Tombe dei giganti di Arzachena, itinerario nel parco archeologico

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Un viaggio tra le meraviglie di Sardegna non può non comprendere una visita alle Tombe dei Giganti di Arzachena, reperti di una storia antichissima custoditi nel Parco Archeologico locale. Gli archeologi della sovrintendenza di Sassari sono ancora al lavoro perché molto c’è ancora da scoprire, ma una visita a questi 8 siti archeologici ti porterà indietro di migliaia di anni regalandoti un’esperienza che non si dimentica.

Arzachena è un comune situato a nord-est della Sardegna e, per la precisione, è il secondo comune più popoloso della Gallura, dopo Olbia. Il suo territorio, oltre al mare e lo svago estivo, è custode di una cultura millenaria che si sta pian piano riscoprendo nel parco archeologico e che ci riporta fino al V millennio a.C.

Ma scopriamo assieme gli 8 siti del Parco Archeologico di Arzachena. Tutti questi siti si trovano a poca distanza dal centro e l’ideale per visitarli più agevolmente è avere un’auto, ma se sei amante del trekking o ami la bicicletta nulla vieta di visitare la zona con la giusta calma.

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Tombe dei Giganti di Arzachena e Parco Archeologico

Per visitare i siti del Parco Archeologico, e quindi anche le Tombe dei Giganti di Arzachena, è necessario acquistare un biglietto per ognuno dei siti. È possibile acquistarlo direttamente in loco, presso la biglietteria e infopoint presente all’ingresso di ogni sito.

Se decidi di visitare più di un sito è possibile acquistare un biglietto cumulativo che permette di risparmiare. Lo si trova sia per visitare solo 4 siti che per visitarli tutti e 8, e il costo è molto accessibile.

Tutti i siti sono controllati, è comunque possibile visitarli liberamente se non si vuole una guida.

Stele e lastre dell'esedra di Coddu Vecchiu, Tombe dei Giganti di Arzachena
Stele e lastre dell’esedra di Coddu Vecchiu, Tombe dei Giganti di Arzachena

1. Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu

Il primo sito che consiglio di visitare è la Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu, anche conosciuta come Coddu ‘Ecchju. Si tratta di una sepoltura collettiva risalente all’età nuragica e la sua particolarità è costituita dalla stele centrale. Essa è composta da due lastre di pietra sovrapposte e con i suoi oltre 4 metri di altezza è la più alta che si trovi sull’isola.

Il sepolcro collettivo risale all’Età del Bronzo e la sua imponenza, e i circa 10,50 metri di lunghezza, ci fanno immaginare perché queste tombe vennero chiamate ‘dei giganti’. La struttura è tuttora maestosa e si divide in un corridoio sepolcrale davanti a cui si trova l’area di culto semicircolare, chiamata esedra.

Coddu Vecchiu, vista posteriore del corridoio sepolcrale, Tombe dei Giganti di Arzachena
Coddu Vecchiu, vista posteriore del corridoio sepolcrale, Tombe dei Giganti di Arzachena

La stele centrale è scolpita a simboleggiare la falsa porta che collega il mondo dei vivi e quello dei morti. In essa si trova un portello che, probabilmente, era utilizzato per inserire delle offerte in occasione di particolari rituali.

Il corridoio e l’esedra, però, vennero edificati in due periodi differenti. Il corridoio risale al 1800 a.C., Età del Bronzo Antico, mentre l’esedra venne eretta tra il 1600 e il 1400 a.C. nell’Età del Bronzo Medio, in piena età nuragica.

Un sentiero permette di fare il giro completo del sito e alcune pedane in legno permettono di averne una visione da un punto un po’ più elevato.

Questo sito è stato costruito nello stesso periodo in cui fu costruito il vicino Nuraghe La Prisgiona.

Nuraghe La Prisgiona, Parco Archeologico di Arzachena
Nuraghe La Prisgiona, Parco Archeologico di Arzachena

2. Nuraghe La Prisgiona

Il Nuraghe La Prisgiona è situato a poca distanza dal sito di Coddu Vecchiu. Si tratta di un villaggio nuragico tra i più interessanti del nord della Sardegna, ha una forma triangolare ed è composto da un nuraghe polilobato posto al centro di un villaggio che contava un totale di circa 100 capanne. Solo una ventina di esse sono state scavate e sono visibili, le altre sono ancora oggetto di scavo e di ricerca. L’intera area de La Prisgiona si estende per 4 ettari.

È stato stabilito che il villaggio venne abitato per un lungo periodo che va dal XIV fino al VIII secolo a.C.

Il nuraghe è complesso ed è composto da un mastio principale e due torri laterali inglobate in un bastione. Le tre strutture sono cinte da una muraglia che delimita uno spazio in cui si trova un pozzo ancora attivo e che permetteva l’approvvigionamento idrico.

Interno del Nuraghe La Prisgiona, Parco Archeologico di Arzachena
Interno del Nuraghe La Prisgiona, Parco Archeologico di Arzachena

Il percorso all’interno del sito segue un sentiero ben indicato, anche in questo sito sono presenti delle pedane che permettono di apprezzare al meglio la disposizione delle costruzioni. Il nuraghe è accessibile ed è possibile visitarne il piano terra. Il piano superiore del mastio, ancora esistente, non è accessibile per questioni di sicurezza.

I ritrovamenti nel villaggio hanno permesso di capire a cosa venivano utilizzati alcuni ambienti. Di fronte al pozzo, ad esempio, si trova la capanna delle riunioni e qui sono state ritrovate anfore e un particolare vaso, grosso e decorato, probabilmente utilizzato per la preparazione di bevande particolari.

Altri ambienti erano chiaramente adibiti alla produzione di ceramiche, alla loro riparazione con il piombo e la preparazione del pane.

Insomma, una visita a La Prisgiona ti trasporta con l’immaginazione al tempo dei nuragici.

Nuraghe Albucciu, Parco Archeologico di Arzachena di Arzachena
Nuraghe Albucciu, Parco Archeologico di Arzachena di Arzachena – Photo Credit Fenners1984 on Flickr

3. Nuraghe Albucciu

Spostandosi di qualche chilometro si possono visitare i resti di un altro villaggio nuragico, è qui che si trova il Nuraghe Albucciu, in località Malchittu.

Questo sito è avvolto dalla macchia mediterranea che lo occulta totalmente, ma ciò rende la visita ancora più suggestiva. L’intera unità comprende il nuraghe, un villaggio di capanne non ancora esplorato e una tomba di giganti.

Il Nuraghe Albucciu si caratterizza per la sua facciata di oltre 20 metri costruita con blocchi di granito. La pianta della costruzione è leggermente rettangolare e segue l’andamento di un blocco granitico sottostante che ne fa da fondamenta. Al suo interno si sviluppano cunicoli, nicchie e mensoloni. Siamo nell’Età del Bronzo.

La posizione in cui si trova la costruzione è stata in passato una scelta strategica (venne anche scelta come postazione bellica durante la Seconda Guerra Mondiale). A tempi dei nuragici questo era un centro importante per la vita e per i commerci, i reperti ritrovati ci permettono di dire con certezza che qui si commerciavano anche prodotti che venivano da fuori dall’isola e che il lungo periodo di attività di Albucciu è durato fino al 650 a.C. (Età del Ferro).

Tomba Moru, Tombe dei Giganti di Arzachena
Tomba Moru, Tombe dei Giganti di Arzachena

4. Tomba Moru

La Tomba Moru è la terza tra le Tombe dei Giganti di Arzachena e si trova a 100 metri dal Nuraghe Albucciu, di cui era la zona funeraria.

Come riscontrato nelle altre, anche qui la costruzione avviene in due periodi differenti: la zona sepolcrale risale al 1600-1300 a.C., mentre l’esedra è stata edificata tra il 1300 e il 1000 a.C. (Bronzo Recente), periodo in cui venne ampliato anche il tumulo che circonda il corridoio funerario.

L’esedra è composta da una facciata piuttosto rettilinea a filari, peculiarità non in comune con le altre Tombe dei Giganti di Arzachena. I reperti ritrovati hanno potuto stabilire un periodo molto ampio di utilizzo di questo luogo, frequentato fino all’età punica, nel 300-264 a.C.

Tomba dei Giganti di Li Lolghi, Tombe di Giganti di Arzachena
Tomba dei Giganti di Li Lolghi, Tombe di Giganti di Arzachena

5. Tomba dei Giganti di Li Lolghi

Anche questo sito fa parte delle Tombe dei Giganti di Arzachena, si trova a circa 9 km dal centro abitato ed è uno dei sepolcri collettivi di epoca nuragica più imponenti e meglio conservati del panorama sardo.

Questo luogo esprime chiaramente le 3 funzioni che le tombe dei giganti assolvevano in epoca nuragica. La prima era ovviamente funeraria, in secondo luogo, come detto in precedenza, queste tombe erano anche luoghi di culto e, infine, con i suoi 27 metri circa di lunghezza e una stele alta 3,75 metri, Li Lolghi era un evidente segnacolo territoriale.

Il sito sorge su un rialzo collinare e domina le campagne circostanti. Anche in questo caso la costruzione è avvenuta in due periodi precedenti. La parte più antica del sito è il dolmen allungato che era protetto da un recinto di pietre (1800 a.C.), successivamente vennero aggiunti l’esedra e il corridoio funerario (1600-1400 a.C.).

Tomba dei Giganti di Li Lolghi, foto scattata dal portello, Tombe di Giganti di Arzachena
Tomba dei Giganti di Li Lolghi, foto scattata dal portello, Tombe di Giganti di Arzachena

L’esedra è costituita dall’alta stele centrale e da 14 lastre disposte in ordine decrescente ai lati del monolite. Anche in questo caso la decorazione della stele rimanda alla falsa porta che collega con l’aldilà e si trova la presenza di un portello che consentiva di inserire offerte rituali.

Queste due Tombe dei Giganti di Arzachena (Coddu Vecchiu e Li Lolghi) sono due tra i siti più emozionanti che io abbia visitato in Sardegna.

Necropoli Li Muri, Parco Archeologico di Arzachena
Necropoli Li Muri, Parco Archeologico di Arzachena

6. Necropoli Li Muri, il sito più antico di Arzachena

Facciamo poi un salto ancora più indietro nel tempo. La Necropoli Li Muri è il sito più antico visitabile ad Arzachena e la sua datazione risale al V millennio a.C.

Si tratta inoltre dell’unico esempio, a oggi conosciuto, di necropoli a circoli in Sardegna e i reperti ritrovati in loco lo collegano strettamente ai siti coevi presenti in Corsica, sui Pirenei e nell’Egeo.

Il sito è composto da 4 circoli al centro dei quali si trova una sorta di ‘sarcofago’ di pietra che poteva ospitare fino a 2 defunti. Accanto ad esso sono state ritrovate delle piccole cassette di pietra utilizzate, molto probabilmente, per deporre offerte per il defunto. Di importanza simbolica è anche l’uso dell’ocra rossa come colorante, simbolo di rigenerazione dopo la morte.

In origine le quattro tombe dovevano avere l’aspetto di quattro collinette di terra e pietre sormontate da un menhir di segnalazione.

Poco distante si trova un quinto circolo risalente a un’epoca successiva. Esso presenta caratteristiche differenti e in esso si intravede l’evoluzione costruttiva durante la quale la tomba a circolo diviene una tomba collettiva.

Lungo il percorso di visita si trovano alcune postazioni più rialzate che permettono una visione d’insieme migliore.

Sei appassionato di necropoli? Se non la conosci leggi anche il mio articolo sulla Necropoli di Montessu.

7. Tempietto Malchittu

Il Tempietto Malchittu si trova a poca distanza dal centro di Arzachena ed è raggiungibile con una semplice passeggiata che attraversa altre rovine e cavità naturali. Si tratta dell’unica costruzione di età nuragica adibita a un culto religioso presente nel comune di Arzachena.

L’edificio si compone di due ambienti e in origine doveva essere coperto da un tetto ligneo a due spioventi.

L’ambiente più grande è la grande camera, di forma vagamente rettangolare, che ospitava un circolo per il fuoco, delle sedute ed era probabilmente adibita alla celebrazione di riti sacri. L’altro ambiente è un atrio quadrangolare ricavato estendendo le pareti della facciata.

Si ignora l’identità della divinità a cui era dedicato il tempio, ma i ritrovamenti hanno permesso di datare la sua attività tra il XVII secolo e il X secolo a.C.

Il Fungo - Monti Incappiddhatu, Parco Archeologico di Arzachena
Il Fungo – Monti Incappiddhatu, Parco Archeologico di Arzachena – Photo Credit Michael Jansen on Flickr

8. Monti Incappidhatu, il Fungo di Arzachena

L’ultimo sito che puoi visitare ad Arzachena è il Monti Incappidhatu, anche conosciuto come Il Fungo.

Esso si trova molto vicino al centro della cittadina e si tratta di una grande formazione rocciosa che, a causa dell’erosione e del tempo, ha preso la forma di un grande fungo. Dalla sua sommità si gode una notevole visuale su Arzachena.

Sebbene la sua origine sia prevalentemente geologica, alcuni scavi hanno accertato che il luogo veniva utilizzato come riparo fin dal Neolitico. Entra quindi di merito tra i siti del parco archeologico locale.

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Quando visitare le Tombe dei Giganti di Arzachena

Non esiste un momento ideale per organizzare la tua visita alle Tombe dei Giganti di Arzachena, il parco archeologico, infatti, è visitabile tutto l’anno, anche se in estate può essere sicuramente più affollato.

Noi lo abbiamo visitato a fine maggio, quindi ancora in bassa stagione. Secondo me questo è un periodo perfetto perché non fa ancora troppo caldo e, non trovando ancora molti turisti, è possibile visitare i siti con calma e godersi appieno l’atmosfera.

Inoltre, se soggiorni nella zona, con il biglietto cumulativo puoi organizzarti le visite su giornate differenti.

Ti è piaciuta quest’avventura tra le Tombe dei Giganti di Arzachena? Tu ci sei mai stato? Come reputi questo Parco Archeologico? Conosci altri siti così interessanti che si trovino nei dintorni?

Puoi dircelo lasciando un commento al fondo di questo articolo.

Coddu Vecchiu e le Tombe dei Giganti di Arzachena, Parco Archeologico di Arzachena
Coddu Vecchiu e le Tombe dei Giganti di Arzachena, Parco Archeologico di Arzachena

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Informazioni su Gian Luca Sgaggero 623 Articoli
Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

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