Ho già accennato all’argomento di questo post in quelli precedenti, ma penso sia giusto dedicargli uno spazio esclusivo dal momento che la mia esperienza, vissuta dall’interno allo Storico Carnevale di Ivrea, mi ha permesso di cogliere appieno il senso di unione e fratellanza che sta alla base di questa manifestazione e di rivalutare molti aspetti spesso travisati, da erronei pregiudizi o dai media.
Per numerosi anni lo Storico Carnevale di Ivrea è stato tacciato di essere una manifestazione violenta, una situazione in cui la folla fuori controllo sfoga la propria repressione con il rischio di far del male agli altri partecipanti o addirittura agli spettatori.
A dare manforte a tali credenze si aggiunge l’opinione di coloro che, ignorando il complesso meccanismo che sta dietro alla fornitura delle arance, ritengono che la battaglia, evento clue dei festeggiamenti combattuta con il lancio di questi frutti, sia un immenso spreco di risorse alimentari.

Ma qual è la verita sullo Storico Carnevale di Ivrea?
Poter assistere alle varie fasi della preparazione del carnevale, grazie al blog tour organizzato dall’Ente del Turismo della Provincia di Torino e dalla Fondazione del Carnevale, mi ha permesso di confutare in modo assoluto queste dicerie, oltre che di apprezzare la manifestazione dal suo punto di vista storico e culturale veramente affascinante.
Innanzitutto consideriamo che le arance, quali ‘proiettili‘ da tiro, furono inserite nell’usanza popolare in periodo rinascimentale, anni in cui, quelli del 1800, le fanciulle utilizzavano gli esotici frutti, importati dai Savoia durante gli inverni trascorsi a svernare in Costa Azzurra, come ‘omaggi’ lanciati dai balconi ai giovani in strada. I quali li rilanciavano indietro in segno di gioco.
Una lunga tradizione quindi, che i cittadini canavesani hanno saputo tramandare fino ai giorni nostri. Giorni in cui le arance vengono ordinate ai produttori parecchi mesi prima e pagate in anticipo, in modo tale da assicurarsi che vengano prodotte appositamente per questo evento.
Per essere ancora più certi di questo, viene richiesto che i frutti utilizzati per la battaglia dello Storico Carnevale di Ivrea abbiano una dimensione non conforme alla vendita al pubblico e che siano, quindi, o troppo piccole o troppo grosse rispetto agli standard preposti dalla regolamentazione commerciale.
In questo sistema, oserei dire perfetto, anche la poltiglia che ricopre le strade, residuo delle arance lanciate e schiacciate durante l’euforica festa, ha una sua utilità. Raccolta e depositata in appositi compost viene infatti fatta fermentare per la creazione di fertilizzante.

L’amicizia e lo spirito di squadra prevalgono sulla violenza
Concentrandomi sull’aspetto della violenza, invece, confesso che anche io che, per anni, mi sono ben tenuto lontano dalle strade di Ivrea a carnevale per paura di essere coinvolto in quella che mi è sempre parsa una lotta senza controllo.
Poter vedere dall’interno l’organizzazione delle squadre, l’affiatamento che unisce ogni partecipante in ogni ambito di questa macchina che ha un posto per tutti coloro che vogliono aiutare e capire a fondo le tradizioni storiche stratificatesi nei secoli creando una mescolanza di figure e ruoli variegata e perfettamente armonica mi ha fatto realizzare che non esiste rivalità in tutto ciò.
La Battaglia delle Arance è la rievocazione della rivolta popolare che liberò i canavesani dal giogo di un crudele tiranno. Una lotta per la libertà che ancora oggi ricorda a tutti quanti di lottare per vivere come si desidera, senza essere sottomessi o schiavi di chicchessia.
Disciplinate da una rigida gerarchia, dettata dai più anziani di ogni gruppo, migliaia di persone (anziani, adulti e bambini) vi partecipano ogni anno, coinvolti in un gioco che ha lo scopo di unire i cittadini infondendo spirito di fratellanza. Indipendentemente dal ceto sociale o dalla fascia d’età tutti vivono quella che è la manifestazione più sentita per tutti gli abitanti del canavese e anche oltre.
Certo è che un’arancia può sempre scappare, ma un occhio nero guarisce in fretta, e la sensazione davvero impagabile è quella che si prova al termine della competizione, momento in cui i tiratori di ogni squadra si complimentano a vicenda con strette di mano e abbracci fraterni.
Ancora non ci credi? Ivrea ti aspetta ogni anno per farti vivere in prima persona le emozioni dello Storico Carnevale di Ivrea.

Un bravo x aver recepito i veri valori del nostro Carnevale, e i miei complimenti per la divulgazione di essi, nel suo racconto..
Grazie mille Franco, è un piacere riuscire a trasmettere emozioni, storie e tradizioni 🙂
Manifestazione unica e ricca di storia e emozioni, almeno una volta nella vita bisogna parteciparvi se capitate in Piemonte. Consigliatissima
Hai proprio vero Pietro, in Carnevale di Ivrea è unico e indimenticabile! 🙂