Per chi non mi conoscesse, sono Stefano Ceretti, di origine biellese e ho dedicato la mia vita alla fotografia. Dubito che, l’ormai lontano 15 maggio del 1968, mamma Franca e papà Francesco possano aver immaginato che quell’insignificante e rachitico pargolo si sarebbe, di lì a qualche anno, innamorato della fotografia tanto da farla diventare il suo lavoro.
Tutto è iniziato il giorno in cui Don Piero, sacerdote salesiano mio insegnante di Lettere in seconda Media, mi ha mostrato il procedimento di stampa in camera oscura: quel foglio bianco che dopo pochi secondi di immersione in un anonimo liquido trasparente ha, quasi per miracolo, “dato alla luce” un’immagine fotografica è stato per me una vera e propria folgorazione.
Qualche mese dopo la prima macchina fotografica (una Minox) regalo dei miei genitori per la promozione e, appena quattordicenne, una Contax acquistata con i miei risparmi invece del tanto agognato Ciao, sogno indiscusso di tutti gli adolescenti dell’epoca. Da quel momento un susseguirsi nel tempo di accessori vari fino a raggiungere un’attrezzatura pressoché completa con cui iniziare a frequentare la bottega di alcuni fotografi professionisti di Biella, tentando di carpire loro qualche segreto e… in un attimo siamo al 1992, quando inizio ufficialmente la professione di fotografo.
Negli anni la mia passione è rimasta invariata ma dal 2001, anno in cui ho affrontato un Linfoma non-Hodgkin, ho sentito cambiare la percezione del mondo intorno a me, fino ad allora visto in modo freddo e distaccato, ma da quel momento in grado di emozionarmi come mai prima.
“Ovviamente la chiave di lettura non poteva che essere “lei”, la fotografia, sempre più unico mezzo per esprimere i miei sentimenti.”
La fotografia è la mia vita
Dopo anni di pensieri e progetti riguardanti un non meglio definito libro, finalmente siamo al dunque.
Come? A modo mio ovviamente, decidendo due giorni prima di Ferragosto di fare “questa cosa”. Ho lavorato quasi senza sosta, scrivendo e correggendo infinite volte i testi, selezionando fotografie su fotografie e provando vari tipi di impaginazione finché ho, come mi ero prefisso, terminato il tutto entro un paio di settimane da quei famosi “due giorni prima di Ferragosto”.
Perché un titolo come IMMAGINI-AMO? Non esiste una spiegazione logica. È nato d’istinto ma, fin da subito, mi ha fatto pensare ai molti significati in esso leggibili: IMMAGINI (la base del mio lavoro e della mia passione) e AMO (io amo la fotografia, io amo le mie immagini); concetti contenuti in un eponimo (termine preso in prestito dalla bellissima prefazione dell’amico Giuseppe Rasolo) alquanto singolare ma senz’altro d’effetto.
Ho deciso di raccontare solamente la mia vita artistica perché la più pura, frutto di singoli “attimi di istinto” sommati tra loro seguendo un piacevole disordine logico.
Oltre i confini biellesi
In più di trent’anni di professione mi sono occupato (e continuo a farlo) di cerimonie oltre che di fotografia sportiva, commerciale e pubblicitaria, ma ho ritenuto, come già affermato, che questa prima volta dovesse essere davvero libera di fluttuare esclusivamente tra le mie emozioni.
Penso che ognuno di noi, ogni mattina, abbia a disposizione due alternative per affrontare la giornata: seguire sempre la stessa strada oppure quella suggerita dal proprio istinto. IMMAGINI-AMO racconta quest’ultima e il modo in cui io la percorro da quando, nel 2001 ( l’anno del Linfoma), mi sono reso conto della sua esistenza e, soprattutto, che anch’io sarei stato in grado di seguirla.
Molte volte farlo è difficilissimo ma quando arrivi in fondo ti sembra di entrare in un mondo privilegiato dove stai bene con te stesso e con le persone che ami e da cui sei amato. Non perdiamo mai di vista quel mondo perché, credetemi, è veramente un mondo fantastico…
TI ASPETTO nel mio studio per scambiare quattro chiacchiere, conoscerci e, se lo vorrai acquistare, per darti una copia del mio libro. Il mio mondo, il mio studio, si trova in viale Matteotti 25 a Biella.
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