Una settimana è poco e aprile non è il mese migliore per una vacanza alle Seychelles, ma così abbiamo deciso e il 13 Aprile partiamo, di sera, dall’aeroporto di Bologna con un volo ad Istanbul, qualche ora di attesa e dopo altre 8 ore di volo arriviamo all’aeroporto di Mahe.
Arriviamo al sabato mattina e appena usciti dall’aereo veniamo colpiti dal clima caldo e umido tipico di questo periodo, bisogna armarsi di pazienza perché le pratiche d’immigrazione sono lente e, dopo il timbro d’ingresso sul passaporto, ritiriamo i bagagli ma non usciamo dall’aeroporto, dato che avendo solo una settimana a disposizione abbiamo scelto di non visitare l’isola principale di Mahe.
Ci spostiamo nel vicino settore dei voli domestici dove facciamo check in al banco dell’Air Seychelles, poi nell’attesa facciamo un prelievo ATM e ritiriamo circa 3000 rupie. Scopriremo poi che l’Euro è considerata moneta corrente, ovunque poi pagare e ricevere il resto nella nostra valuta.
Compriamo anche una sim prepagata della Airtel che, con 25 €, mi consentirà di navigare e chiamare a casa tutti i giorni.
Ci imbarchiamo infine su un piccolo bimotore ad elica da venti posti e, in venti minuti, raggiungiamo l’isola di Praslin dopo aver ammirato dall’alto le splendide isole dell’oceano indiano.
Vacanza alle Seychelles, l’arrivo a Praslin
Possiamo dare il via alla nostra vacanza alle Seychelles, finalmente siamo su questa isola meravigliosa, non molto grande e facilmente visitabile sia con auto a noleggio che con gli autobus. Ritiriamo i bagagli e all’uscita prendiamo un taxi per raggiungere la nostra meta finale.
Attraversiamo l’isola e subito siamo affascinati dalla natura esplosiva che ci circonda. Arriviamo sulla costa nord, la Cote d’Or, e al nostro alloggio di Villa Rafia, una bella casa immersa nel verde equatoriale situata a Baie Sainte Anne e a pochi passi dalla grande spiaggia di Anse Volbert.
La gentilissima padrona di casa ci mette subito a nostro agio con tante informazioni sulla villa e sull’isola. Ci viene assegnata una camera spaziosa, con un bell’atrio e con tante piante davanti a noi. Ci sistemiamo e cerchiamo di sfruttare le poche ore di sole rimanenti andando nella spiaggia di Anse Volbert, la più grande di Praslin.
La spiaggia è meravigliosa, sabbia bianca e fine con tanta vegetazione alle spalle e l’oceano di fronte con il panorama delle varie isolette. L’acqua è a temperatura perfetta con il mare calmo e basso, ideale per i bambini, ma non trasparente come si può immaginare. Ancorate vicino a riva ci sono tante barchette che portano i turisti nelle varie escursioni.
Ma siamo all’equatore e il sole alle 18 tramonta dopo averci regalato luci bellissime, anche se non siamo dalla parte giusta per vedere il sole sparire all’orizzonte. Si fa buio in fretta ed è bene munirsi di torce o simili perché molte zone non sono illuminate.
Torniamo in camera per darci una ripulita e usciamo per cenare nel vicino ristorante Les Lauriers, è il ristorante di un hotel ma si può mangiare a buffet un ottima cucina creola con carne e pesce alla griglia, 30 € a persona non sono pochi, ma si mangia tanto e molto bene.
Escursione a Curieuse, giorno 1
Mi sveglio presto per fare una corsetta, anche se l’umidità supera il 90% e più che correre sembra di nuotare. La colazione a Villa Rafia è ricca di frutta, ogni giorno ci viene servito un bel piatto con banane, carambola, papaya, cocco, cocomero, frutto della passione e altri ancora. Oltre alla frutta c’è del pane tostato con marmellata e uova a piacere, caffè e succo di frutta.
Vogliamo iniziare la nostra vacanza alle Seychelles facendo un’escursione nella vicina isola di Curieuse, la padrona di casa ci trova una barca, ma nessuno che organizzi un barbecue sulla spiaggia, così che ci dobbiamo accontentare solo di un passaggio fino all’isola.
Dopo una breve traversata su un motoscafo passando di fianco a splendidi isolotti, sbarchiamo nella Baia delle Tartarughe e il nostro accompagnatore ci da appuntamento dall’altra parte dell’isola dopo 4 ore.
Tour all'isola Curieuse e St. Pierre a Seychelles
La Baia delle Tartarughe è bellissima, con alcuni tipici massi granitici e l’acqua trasparente, ma soprattutto per la fattoria delle tartarughe giganti. Qui ce ne sono tante e sono libere di andare dove vogliono, in un paradiso naturale tra palme, ficus e prati verdissimi.
Scattiamo le foto di rito al fianco di questi enormi rettili e ci incamminiamo lungo il sentiero che si inoltra nella vegetazione. Fa molto caldo anche all’ombra e più che sudare si zampilla.
Il cammino continua su passerelle che attraversano zone paludose tra mangrovie, milioni di granchi e conchiglioni neri, dopo un tratto in salita comincia la discesa che ci porta ad Anse San Josè. La spiaggia è perfetta, sabbia bianca e fine, e il mare calmo, azzurro e trasparente, una meraviglia.
Ci sistemiamo all’ombra di un grande ficus e godiamo di questo paradiso fino a quando non arriva il motoscafo che ci porta verso il vicino isolotto di St. Pierre, un piccolo isolotto di granito, un buon posto in zona dove fare snorkeling. Tuttavia non è nulla di eccezionale, non essendoci barriera corallina, ma riusciamo comunque a vedere una discreta varietà di pesci. Soddisfatti torniamo ad Anse Volbert per una pausa in camera a base di birra e patatine.
Verso sera usciamo e ci incamminiamo lungo la costa fino a raggiungere il museo di Praslin. Non è altro che una fattoria costruita da un’ingegnosa persona del posto, dove si trova la vegetazione del luogo: vaniglia, cannella, citronella, menta, papaya, frutto della passione, cocco e altro ancora. C’è una zona con capanne tipiche del passato, strumenti da lavoro casalingo, strumenti musicali e una zona con animali da cortile, ma il pezzo forte sono i pipistrelli detti anche volpi volanti, molto più grandi dei nostri, ma anche più gradevoli da vedere.
Il tutto è fatto in maniera semplice ed artigianale, ma si passa un ora gradevole per pochi Euro con tanto di cocco raccolto, bevuto e mangiato e un piccolo ristoro di frutta varia e succo di frutta.
Alla scoperta di Praslin, giorno 2
La giornata da subito è molto nuvolosa, dopo la colazione usciamo e aspettiamo l’autobus alla fermata vicino casa. Gli autobus non hanno orari molto regolari anche se indicativamente ne passano un paio all’ora. Sono tutti Tata fabbricati in India, alcuni dei quali abbastanza scassati, ma con 7 rupie ti portano ovunque in questa piccola isola.
Noi siamo diretti verso la parte più settentrionale, al capolinea scendiamo e dopo una quindicina di minuti di sali e scendi arriviamo ad Anse Lazio, una delle spiagge più famose alle Seychelles.
Purtroppo comincia a piovere e non sembra voler smettere in fretta, ci mettiamo sotto ai grandi alberi che contornano la bellissima spiaggia in attesa che il tempo migliori, ma purtroppo la pioggia continua e aumenta.
Dobbiamo metterci il poncho impermeabile e ci incamminiamo verso l’estrema sinistra della spiaggia dove, nascosto nella vegetazione, c’è un piccolo bar chiamato Honesty Bar. Qui, al riparo dalla pioggia, beviamo birra locale, Seybrew, mangiamo patatine e ammiriamo il panorama sperando che il tempo migliori. Purtroppo non smette e noi scendiamo verso la spiaggia per andare a pranzare al ristorante Le Chevalier, dove mangiamo pesce in salsa creola, riso e insalata.
La giornata di mare ormai è andata persa, anche se sta smettendo il cielo è grigio e noi decidiamo di fare a piedi i 7 km che ci separano da Villa Rafia e godere della natura meravigliosa dell’isola. Ci sembra subito un ottima idea, si cammina al fianco di foreste con piante dalle foglie enormi, banani e papaye che crescono spontaneamente, tanti fiori di svariati colori e il mare sulla nostra sinistra a regalare splendidi panorami. Tutto sommato nonostante la pioggia la giornata non è andata sprecata e, dopo un po’ di spesa in un alimentari, facciamo ritorno in camera.
Snorkeling alle isole Curieuse, St. Pierre e Anse La Farine
La Digue, giorno 3
Facciamo colazione e avvertiamo la padrona di casa che la sera non faremo ritorno a casa. Prendiamo l’autobus e raggiungiamo il Jetty, il porto di Praslin, da dove prendiamo il traghetto che, in venti minuti, ci porta sull’isola di La Digue.
La Digue è una piccola isola meravigliosa dove non esistono auto o moto e l’unico mezzo di trasporto è la bicicletta. Appena sbarcati noleggiamo due biciclette tra le tante in offerta e ci mettiamo in cerca di un alloggio per la notte, troviamo un bellissimo gruppo di villette che si affacciano su un cortile in mezzo al verde e decidiamo di fermarci al Bamboo Vert Chalet.
Depositiamo le nostre cose e subito ripartiamo a bordo delle bici percorrendo queste bellissime strade immerse nella vegetazione, tra leggeri sali e scendi, con alcuni punti più impegnativi, si possono raggiungere tutti i luoghi di interesse agevolmente.
Arriviamo alla bellissima spiaggia di Grande Anse, spiaggia bianchissima, con i tipici massi granitici e il mare azzurro con grandi onde, ma comunque balneabile.
Fa molto caldo e sotto al sole si resiste per poco, c’è anche poca vegetazione alta dove trovare ombra e ci incamminiamo verso sinistra, dove risaliamo le rocce che costeggiano la baia e raggiungiamo Petite Anse. Qui approfittiamo dell’ombra di tante piccole capanne, fatte con foglie di palma, create da alcuni locali che le affittano in cambio dell’acquisto di un cocco da bere e uno da mangiare.
Qui il mare è sempre mosso, ma dal lato delle rocce sia a Grande che a Petite Anse si può fare il bagno. Scattiamo tante foto anche alle paludi circostanti e riprendiamo le biciclette, facciamo una sosta in uno dei tanti barettini lungo la strada dove beviamo due freschi cocktail analcolici e poi facciamo pausa in camera per una doccia.
Si riparte e, dopo una sosta nei negozi del centro per un po’ di shopping, pedaliamo verso nord passando da Anse Severe ammirando splendidi panorami e grandi resort. Facciamo ritorno con una sosta ad Anse Severe dove ci sono anche un paio di tartarughe giganti che ci sembrano più energiche delle altre grazie forse alla frutta gli viene data dai barettini. Ci fermiamo al take away Mi Mum’s dove prendiamo un hamburger e un’insalata con pesce affumicato, nell’attesa finalmente possiamo ammirare un tramonto indimenticabile con il cielo infuocato.
Tour delle isole Cocos, Felicite e La Digue da Praslin
Seconda giornata a La Digue, giorno 4
Vogliamo sfruttare a pieno la giornata e alle 7 siamo già a fare colazione, molto simile a quella che ci servono a Villa Rafia. Compriamo dell’acqua, ci dirigiamo verso il sud dell’isola ed entriamo nel Parco Union Estate.
Nel parco ci sono varie aree che raccontano la vita sull’isola, si va dall’allevamento all’uso del cocco, ci sono grandi piantagioni di vaniglia e si visita una grande casa coloniale con bei arredamenti dell’epoca. Unica nota stonata è il recinto delle tartarughe giganti che mette un po’ di tristezza.
Comincia ad affollarsi di gente e anche noi ci spostiamo verso la vera attrazione del parco, Anse Source d’Argent, percorriamo questa mitica spiaggia fino in fondo tra sentierini, calette e grandi massi granitici per scoprire quanto sia meraviglioso questo posto.
Siamo in un vero paradiso, ci sistemiamo all’ombra di un grande ficus e cominciamo a girovagare e scattare foto. Qui ci si trova immersi tra vegetazione e mare azzurro, sabbia bianchissima ed enormi massi dai vari colori levigati dal vento, è stupendo.
Passiamo alcune ore in questo paradiso tra bagni, sole, e frutta a volontà, pranziamo poi in un bel baretto sul mare all’entrata del parco con insalatone di polpo e pesce affumicato con due birre Seybrew.
Ripartiamo con le bici e raggiungiamo la parte nord dove c’è la bella spiaggia di Anse Severe e dove passiamo le ultime ore a La Digue.
Salutiamo questo paradiso con un ottimo cocktail di frutta per poi consegnare le bici e salire sul traghetto che ci riporta a Praslin. Torniamo ad Anse Volbert in autobus e ci fermiamo in un take away dove prendiamo pollo al curry e pesce in salsa creola, poi di corsa verso casa, comincia a piovere e diluvierà tutta la notte.
Esplorazione dell’isola di Praslin, giorno 5
Questa mattina siamo diretti alla riserva naturale Vallee de Mai, un luogo unico al mondo grazie al fatto che solo qui cresce il coco de mer, uno strano cocco a forma di inguine di donna.
La giornata è molto umida e si suda a star fermi, entriamo nel parco e ci incamminiamo lungo i vari percorsi, quello circolare più lungo e di circa 3 km. L’impatto è molto affascinante con grandi palme di coco de mer ed enormi foglie di felce, tanto grandi che ci sembra di essere dentro Jurassik Park.
Si cammina attraverso questa fitta vegetazione anche se a lungo andare un po’ delude, camminando per l’isola la vegetazione è molto più varia ed interessante.
Usciamo dopo un paio di ore e ci incamminiamo verso sud per un km fino a raggiungere una bella cascatella nascosta tra la vegetazione dove facciamo un piccolo ristoro al fresco, anche se poi all’uscita del bosco scopriamo un cartello che vietava l’ingresso.
Aspettiamo a lungo un autobus che ci riporti ad Anse Volbert, comincia anche a piovere forte e noi ci rifugiamo in camera. Verso sera torniamo in spiaggia per scattare foto al paese e agli abitanti dell’isola, in prevalenza di religione rasta, che qui è molto sentita. Arrivano anche alcuni pescatori che mettono in vendita il pescato vicino al banchetto dei fruttivendoli e torniamo al take away per comprare la cena.
Vacanza alle Seychelles, Praslin, giorno 6
Ultimo giorno di vacanza alle Seychelles a Praslin, vogliamo tornare ad Anse Lazio con la speranza di vederla in un giorno di sole e magari fare anche un trekking fino ad Anse Georgette.
Scendiamo dall’autobus e la giornata sembra buona, arriviamo in spiaggia dopo un bel sali e scendi, ma dopo pochi minuti comincia a piovere e non smetterà più.
Delusi restiamo al riparo delle tettoie del Bar Bonbon Plum assieme agli altri turisti ad ammirare le grandi onde che invadono la spiaggia. Torniamo a mangiare al ristorante Le Chevalier con un ottimo hamburger di gamberi e insalatona.
Sotto la pioggia meno battente torniamo alla fermata del bus e decidiamo di scendere a Cap Samè per poi camminare verso Anse La Biague. Siamo fortunati perché una macchina con una giovane coppia del posto con bimba ci carica in auto e ci porta fino alla spiaggia.
Visitiamo la bella spiaggia per poi incamminarci verso il ritorno scattando foto del mare, la natura imperante e le paludi di mangrovie invase dai granchi. Dopo 5 km arriviamo ad Anse Volbert dove facciamo la spesa di frutta.
Ultimo giorno di vacanza alle Seychelles
La mattina è bella, facciamo colazione e passiamo le ultime ore nella bella spiaggia di Anse Volbert. Oggi la marea non è invadente e la spiaggia dà il meglio di se.
Passiamo alcune ore tra bagni, sole e passeggiate, poi torniamo a Villa Rafia per recuperare i bagagli e andare verso l’aeroporto con un taxi.
La nostra vacanza alle Seychelles è giunta il termine, ma rientriamo a casa carichi di ricordi di queste splendide giornate. Riprendiamo il volo Praslin / Mahe a bordo di un bimotore Air Seychelles per poi cambiare e fare scalo a Istanbul prima di arrivare a Bologna.
La vacanza alle Seychelles è stato un sogno realizzato, anche se il consiglio è sempre quello di scegliere il periodo con il meteo ottimale, evitando i mesi piovosi da dicembre a febbraio. Negli ultimi anni, tuttavia, il mutamento climatico ha comportato un clima meno prevedibile anche alle Seychelles, aumentando le precipitazioni e la conseguente rigogliosità di questo arcipelago.
Booking.com
Splendide le Seychelles, se mai un giorno mi sposerò mi piacerebbe tanto che fosse quella la meta del viaggio di nozze
Ciao Paola, eh si direi proprio che una destinazione così paradisiaca è ottima per un viaggio di nozze, ma offre anche molti spunti per viaggi single o all’insegna delle attività sportive 🙂
Se ci andrai torna a raccontarci la tua esperienza!