Esistono luoghi, spesso vicino a casa, che non si è mai visitato veramente. Magari perché sempre visti di passaggio o forse perché si pensa sempre che i viaggi e le grandi scoperte si facciano a ore di volo da casa. Ma non è sempre così. È quello che ci è successo durante la nostra recente visita a Varallo, dove abbiamo riscoperto un’affascinante Varallo sotterranea.
L’invito a questa iniziativa mi è arrivato da Danilo Carpani e dai ragazzi de C.A.I. di Varallo, un gruppo di ragazzi appassionati per la speleologia che abbiamo conosciuto ad Ailoche durante la nostra ultima esplorazione alle miniere abbandonate.
Al nostro arrivo, i ragazzi ci accolgono con molto entusiasmo. Nei giorni precedenti si sono già addentrati nei sotterranei di alcuni edifici e hanno portato a casa alcune interessanti scoperte che desiderano farci rivedere durante la giornata. Lungo questo percorso andremo, inoltre, a scoprire delle nuove cavità finora inviolate. In alcune di esse, probabilmente, non accedeva nessuno da molti decenni.
Recandoci alla nostra prima tappa, il Teatro Civico in centro a Varallo, Ferruccio Baravelli, anche lui un membro del C.A.I., mi racconta come, otto anni prima, fu proprio lui, in compagnia di suo fratello e di un amico, che, osservando dall’alto del Sacro Monte la città sottostante, cominciò a chiedersi cosa potesse esserci al di sotto delle strade. Con questi due compari, Ferruccio cominciò una prima ricerca, che, purtroppo, fu fermata da una disavventura. E che Danilo oggi ha deciso di riprendere alla scoperta della Varallo sotterranea risalente al periodo medievale.
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Itinerari nella Varallo sotterranea
L’avventura alla scoperta dei sotterranei di Varallo ci ha portati in visita a luoghi dimenticati da lungo tempo. In alcuni casi, forse, anche da parecchi decenni. La nostra prima tappa è stata il Teatro Civico, sotto il quale troviamo degli ampi spazi dove si vedono affondare le fondamenta dell’edificio.
Qui, dei grossi pilastri, realizzati in pietra e mattoni pieni, risalenti più o meno al 1500, stanno a individuare la parte originaria del teatro. L’edificio venne parzialmente distrutto e ricostruito per assecondare i gusti estetici delle epoche più moderne. Parte del suo aspetto precedente è visibile nel lato posteriore, dove pietre e mattoni rivelano un’architettura priva di intonaco e stucco.
Questi ambienti non sono inviolati. Di recente sono stati aggiunti dei pilastri per supportare la nuova costruzione, e lo spazio sotterraneo, probabilmente molto più ampio, è stato limitato dalla creazione di un muro in mattoni. A soffitto corrono inoltre le tubature degli impianti idraulici, che, ovviamente, non sono stati realizzati in epoca medievale.
Esplorazione tra le vie di Varallo
Proseguiamo poi tra le vie del centro, addentrandoci nel cuore dell’antica Varade. Questo era il nome storico della città.
In queste vie intricate e intrecciate a cortili stretti, ricchi di archi e gradinate, si possono trovare decine, se non centinaia, di scantinati, cunicoli e ambienti sotterranei. Luoghi dove un tempo scorreva la vita. Come testimonia l’antico forno, che si trova nei sotterranei di una casa abitata da una anziana signora novantenne.
In questa zona troviamo un tombino il cui coperchio è stato ricavato dalla pietra della lapide della tomba della famiglia Barbavara, nobile casato che, probabilmente, aveva il sepolcro all’interno del Convento di Santa Maria delle Grazie, luogo dal quale venne trafugato.
Nei pressi della casa dell’avvocato Negri, invece, scopriamo un pozzo che scende a una quindicina di metri di profondità. Le sue pareti sono realizzate in pietre di fiume incastrate senza l’utilizzo di calce o altro genere di leganti.
Questo non è il solo pozzo che viene ritrovato in centro. Alcuni di questi luoghi sono interni a dei cortili privati o accessibili solo dagli scantinati. Erano luoghi a cui poteva accedere la servitù per attingere l’acqua necessaria ai lavori domestici o alle cucine.
Sotto il Convento di Santa Maria delle Grazie
Di grande effetto è stata la visita al Convento di Santa Maria delle Grazie. Le monache, seppur sapendo del nostro arrivo, inizialmente sono state curiose e intimorite dalla nostra presenza. Il loro atteggiamento si è via via ammorbidito, sostituendosi a una curiosa partecipazione durante l’esplorazione di alcuni tombini e alle indagini svolte con l’endoscopio.
Proprio qui sono rimasto colpito dalla bellezza della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la cui grande navata è dominata dalla parete affrescata che divide in due il luogo sacro. La prima parte, accessibile a tutti i fedeli e visitatori, presenta alcuni banchi e, come se fosse una seconda facciata, il grande affresco raffigurante le scene della vita di Cristo.
Sotto di esso, tramite una porta a vetri, si accede alla zona dove si trova l’altare maggiore e dove, al momento della nostra visita, si trovavano molte sorelle raccolte in preghiera.
Dai suoi suggestivi cortili si ha inoltre una particolare vista sul Sacro Monte, che domina stagliandosi nel cielo quando si alza lo sguardo.
Al di sotto della Pinacoteca
Dopo pranzo ci rechiamo, infine, alla Pinacoteca di Varallo. Qui conosciamo Carla Falcone, direttrice del Palazzo dei Musei, e il Dott. Mario Remogna, presidente della Società di incoraggiamento allo studio del disegno e di conservazione delle opere d’arte in Valsesia ONLUS. Saranno loro a guidarci, accompagnati dal consigliere Simone Berardi, in visita alle esposizioni ospitate nell’edificio.
Anche la Pinacoteca ha i suoi antichi sotterranei. Sono delle ampie sale dimenticate nel corso dei secoli. Luoghi in cui, ci confida la direttrice Carla, nessuno aveva mai messo piede dopo che l’edificio venne dato in custodia alla società.
Anche qui, i ragazzi fanno interessanti scoperte. Sono almeno tre i pozzi che si insinuano nelle viscere del terreno al di sotto del Palazzo dei Musei e vi sono alcune pareti che suonano in modo anomalo. È come se, dietro di esse, si trovasse una stanza murata. Inoltre, accedendo da una grata del cortile, ci si addentra in alcune sale che vennero isolate durante i lavori di restauro e di costruzione dell’ascensore. Questi spazi, se ben recuperati, possono costituire un interessante tratto dell’itinerario della Varallo sotterranea.
Dal centro storico ai luoghi di fede, dal teatro alla Pinacoteca, Varallo presenta quindi molte cavità sotterranee in cui fare qualche ricerca. Ma questa è solo una piccola parte dei sotterranei della città. Si narra infatti di un cunicolo che collegasse il convento con il vecchio ospedale, e un altro ancora che conduceva a un’altra chiesa situata oltre il fiume rispetto a Santa Maria delle Grazie.
Tutto questo e molto di più attende sotto le strade di Varallo. E se qualcuno conoscesse qualche luogo d’interesse che può essere esplorato può contattare il C.A.I. di Varallo, che sarà lieto di venire a fare un sopralluogo e annetterlo alla conoscenza della Varallo sotterranea.
Per maggiori informazioni visita il sito del comune di Varallo.
Un’interessante cittadina di origine Celtica che, con i suoi palazzi e mura di cinta che un tempo circondavano la Varade Medievale, è un sito di interesse storico importante Nazionale.
I sotterranei scoperti sono solo una piccola percentuale, purtroppo gran parte dei passaggi sono stati murati o peggio ancora riempiti con macerie di smaltimento, cosi facendo si cancella un tassello di storia dei nostri avi.