C’è un’isola, lungo le coste di Creta, che narra una storia nefasta. Sto parlando dell’isola di Spinalonga, conosciuta al mondo come isola lebbrosario. Una triste nomea, in effetti, ma ciò rende la visita di Spinalonga anche tremendamente suggestiva. Scopriamo assieme come arrivare e cosa vedere sull’isola lebbrosario.
Ci troviamo nella parte orientale di Creta, un po’ più a nord di Agios Nikolaos, cittadina che è stata la nostra base per i 7 giorni di questo viaggio. Se ti può essere utile saperlo, Creta riserva spesso molte ottime offerte volo + hotel prenotabili online. Anche per noi, talvolta, la tentazione è troppo forte.
La regione orientale di Creta ci è piaciuta molto e riserva piacevoli sorprese da scoprire. Animate cittadine, alcune spiagge molto belle e tranquilli villaggi costieri dove tronerei a trascorrere qualche giorno.
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Escursione all’Isola di Spinalonga
Per raggiungere Spinalonga è necessario prendere il battello a Plaka, Elounda o Agios Nikolaos. Plaka è sicuramente la più vicina all’isola. È una piccola cittadina costiera affacciata sul golfo di Mirabello e facilmente raggiungibile. Si trova a nord di Agios Nikolaos, qualche chilometro più a nord di Elounda.
L’isola di Spinalonga è una delle escursioni più ricercate da chi visita questa parte dell’isola di Creta. La fama della città è ben conosciuta in tutto il mondo, anche grazie al suo glorioso passato come avamposto della Repubblica di Venezia, e la visita va spesso a ruba.
Il consiglio, se non vuoi rischiare di non trovare più biglietti, è quello di prenotare online. Ci sono molti siti che propongono vari tipi di pacchetti, molti con partenza da diverse località cretesi. Alcuni li trovi qui di seguito.
Nel nostro caso il periodo era tranquillo e non c’era molta gente in attesa. Abbiamo avuto fortuna e abbiamo acquistato due biglietti per la barca che partiva intorno alle 11.00.
La traghettata dura circa 5 minuti e la visita vale ogni centesimo speso. Ricordo ancora l’incanto degli antichi bastioni affacciati sul mare e sempre più vicini a mano a mano che ci avvicinavamo.
Cosa vedere sull’isola di Spinalonga
Una volta sbarcati ci si trova davanti alle antiche porte d’accesso all’isola. Da qui le persone accedevano a delle sale di visita. Qui il personale medico le visitava e decideva in che settore dell’isola avrebbero vissuto.
Passeggiamo per le vie di questo borgo con una sensazione stranissima, le porte aperte permettono di visitare stanze che hanno ospitato i malati. In alcune si trovano ancora le brande, alcuni oggetti appartenuti a chi ha abitato Spinalonga, ma anche testimonianze di gente che, conosciutasi a Spinalonga, ha trovato l’affetto e magari un compagno di vita.
Nel periodo di massima popolosità, il lebbrosario di Spinalonga contò circa 400 abitanti. Ognuno di essi poteva mantenere la propria professione e così Spinalonga aveva attività commerciali e servizi. Una comunità autosufficiente che permetteva ai lebbrosi di essere solidali l’un l’altro. Lo stesso restauro di Spinalonga avvenne per loro mano.
Il lebbrosario di Spinalonga rimase attivo dall’inizio del XX secolo fino al 1957, anno in cui l’isola venne abbandonata e il lebbrosario venne chiuso.
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Storia dell’isola
Ma quest’isola non fu sempre un luogo in cui esiliare i malati. L’origine di Spinalonga risale a tempi molto antichi, quando la civiltà ellenica costruì un’acropoli sulla vetta più alta.
Più avanti nei secoli, nel 1579, l’isola divenne parte della Repubblica di Venezia. Furono i veneziani a edificare la fortezza sul mare e gli edifici utilizzando le rovine dell’acropoli.
La posizione di Spinalonga era per loro strategica, posta all’imbocco del golfo di Mirabello e dotata di coste rocciose e ripide. Ne risultò un’isola fortezza che non permetteva ai nemici di attraccare, a meno che non fossero invitati, e permetteva di controllare gli accessi al golfo e avere una base per i commerci verso oriente. Proprio per questo Spinalonga, assieme a Suda e Grabusa, fu in grado di resistere ai lunghi assedi durante la guerra contro i Turchi che invasero Creta.
La capitolazione avvenne nel 1715, dopo un assedio durato 3 mesi. Da quel momento Spinalonga divenne una fortezza ottomana, fino al 1903, anno in cui Creta cacciò i Turchi dal suo territorio.
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Cosa fare a Spinalonga
D tutte queste epoche, se guardiamo con attenzione, è possibile trovare delle tracce.
Spinalonga è da scoprire come un libro, passo dopo passo. E se hai voglia di camminare un po’, una volta lasciato il piccolo borgo, puoi risalire le viuzze o fare il giro dell’isola.
La passeggiata lungo il mare è molto suggestiva e, ogni tanto, lungo le mura si trovano ancora le rovine delle torrette o degli edifici di un tempo.
Salendo verso la cima del monte si raggiunge un’area pianeggiante e circondata da mura in rovina. Da qui si gode un panorama stupendo, contornato da alcuni pini, da alcune arcate rimaste in piedi e ricco di punti in cui sedersi a scrutare l’orizzonte e godersi la quiete.
Creta è raggiungibile in modo facile ed economico con un volo dall’Italia (puoi cercare i prezzi migliori online). Inlotre l’isola offre varie soluzioni di soggiorno, io solitamente confronto i prezzi su Booking.
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È molto importante portarsi qualcosa da bere, sopratutto nelle calde giornate estive. Se non ci hai pensato prima di arrivare qui puoi comprare qualcosa in uno dei negozietti che si trovano vicino all’arco d’accesso agli attracchi. Questo è il punto con le costruzioni più complete e le vie più caratteristiche.
Insomma Spinalonga è sicuramente una visita consigliata se ti trovi in questa parte di Creta. Non vi è una durata media di visita poiché ognuno può decidere di trascorrervi quanto tempo vuole. Il consiglio è quello di prenderla con calma e godersi ogni angolo della fortezza.
Tu sei mai stato a Spinalonga? O magari ne avevi sentito parlare?
Dove dormire vicino a Spinalonga

Post molto interessante e dettagliato. Complimenti!
Mi permetto di suggerire, a chi avesse già visitato l’isola o intenda farlo, la lettura del bellissimo romanzo L’ISOLA di Victoria Hislop.
La storia si svolge tra Plaka e il lebbrosario di Spinalonga. Meraviglioso!!
Ciao Silvia e grazie del commento, sono contento tu abbia apprezzato il nostro articolo. Grazie anche per averci segnalato il romanzo, lo leggerò! 🙂
Complimenti! Non ho mai letto un post così interessante!
Grazie mille Salvatore, mi fa molto piacere! 🙂