Tranquillo e silente, Caprile è un piccolo comune del Biellese che sorge sulle prime prealpi, quelle colline sempre più alte e sempre più scoscese da divenire montagne.
Abbiamo trascorso un fine settimana di febbraio alla scoperta di Caprile, sicuri che, come sovente ci ha insegnato il nostro progetto #ExploreBiella, anche questo paesino non ci avrebbe deluso.
Armati di curiosità siamo arrivati al municipio dove ci aspettava l’attuale primo cittadino, Massimo Paganini. Con molta gentilezza ci ha offerto riparo dal freddo ospitandoci nell’ufficio comunale, occasione per le presentazioni e per iniziare a conoscere questo territorio.
Come abbiamo detto per Ailoche, che sorge poco distante e del quale si gode un piacevole scorcio dal parcheggio vicino al municipio, anche Caprile è un comune frammentato. È suddiviso in 8 frazioni spesso lontane tra loro alcuni chilometri.
Il nome del comune ha un’origine non certa, ma essendo questo un territorio un tempo dedito alla pastorizia e venendo il prestigio delle famiglie definito in base al numero di capi (ovini) posseduti, si presume derivi proprio dalla presenza tra questi colli di moltissime capre.
Molto più vicino a Borgosesia che a Biella, Caprile è per certi versi molto connesso al vercellese, velocemente raggiungibile e spesso molto legato alle famiglie locali. Questo tuttavia non ne mina la biellesità e i racconti del sindaco ci fanno spesso meravigliare, poiché qui a Caprile hanno avuto i natali alcuni personaggi importanti nel passato. Forse non furono grandi condottieri o presidenti, ma sempre figure di rilievo che hanno affiancato anche la nascita dell’Italia come oggi la conosciamo.
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Cosa vedere a Caprile
Proprio fuori dal municipio si trova l’edificio più importante del paese, la Chiesa di San Carlo, una piccola parrocchiale dalla facciata riccamente decorata da affreschi, sia sul frontone che sotto il portico antistante il portale d’ingresso. Di fronte ad essa, affrescato su un muro, si trova una raffigurazione di San Cristoforo che occupa un’ampia parete sulla piazzetta.
L’interno della chiesa è grazioso e molto decorato. Una piacevole prospettiva la si gode dalla balconata dell’organo, non sempre accessibile a causa del consunto stato di conservazione della gradinata in legno.
Forse ancor peggiore è la gradinata che sale arrotolandosi internamente al campanile. Ho perso il numero dei gradini, sopratutto perché occorre fare attenzione a non salire più di uno alla volta sulla stessa rampa. Alcuni gradini scricchiolano rumorosamente, altri non ho osato calpestarli, ma vale la pena correre il rischio per vedere il panorama di Caprile dall’alto. Ti auguro di essere più fortunato di noi perché il meteo non ci ha molto favoriti.
Caprile è un paese composto da frazioni diffuse
Se vorrai avventurarti alla scoperta di tutte le frazioni scoprirai che ognuna di esse possiede una piccola chiesetta o un oratorio, che quasi sempre è l’edificio più appariscente del piccolo borgo.
Di certo quello che non manca a Caprile è la natura. Molte strade si snodano sinuose tra la vegetazione e le frazioni sono tutte collegate da antichi sentieri pedonali che costituiscono un ottimo percorso di trekking.
Inoltre la conformazione del sottosuolo, come già ad Ailoche, ha prodotto nel corso degli anni la formazione di numerose grotte, alcune delle quali accessibili.
La cavità più famosa è quella delle Grotte delle Tassére, un complesso di 9 stanze accessibile solo accompagnati da esperti speleologi. Le grotte si estendono per circa 300 metri e alcune delle stanze sono dotate di importanti formazioni di stalattiti e stalagmiti. Ci ripromettiamo di tornare a visitarle.
La Svizzera biellese, l’Alpe Noveis
La seconda giornata di esplorazione ci porta a salire di quota. Una delle frazioni più spettacolari di Caprile è infatti l’Alpe Noveis, raggiungibile percorrendo una strada asfaltata che diviene sempre più ripida e stretta per più di 3 chilometri.
Qui siamo proprio in montagna e durante l’inverno la zona è spesso innevata. Questo rende il tutto molto suggestivo, anche grazie allo stupendo panorama che da qui si gode.
Tra molte casette in stile montano si trova anche un hotel, che pare abbia visto tempi migliori. Nonostante ciò, una visita a Noveis è sicuramente consigliata per scoprire, tra le conifere e i prati d’alta quota, la Svizzera biellese.
Consiglio di gusto a Caprile
Scendendo da Noveis e accusando un po’ di fame a causa dell’alta quota abbiamo seguito i consigli degli abitanti locali e siamo andati a pranzare al Ristorante La Lanterna.
La Lanterna si trova proprio dietro la chiesa. È un ristorante molto semplice ma con una buona capienza di tavoli. Abbiamo scoperto questo posto la sera precedente per fare aperitivo e abbiamo deciso di tornare attirati dal menù tipico e appetitoso.
Il pranzo è cominciato con una serie di antipasti molto gustosi e accompagnati da bocconcini di pasta per la pizza fritti, un po’ tipo gnocchi fritti, alcuni dei quali insaporiti di spezie.
Sarà stata complice la pasta per la pizza davvero ottima (qui hanno il forno a legna e fanno pizze strepitose), ma abbiamo letteralmente divorato sia gli gnocchi che gli antipasti, per poi continuare con i plin (tipici ravioli molto piccoli) al sugo d’arrosto e con un bis di secondi, le costolette d’agnello e uno spezzatino delizioso.
A stupirci ancora di più è stato il dessert. Preparato dall’ex meccanico del paese riscopertosi chef, propostoci in due versioni: quella bianca simile al tiramisù e quella nera con cacao e amaretti.
Insomma Caprile è riuscita a conquistarci anche a tavola e ci ripromettiamo di tornare anche per assaggiare la pizza tanto lodata dai caprilesi.
E se proprio vuoi vivere un’esperienza a contatto con il territorio non puoi mancare a Cammin Mangiando, una manifestazione gastronomica itinerante che di frazione in frazione propone tutte le portate di un pasto e, ovviamente, tanto tanto vino.
Cos’altro occorre aggiungere per convincerti a fare un salto a scoprire Caprile? Il Biellese ti aspetta!
Organizza qui il tuo viaggio
Caprile è raggiungibile dal Biellese e da Borgosesia seguendo le indicazioni stradali, spesso occorre arrivare a Pray o Crevacuore per iniziare a trovare i primi cartelli.
Se arrivi da distante la soluzione ideale per raggiungere il Biellese è un volo e Malpensa o Caselle sono gli aeroporti più vicini.
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La foto indicata con “Caseripe, frazione di Caprile” non è Caseripe bensi Uccelli, frazione di Caprile.
Grazie Rudy per la segnalazione, abbiamo corretto la didascalia 🙂
Paese piccolo e tranquillo, boschi stupendi dove passeggiare. Una piacevole scoperta. Grazie!
Grazie a te Marco per averci lasciato un tuo commento, Caprile è davvero un’oasi di pace. Sei salito su fino a Noveis? 🙂
Alla scoperta del Piemonte dimenticato, spesso siamo prigionieri delle mode ed è in parte colpa nostra e dei media se molti angoli del ns. Bel Paese o addiritura delle regioni non vengono visitate anche se sono a due passi da casa. Complimenti per il tuo gradito ritratto.
Grazie Ferruccio per aver apprezzato, concordo con te ma aggiungo che spesso siamo troppo abituati a ciò che ci circonda per comprenderne il giusto fascino e il valore che rappresenta per chi viene da fuori zona. In ogni caso il Biellese è una continua scoperta 🙂