Siamo tutti abituati all’immagine del Natale americano fatta di neve, alberi monumentali decoratissimi, Santa Claus con la barba bianca e il vestito rosso, e quell’atmosfera unica che si percepisce palpabile nelle grandi città del nord, New York fra tutte.
Ma è un falso mito, o perlomeno si tratta di una verità solo parziale, essenzialmente per 2 motivi:
- il primo è che in buona parte degli Stati Uniti il sole splende brillante e generoso per tutto l’anno;
- il secondo è legato al fatto che molti americani che vivono nel freddo nord non aspettano l’ora che le scuole chiudano per dirigersi proprio verso sud, e godersi il tepore di quelle latitudini prima di rigettarsi nel lavoro e nel gelo che li riaccompagnerà fino a marzo inoltrato.
Per tutti coloro che vivono sulla East Coast (e non solo) le vacanze natalizie sono sinonimo di due cose: Florida e Caraibi, o magari entrambe (come ho fatto più volte). Ecco quindi che il primo giorno di Winter Break (le vacanze di Natale), fino dalle prime luci dell’alba, una colonna interminabile di auto scende dalle grandi metropoli della East Coast (Boston, New York, Philadelphia, Baltimora, Washington, Richmond e tutte le altre) creando un serpentone infernale sull’unica interstate a disposizione, la famigerata I-95. La meta vale tuttavia l’impresa titanica.
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Natale americano al sole
La Florida, a dicembre, è un vero e proprio paradiso terrestre. La notte è fresca, ma di giorno la temperatura è piacevolissima, e invoglia a trascorrere lunghi periodi all’aria aperta: un periodo ideale (almeno dal punto di vista climatico) per visitare i grandi parchi Disney di Orlando, e le metropoli glamour quali Miami.
Ma il vero top, per un americano, è una crociera ai Caraibi. Non a caso è un business infinito che attrae praticamente tute le più grandi compagnie di navigazione mondiali. La partenza è quasi invariabilmente fissata da Fort Lauderdale, non a caso il terminal crociere più grande del mondo, e il periodo più gettonato (quindi il più caro) è quello a cavallo di Natale e non di Capodanno (la festa familiare per antonomasia in America è il Thanksgiving, non il Natale).
Perché la crociera piace tanto? Perché è per tutta la famiglia, perché tutto sommato è economica, e perché consente all’americano medio di sottrarsi all’infinito numero di rigide regole che la terra delle libertà impone ai suoi cittadini. È davvero istruttivo, sopratutto quando la sera di gala del Natale americano si vedono transitare camicie gialle ornate di cravatta viola su giacca verde… ma in fondo chi se ne frega, c’è tutto il resto dell’anno per rimanere seri!
Hai mai pensato di festeggiare così il Natale?
Ognuno ha la sua compagnia preferita. Ma se vuoi provare quest’esperienza con bambini ti consiglio le navi Disney. Sono progettate specificatamente per i bambini e in grado di offrire ai più piccoli un intrattenimento che non dimenticheranno per il resto della loro vita!
I Caraibi, poi, sono splendidi. È ovvio che alcune isole sono più povere di altre, ma chi cerca mare cristallino, natura incontaminata e relax non ne rimarrà deluso. Quasi tutte le compagnie, inoltre, possiedono proprie isole private che definire paradisi in terra è davvero riduttivo.
E allora lanciamoci alla scoperta della Jamaica, delle Bahamas, delle Virgin Islands… e godiamoci una bibita fresca sotto il sole cocente. Dopo tutto è un Natale americano!
E, a proposito di Natale americano ti consoglio di leggere anche il nostro articolo: Natale negli Stati Uniti, vivere le festività in modo… diverso
Salve,
mi sono imbattuto nel suo blog, complimenti è veramente ben fatto!
Leggendo la sua biografia ho notato che è un ingegnere che vive negli States.
Io sono un ragazzo di 22 anni che lo scorso ottobre ha conseguito la laurea triennale in ingegneria meccanica ed ora sto frequentando la magistrale con indirizzo meccatronico.
Il mio sogno è quello di poter, terminati gli studi, venire a lavorare negli USA. Già quest’estate inizierò facendo un internship di 2 mesi in un’azienda di Detroit in modo da poter vedere meglio come funziona la vita lì.
Le scrivo per chiederle qualche opinione a riguardo di questa mia idea, è una buona idea? Lei come si trova? E’ difficile ambientarsi? Ottenere la cittadinanza o una green card è così veramente difficile?
Ringraziandola porgo cordiali saluti.
Buonasera Gabriele e grazie per questo commento. Sono Gian Luca, il fondatore del blog e ti scrivo perché, a mio parere, occorre sempre seguire i propri sogni. Detto questo lascio la parola a Marco, che ha scritto questo articolo e ha vissuto a lungo negli USA, sono convinto che lui sapra consigliarti al meglio. Buona fortuna, Gian Luca