A Candelo, a pochi chilometri da Biella, oltre al borgo medievale del Ricetto, una delle attrazioni più conosciute nel biellese, addentrandosi nella campagna, si possono trovare realtà rurali di fascino e esistenti da decenni. La Tenuta La Mandria è una di esse, il primo agriturismo ufficialmente riconosciuto in Italia.
Allontanandosi dal centro abitato in direzione Baraggia, ci si ritrova circondati da una vasta prateria. Grandi prati e campi coltivati e pianeggianti formano un pianoro verdeggiante con qualche casa o cascinale, qua e la, disperso in mezzo all’erba.
Pochi minuti lungo questo rettilineo, via per Castellengo, bastano per trovare sulla destra una strada sterrata, un suggestivo viale costeggiato da alti alberi il cui fondo stradale è segnato dai mezzi agricoli e quindi disseminato di buche.
Tenuta La Mandria
Alcune centinaia di metri occorrono per raggiungere l’imponente muro di mattoni rossi che costituisce il perimetro della Tenuta La Mandria, una grande cascina d’altri tempi, come quelle che spesso si vedono cadenti e abbandonate in mezzo alla campagna. Ma in questo caso perfettamente mantenuta e abitata dalla famiglia Aondio, il cui capofamiglia, il signor Marco, è titolare dell’azienda agricola che qui ha sede: la Tenuta La Mandria, appunto.
Marco ci accoglie calorosamente quando entriamo nella vasta corte, varcando un portone ad arco chiuso con un cancello di legno. L’interno del grande cortile è circondato dal caseggiato, in parte occupato dal fienile, per un vasto tratto. Questo edificio è chiuso e restaurato, occupato da alcune camere dove poter dormire e, per la restante parte, occupato dalle scuderie e dai grandi garage, dove vengono custoditi i mezzi agricoli necessari alla lavorazione del terreno.
Le mura hanno tutte il colore rosso intenso dei mattoni. Sotto al porticato, accanto all’accesso, vi sono lunghe tavolate dalle tovaglie differenti circondate da sedie che ispirano pranzi all’aria aperta e festosa compagnia.
All’immediata destra del cancello, proprio oltre un tratto di muro, si trova una casa che pare uscita da un dipinto. Il vialetto lastricato, facendosi spazio tra l’erba tenera primaverile, giunge fino alla scura porta d’ingresso, le pareti esterne sono interamente ricoperte dall’edera che lascia scoperte solamente le finestre e il tetto.
Poco oltre si trova un altro vasto caseggiato, attualmente casa patronale della famiglia Aondio, anch’essa dagli esterni in mattoni che conferiscono un aspetto rurale, ma carico di dignità e di ricchezza storica. Come ci dimostreranno le parole di Marco durante il pranzo.
Proprio così, perché una delle tante caratteristiche di Tenuta La Mandria è che vi si possono organizzare pranzi e ricevimenti, compatibilmente con la propria simpatia per gli animali e in particolar modo per i cavalli.
La storia dell’azienda agricola
Ci accomodiamo a tavola, una lunga tavolata capeggiata da Marco Aondio all’estremità che ci osserva e, dopo averci augurato buon appetito, comincia a parlarci della storia che ha visto nascere Tenuta la Mandria.
In principio, lo ammetto, la fame è talmente tanta che fatico a seguire i discorsi di Marco, ma dopo i primi antipasti, ottimi affettati e formaggi freschi prodotti con il latte e gli animali qui allevati, l’urlo del mio stomaco si placa permettendomi di riprendere il filo del discorso e seguire meglio le vicende che vedevano, oltre 50 anni addietro, il padre di Marco, Davide Felice Aondio, come protagonista.
Il signor Aondio è un fiume di parole, un flusso continuo di rievocazioni storiche e avvenimenti che ci lasciano affascinati a fissarlo a bocca aperta.
Suo padre, e lui stesso in età molto giovane, visse in un periodo che noi ormai ricordiamo solamente perché compare sui libri di scuola, o forse, i meno studiosi, perché se ne parla anche nei romanzi del Guareschi e nei film di Peppone e Don Camillo che ne sono stati prodotti.
Ci parla dei lavoratori, agricoltori e mungitori, che un tempo erano al servizio della tenuta, oltre 30 persone impegnate nel lavoro della terra e alle quali veniva dato vitto e alloggio in una casa dormitorio, quella che oggi è la casa di Marco e della sua famiglia.
Ci racconta dello sciopero dei mungitori, delle vacche che urlavano la notte per il dolore alle mammelle chiedendo di essere munte, ma anche di sudore e fatica, il lavoro di una vita che ha permesso ai suoi genitori di sfamare famiglie di operai e creare il grande complesso che oggi possiamo vedere.
Di certo le rigide regolamentazioni imposte dalla legislazione non hanno reso le cose facili nel corso degli anni, sopratutto in quelli più moderni, ma un grande riconoscimento che Marco fa a suo padre, del quale parla con grande sentimento, è di aver dato avvio alla prima azienda agrituristica italiana.
Trovatosi in difficoltà, a seguito degli scioperi, della crisi e avendo venduto molti capi di bestiame, l’azienda agricola dovette sopravvivere contando prevalentemente sul lavoro dei campi, realtà che purtroppo, in questa zona, non è mai stata in grado di dare risultati ottimali a causa della particolare tipologia di terreno.
Fu in quel contesto che il padre di Marco, lasciando in Italia la famiglia, si recò a vivere per due mesi nelle campagne francesi, oltre 50 anni or sono, per studiare e capire come funzionassero le aziende agrituristiche, al fine di integrare l’attività poco redditizia dell’agricoltura.
Rientrato in Italia si applicò per mettere in pratica quanto imparato in Francia e ottenne così la prima autorizzazione come azienda agrituristica sul suolo italiano. Un grande riconoscimento del quale ancora oggi la famiglia Aondio si fregia.
Risotto con gli asparagi e un bis di secondi composto da agnello arrosto e rostbeef accompagnati da patate e spinaci accompagnano l’ipnotico storytelling durante il pranzo. In chiusura un ottimo tiramisù fatto in casa prima di un buon caffè.
Le camere del B&B Tenuta La Mandria
Usciamo all’aperto, dove si comincia la visita più approfondita della struttura. Il signor Marco ci fa salire una scala esterna per mostrarci le camere dormitorio dove vengono ospitati i ragazzi che vogliano trascorrere un periodo a Tenuta La Mandria per praticare un po’ di equitazione.
Le stanzette solo essenziali, ma molto accoglienti, e il pensiero di svegliarsi alla mattina circondati da tanta natura è davvero un positivo toccasana per l’umore.
Alcune carrozze sono esposte al piano terreno, certe sono pezzi famosi, modelli acquistati da Marco per amore di questa tipologia di mezzi e per una privata collezione, frutto di una passione tale da averlo spinto a creare, all’interno della tenuta, il Museo della Sella.
Il Museo della Sella
Posto al primo piano, il Museo della Sella, custodisce una vasta e completa collezione di selle, provenienti da varie parti del mondo e differenti nella forma e nella struttura in base alla funzione a cui erano destinate e alla tipologia di cavalcata per cui erano realizzate.
Un elemento interessante di questo museo, utilizzato da Marco per spiegare ai ragazzi la struttura fisica del cavallo e le tecniche per una corretta cavalcata, è lo scheletro del cavallo. Esso fu ottenuto da un paziente dipendente che, trovando un animale privo di vita nelle scuderie, lo fece bollire un pezzo per volta per pulirne le ossa e ricostruirne interamente lo scheletro. Sebbene possa sembrare macabro, questo scheletro è una grande risorsa per chi vuole imperare meglio l’anatomia dell’animale.
Alle pareti sono appesi vari tipi di briglie, staffe e tutto ciò che occorre per la bardatura di un cavallo.
Scuola di equitazione
Scendiamo nuovamente nel cortile di Tenuta La Mandria, dove si trova un’area circolare e cintata, utilizzata per domare e istruire i giovani esemplari, per dirigerci alle stalle.
Ognuno nel proprio box, i cavalli ci osservano. Dapprima paiono diffidenti, forse perché siamo un gruppo numeroso e anche piuttosto chiassoso, ma una volta capito che non siamo offensivi, alcuni di loro, si allungano col muso per farsi accarezzare e venire a contatto con noi che li abbiamo disturbati nel momento della siesta.
Uscendo dal retro, prima di lasciare la tenuta, ci avviciniamo al recinto entro il quale i ragazzi si allenano nella cavalcata. La moglie di Marco, dapprima cuoca per saziare il nostro appetito, ora è al centro della pista e osserva i ragazzi da brava istruttrice, fornendo consigli e correggendo chi pecca nel portamento o nella guida del proprio destriero.
Tenuta La Mandria – Azienda Agrituristica e Bed and Breakfast
Scuola di Equitazione riconosciuta da Federazione Italiana Sport Equestri
a Candelo (BI)
Via Castellengo, 106
Tel. 0152536078
Veramente affascinante. Penso di visitare la tenuta e magari provare scuola equitazione se 55 anni non sono un ostacolo.
Salve Gabriella, la scuola equitazione non credo abbia limitazioni d’età, di certo Marco Aondio e il suo staff sapranno consigliarla al meglio! E si ricordi di dire che li ha scoperti su Viaggia e Scopri! 😀
Grazie, passo il post a mio nipote che è appassionato di cavalli.
Credo gli piacerà allora, alla Tenuta organizzano soggiorni volti ad acquisire familiarità con i cavalli e fare corsi di equitazione! 🙂