappa ci guida verso la scoperta dell’isola di Sant’Antioco. Brulla, selvaggia e autentica, l’isola si rivela perfetta per chi ama perdersi tra paesaggi essenziali e strade solitarie.

Attraversiamo il territorio in auto, imboccando anche qualche stradina sterrata per raggiungere le calette più nascoste. Ci fermiamo nella cittadina di Sant’Antioco, un centro vivace e fortemente legato alla tradizione marinara. Passeggiando sul lungomare vediamo pescatori intenti a smagliare le reti, mentre piccoli banchi vendono il pescato del giorno. C’è un’aria genuina e operosa che ci conquista.

Visitiamo anche alcune vie del centro, scoprendo botteghe artigiane e scorci storici, prima di rimetterci in marcia verso l’entroterra del Sulcis per incontrare, ancora una volta, la Sardegna più autentica.

Sardegna on the road, porto turistico a Porto Pino
Sardegna on the road, porto turistico a Porto Pino

Porto Pino e Porto Pinetto: dune, grotte e mare cristallino

Il nostro viaggio continua verso Sant’Anna Arresi, dove ci accoglie la nonna con uno dei pranzi più memorabili del viaggio: ravioli sardi fatti in casa, pieni d’amore e di ricotta salata. Dopo la pausa conviviale ci dirigiamo a Porto Pino. La Prima Spiaggia ci delude un po’, a causa delle alghe lasciate a riva, ma conosciamo bene queste coste e decidiamo di esplorare oltre.

La Seconda Spiaggia si apre davanti a noi in tutta la sua bellezza: sabbia bianchissima, acqua limpida e pochissima gente. Camminiamo lungo il piccolo porto e saliamo sulla scogliera verso la Grotta dei Baci, dove la roccia scolpita dal vento forma nicchie e anfratti suggestivi. Più in alto, ci addentriamo nella pineta di Candiani, un luogo ombroso e silenzioso dove i pini secolari custodiscono ancora i resti della Seconda guerra mondiale.

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Porto Pinetto, vera gemma del litorale: calette rocciose, acqua trasparente, silenzio assoluto. È il nostro saluto al mare sardo. Lì, sotto il sole ancora caldo di ottobre, ci concediamo un bagno rigenerante.

La giornata si chiude a Sant’Anna Arresi, con un cocktail al Nazca Pub, in Piazza Martiri. La mente è già altrove, ma il cuore è ancora qui: tra le luci soffuse del paese e la promessa silenziosa di un ritorno.

Sardegna on the road, Porto Pinetto
Sardegna on the road, Porto Pinetto

Sardegna on the road: un addio che sa di ritorno

I giorni trascorsi in Sardegna on the road ci hanno regalato molto più di un itinerario: ci hanno consegnato emozioni, legami, memorie indelebili. Dalle rovine nuragiche al mare cristallino, dai piatti cucinati in casa alle spiagge deserte, la Sardegna si è raccontata a noi con una sincerità rara.

Mentre torniamo a Porto Torres per riprendere il traghetto, un pensiero si fa spazio tra i bagagli: torneremo. Perché certi luoghi non si visitano una volta sola, si portano dentro e si ritrovano ogni volta che il cuore ne ha bisogno.

E così, questa Sardegna on the road rimane dentro di noi, pronta a rinascere ogni volta che ne sentiremo il richiamo.

Informazioni su Gian Luca Sgaggero 664 Articoli
Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

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