Solidarnosc e il passato della Polonia, la storia di Danzica

La giornata di oggi a Danzica, in Polonia, è stata una passeggiata nel tempo. Un vero e proprio susseguirsi di eventi e visite che mi hanno fatto sentire proiettato avanti o indietro nel tempo. Come se qui tutto fosse possibile, dal passato fino a Solidarnosc.

Il tour cittadino è iniziato attraversando la Via Reale, dalla Porta Verde fino alla Porta d’Oro. Già durante questo primo tratto è stato impossibile non fermarsi qua e la a contemplare i particolari o le bellezze che fanno si che della Dlugi Targ non ci si possa stufare mai.

I molti palazzi che si affacciamo sul Mercato Lungo portano con se molte storie. Realtà che una buona guida come Roberto non può fare a meno di raccontare, permettendo di approfondire la conoscenza della città e scoprire così numerosi aneddoti legati strettamente alla sua cultura e al suo sviluppo.

Un esempio è quello dell’ormai scomparso castello dei Cavalieri Teutonici. Era una massiccia costruzione difensiva in mattoni che si trovava a occupare il panorama fluviale e sorgeva proprio dove oggi il fiume tende all’orizzonte se lo si osserva dal Ponte Verde.

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Museo dell'Ambra, la storia di Danzica e Solidarnosc
Museo dell’Ambra
 

Danzica, una storia travagliata all’insegna della libertà

Giunti a Danzica per proteggere la città, i cavalieri di quest’ordine monastico, si stabilirono nel centro storico con la forza. Era il 1308 e dominarono fino al 1457, anno in cui vennero scacciati a seguito di vari eventi che ne determinarono l’allontanamento.

Il castello venne, a quel punto, demolito dalla popolazione che usò i mattoni per realizzare molte delle facciate in mattoni che si vedono lungo la sponda del fiume. Questo per fare in modo che nessuno più lo potesse possedere. Nemmeno il Re che, in qualità di liberatore, si trovò a dover chiedere ai cittadini una residenza che venne poi realizzata all’interno della Porta Verde.

Varchiamo la Porta d’Oro e ci dirigiamo verso la Porta Alta. Essa è la più esterna appartenente alle antiche mura di cinta esistite in città. Al suo interno si trova il punto informazioni dove acquistiamo la tessera musei. Da qui ci incamminiamo verso il Museo dell’Ambra, costruito all’interno del barbacane che si trova tra le due porte.

In questo edificio si trovava un tempo una prigione e nell’alto torrione viveva il boia. La struttura svolgeva quindi una funzione difensiva ed era toccata dal fossato che la rendeva più difendibile.

Oggi all’interno si trova il Museo dell’Ambra. Seguendo un percorso numerato è possibile scoprire le varie tappe del processo di lavorazione di questo minerale fossile formatosi dopo secoli di sedimentazione, imparare a distinguere i frammenti più preziosi e vedere da vicino alcuni oggetti di valore creati con pezzi d’ambra.

Ci allontaniamo poi dal centro diretti verso i sobborghi. Facciamo un giro lungo in un’area che oggi sembra un semplice parco collinare, ma in realtà le cunette del terreno sono il risultato degli alti terrapieni che costituivano la cinta muraria più esterna.

Un robot di Stelarc alla galleria Laznia, la storia di Danzica e Solidarnosc
Un robot di Stelarc alla galleria Laznia

La galleria d’arte Laznia

Da questa zona torniamo verso la città percorrendo alcune vie trascurate dei sobborghi. La galleria d’arte Laznia si trova qui ed è oggi un centro molto conosciuto e frequentato. Al suo interno vengono allestite mostre temporanee. Come quella di Stelarc, un artista che fonde arte e scienza creando opere ibride tra la scienza e la robotica.

Esposte su due piani vi sono alcune opere che a molti potrebbero sembrare di dubbio gusto, sopratutto quelle realizzate utilizzando come cavia il proprio corpo. Più curiosità la desta l’esposizione di due robot che si muovono automaticamente non appena qualcuno entra nella stanza, il tutto è regolato da un sensore di movimento.

Personalmente non riesco a comprendere a fondo questo tipo di arte che, al motto di ‘meat, metal and code’, unisce la scienza, la disponibilità umana (in questo caso la carne di Stelarc) e infine il codice, ovvero l’insieme delle informazioni che la muscolatura trasmette per mezzo di input elettrici emanati dai muscoli.

Lasciamo Laznia e ci accingiamo ad attraversare Danzica. Passiamo vicino al Mulino Grande che un tempo fu la più grande industria d’Europa e possedeva 18 pale per macinare fino a 200 tonnellate di grano. Al suo interno era anche presente un forno che preparava il pane per la città e la sua attività venne cessata solo nel 1945.

Deviamo verso il municipio della Città Vecchia. Qui davanti c’è il Ponte dell’Amore, le cui ringhiere sono piene di lucchetti. Proseguiamo poi verso la zona dove sorgevano un tempo i cantieri navali.

Agli antichi cantieri navali, sede di Solidarnosc
Agli antichi cantieri navali, sede di Solidarnosc
 

La Danzica di Solidarnosc

Questa zona industriale della città porta con se il ricordo di importanti momenti della storia polacca e europea. I moti di protesta e sciopero dei cantieri navali segnarono l’inizio di una serie di eventi che diede vita, nell’agosto 1980, al movimento sindacale indipendente Solidarnosc.

Le rinnovate ideologie di unione e libertà portarono alla Polonia un periodo di democrazia e pace che ha segnato la storia d’Europa. Il diffondersi di queste ideologie pose infatti fine ai regimi comunisti rendendo possibile la riunificazione delle due Europe, quella dell’Est e quella dell’Ovest.

Il nuovo centro multiculturale, di recente costruzione, ospita Solidarnosc. La sua inaugurazione è avvenuta il 30 e 31 Agosto 2014, giorno dell’anniversario della firma dei 21 postulati imposti dal movimento. Il museo e le altre attrezzature sono ora riunite in questa sede, dove si trovano anche aree culturali, cinema per la proiezione di film, opere teatrali e esposizioni temporanee. Il filo conduttore che unisce le attività a cui è destinata questa struttura non è soltanto la conservazione della memoria, ma il trattamento di argomenti riguardanti la libertà in tutte le sue forme.

Se vai a Danzica non limitarti ad una semplice passeggiata nel centro. Danzica è molto di più e basta poco per capirla più a fondo rivivendo i luoghi della sua storia e della sua società.

Hai già letto il racconto del mio primo giorno a Danzica?



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Monumento a Solidarnosc
Monumento a Solidarnosc

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Informazioni su Gian Luca Sgaggero 619 Articoli
Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

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