Un viaggio in Giappone è un grande sogno che si avvera, un sogno che, sempre più facilmente, può diventare realtà grazie ai voli, sempre più economici, che si trovano in partenza dall’Italia con destinazione Tokyo.
La capitale giapponese è infatti una delle città più visitate in questo paese, ma un viaggio in Giappone può anche permetterti di vedere il Giappone vero, quello che va oltre la città ipertecnologica, e scoprire luoghi ancora molto autentici e fortemente legati alle tradizioni.
Proprio per questo il mio viaggio, organizzato da Japan National Tourism Organization, da Tokyo mi ha subito portato nella città di Izumo, nella regione di Chugoku, che ho raggiunto in serata dopo oltre 15 ore di viaggio.
La stanchezza e il fuso orario non mi hanno fermato dalla curiosità di vivere fin da subito quest’avventura e, dopo aver fatto check in al Dormy Inn, sono uscito con due colleghe alla ricerca di un posto per mettere qualcosa sotto i denti.
Il mio primo ristorante giapponese è stato pura emozione, quasi come fossi un bambino catapultato in una storia molto piacevole. Il suo nome è Orochi no taru, ovviamente scritto in giapponese, come del resto il menù. Il personale non parla inglese, ma se vuoi seguire il mio consiglio ordina un buonissimo oden, una zuppa tipica giapponese, o della tempura e, se riesci a farti capire, il vino locale prodotto con le prugne, una vera specialità!
Cosa vedere a Izumo
Izumo è una cittadina nella prefettura di Shimame, una delle 47 prefetture del Giappone. Questa località è un’ottima scelta per poter comodamente visitare il Santuario Izumo Taisha, un grande e importante santuario shintoista dedicato alla divinità Daikoku. Non si conosce con esattezza la data della sua fondazione (antichissima secondo la mitologia), ma un antico doumento (il Nihon Syoki) riporta come data di edificazione dell’altare principale il 660 d.C. per ordine dell’imperatore Saimei.
Esso è raggiungibile comodamente con il bus dalla stazione che si trova vicino all’hotel, è un percorso breve che ti porterà proprio nei pressi dell’ingresso del santuario.
L’Izumo Taisha è un luogo molto piacevole, pervaso da un senso di raccoglimento che trasmette pace. Il giorno della mia visita, purtroppo, il tempo non è stato clemente, ma l’atmosfera del santuario sotto la pioggia è forse ancora più suggestiva.
Un altro luogo d’interesse comodamente raggiungibile da Izumo è il Matsue Jyo, ovvero il castello di Matsue, un’antica fortezza costruita da una potente famiglia di samurai, che oggi fa parte degli ultimi 12 castelli di quell’epoca aventi architettura originale.
Anche questo luogo è molto interessante, sopratutto perché l’architettura di questi castelli, totalmente in legno, è completamente differente dai castelli a cui siamo abituati in Europa.
Viaggio in Giappone, attraverso la regione di Chugoku
La regione di Chugoku è un territorio molto verde e distante dall’ideale del Giappone totalmente legato al progresso e alla tecnologia. In questo territorio il legame con le tradizioni è ancora molto sentito e, muovendosi verso la costa orientale dell’isola di Honshu (la principale isola del Giappone), non mancano i luoghi d’interesse strettamente legati ad esse.
Passando nella prefettura di Okayama (anche conosciuta come Bizen) ci fermiamo a Osafune, località famosa per la fabbricazione delle katana. Qui visitiamo il Museo della Katana, dove viene spiegata a nascita di questo tipo di spada a partire dal metallo grezzo che viene lavorato per ottenere il kawagame e lo shigame, due tipi pregiatissimi di metallo temprato e molto resistente che comporranno la lama, fino ad arrivare alle rifiniture pregiatissime che vengono eseguite a mano per opera di esperti artigiani.
La katana è stata, fino al 1542, l’unica arma conosciuta in Giappone poiché, prima di quella data, la nazione non aveva contatti con l’estero e, per esempio, fino ad allora non si conosceva la polvere da sparo.
Inoltre la katana è l’arma più importante per un samurai, tanto da riportare sulla lama dettagliate incisioni riguardanti la famiglia di appartenenza.
Raggiungendo Okayama, inoltre, si trova uno dei tre ponti che collegano Honshu all’isola di Shikoku, seconda regione che ho avuto modo di scoprire durante questo viaggio in Giappone.
Attraversando la regione di Chugoku, inoltre, non mancare di gustarne anche le specialità della cucina locale. Oltre al sushi e al sashimi, che sono ovunque freschissimi e deliziosi, alla tempura e al riso, in questa zona puoi gustare la soba, un particolare tipo di pasta (tipo spaghetti quadrati) fatta con grano saraceno e condita in modi differenti in base alle zone.
Molto tipici sono anche i mushimono, ovvero piatti al vapore, preparati direttamente al tavolo in particolari piatti scaldati da una fiamma (una via di mezzo tra la bagna cauda e la bourguignonne). Anche in questo caso gli ingredienti variano molto dalla zona, si va dai mushimono vegetali, a quelli di pesce per finire con quelli di carne affettata sottilmente.
Il villaggio di Kurashiki
Nei pressi della città di Okayama si trova il villaggio di Kurashiki, una vera perla da non perdere.
Kurashiki vanta un centro storico edificato nell’epoca dei samurai che si conserva ancora in modo caratteristico, tanto da essere una tappa molto frequente per i turisti giapponesi o cinesi (in prevalenza) che visitano quest’area.
I vicoli convergono tutti verso una via principale, ricca di botteghe e di ristoranti, mentre un lungo viale costeggia un canale navigabile lungo il quale sono piantati alberi di ciliegio che in primavera rendono la vista molto romantica e spettacolare.
Lungo il corso di questo canale si trova uno dei musei più famosi in Giappone, si tratta del Museo di Belle Arti Ohara, dove si trova esposto il dipinto le ninfee di Monet. Oltre ad esso qui si trovano molte altre opere di grande pregio, raccolte dall’imprenditore e collezionista privato Ohara Magozaburo. La casa di Magozaburo si trova proprio sull’altro lato del canale rispetto al museo.
Uno dei luoghi da non perdere a Kurashiki è poi il santuario A Chi Jinjya, al quale si accede percorrendo una grande scalinata che parte direttamente dal centro storico. Riconoscere la scalinata non è difficile. Prima di tutto perché alla sua base si trova il torii, ovvero il portale tipico che segnala l’accesso ai luoghi sacri shintoisti. Inoltre, di fronte alla scalinata si trova una pittoresca cantina di sakè che ti consiglio di visitare, se ne hai il tempo. Al suo interno si trovano varie etichette di sakè locali e un assortimento molto vario di alimenti che si possono abbinare al sakè.
La salita al tempio non è troppo lunga e il santuario è uno dei più belli che abbia visto durante questo viaggio. La sua fondazione pare abbia oltre 3000 anni e l’architettura è pregevole, nonostante occorra considerare che i templi, essendo di legno, vengono ricostruiti ogni 60 anni circa.
Oltre al padiglione centrale, sono molto interessanti gli altari secondari dedicati alle varie divinità venerate dallo shintoismo.
Cultura e natura sull’isola di Shikoku
L’isola di Shikoku è collegata ad Okayama dal Great Seto Bridge, un ponte lungo 12 km che attraversa il mare poggiando sulle isole minori. Su alcune di queste isole è possibile sostare per godere del panorama, molto particolare, del ponte e delle tante isole piccole che si vedono a perdita d’occhio.
Una tipicità interessante dell’isola è la danza Awa Odori di Tokushima, danza per cui vale la pena visitare la città e che si tramanda dal 1600. In particolare, nei giorni dal 12 al 15 agosto, è possibile assistere alla danza Bon Odori, tradizione che viene replicata da 430 anni e conta, attualmente, circa 100.000 partecipanti facenti parte degli abitanti della città.
La valle dell’Oboke
Puntando verso il cuore dell’isola, tra le alte e boscose vallate, si trova la Iya Valley, lungo la quale scorre il fiume Yoshino, un fiume a tratti navigabile sul quale si possono vivere esperienze suggestive a bordo di imbarcazioni collettive sulle quali viene anche fornita una spiegazione sulla geologia del luogo.
Due tratti molto suggestivi del corso di questo fiume sono l’Oboke Gorge e il vicino Koboke Gorge, entrambi percorribili prendendo parte a una delle suddette crociere. Nei tratti più turbolenti si pratica anche il rafting.
Sempre nel cuore dell’isola si trova anche il Kazura Bridge, un ponte realizzato in liane molto resistenti secondo una tecnica utilizzata dai samurai. Questo metodo consentiva di recidere le liane e abbattere il ponte in caso di attacco nemico.
La vista della vallata è molto suggestiva e attraversare il ponte, le cui assi sono distanziate e tra le quali si vede l’acqua del fiume sottostante, non è un’esperienza che tutti riescono a sopportare, sopratutto se si soffre di vertigini.
Takamatsu e il giardino Ritsu Rin
Un’altra tappa paesaggisticamente importante è il giardino Ritsu Rin che si trova a Takamatsu. Questo giardino venne creato circa 300 anni fa dalla famiglia Matsudaira, attualmente è un vasto giardino pubblico che si estende per 160.000 metri quadri in stile kayushiki e comprende 6 laghetti artificiali e 13 colline.
Nel cuore del parco si trova inoltre la Kikughetsu-tei, una casa da the in stile tradizionale che si affaccia su uno dei laghetti più suggestivi. Al suo interno si può vedere la struttura di una casa tradizionale e, su richiesta, assistere alla cerimonia del the.
Il the matcha è una bevanda tipica che, dopo l’infusione viene montata con un particolare attrezzo da cucina che, girato velocemente, produce la caratteristica schiuma. Sorseggiarlo osservando il lago e seguendo con lo sguardo le carpe koi che vi nuotano è stato un momento piacevole e rilassante.
Lo splendore del Konpira Gu
Un viaggio in Giappone alla scoperta delle tradizioni non può mancare della visita del più antico tempio shintoista della nazione, sto parlando del Konpira Gu, che si trova nell’omonima città e che vanta una storia millenaria, secondo gli scritti. Ci troviamo nella prefettura di Kagawa.
La salita al santuario comincia dal centro cittadino e lungo i primi tratti si concentrano negozi di souvenir, piccoli bar che vendono bevande e botteghe artigiane. La scalinata prosegue e conta in totale 1368 gradini, percorso che si suddivide in tre tappe, ad ognuna delle quali si trovano degli altari e alcune aree panoramiche.
A mano a mano che si sale si trovano templi sempre più maestosi la cui architettura lascia sbalorditi, alla seconda tappa, poco oltre i 700 gradini, su può ammirare il tempio più grande che è possibile fotografare, alla destra del quale si vede una vasta terrazza panoramica su Konpira e alla cui sinistra si trova un proseguimento verso altri padiglioni e verso una zona coperta ricca di offerte e quadretti votivi.
La cittadina di Konpira vanta anche il più antico teatro del Giappone, una struttura tradizionale che, se ne hai il tempo, merita di essere visitata.
La città di Matsuyama
Per vivere a fondo l’esperienza del Giappone devi senza dubbio provare un onsen, ovvero uno stabilimento termale naturale.
La città di Matsuyama è una famosa località termale e il Dogo Onsen è il più antico stabilimento esistente nel paese. La sorgente termale venne scoperta circa 3000 anni fa, grazie a degli aironi che ne frequentavano le acque.
Nel 1897, in occasione della visita dell’imperatore, nel Dogo Onsen venne realizzata una sezione riservata che oggi è conservata come fosse una reliquia. Questa sezione gode di un ingresso a parte che conduce in una stanza in cui l’imperatore poteva cambiarsi e rilassarsi, vi è inoltre una piccola vasca termale privata ricavata nella roccia e una camera con annessi servizi. Il tutto è decorato in stile azuchimomoyama (in voga nel 1500), con pareti rivestite in sfoglia d’oro e d’argento. Nonostante questo livello sia sotterraneo è stato realizzato un giardino ribassato per togliere l’impressione di essere sotto terra.
Il centro di Matzuyama è vivace e animato da molta gente che passeggia e fa shopping nella zona pedonale coperta, essa si trova inoltre nei pressi della stazione, da cui parte il tram che conduce fino al castello.
Il Matsuyama Jyo è una costruzione davvero imponente, poggiata su solide fondamenta di pietra e articolata in diversi cortili, alcuni dei quali godono di vista panoramica e sono decorati con alberi di ciliegio. L’edificio è strutturato su 4 piani, interamente realizzato in legno e ospita una vasta esposizione dedicata alla famiglia di Kato Yoshiyaki, importante samurai fondatore di questa fortezza nel 1602, la cui dinastia passò poi sotto il nome della famiglia Matsudaira.
Accertati di salire fino alla torre, da quassù la vista è impagabile e spazia a 360º sulla città e sulle montagne circostanti.
Come ultimo consiglio, riguardante tutta l’isola di Shikoku, il piatto tipico del posto sono gli udon, una sorta di spaghetti grossi che si mangiano in zuppa. Le due preparazioni più tipiche sono gli syoyu udon (udon alla soia) e i bukkake udon (che oltre al brodo hanno anche un uovo in camicia da rompere e mischiare).
Se poi ti può piacere assaggiare qualche alcolico particolare potrai trovare una vasta selezione di sakè (in qualche giorno inizierai a coglierne le differenze nel sapore), il sochu (un distillato leggermente più alcolico del sakè) e una scelta di birra sempre in crescita grazie alla nascita di nuovi birrifici locali.
Ti serve un aiuto per il tuo viaggio in Giappone? Scarica l’applicazione di JNTO, ricca di informazioni, itinerari e esperienze da vivere. La Japan Official Travel App è disponibile per iOS oppure per Android.
Di tutto questo voglio parlare più dettagliatamente, perciò non perderti gli articoli dedicati a ogni destinazione. Un viaggio in Giappone è un viaggio che riempie gli occhi di meraviglia e non si scorda facilmente, conoscere le zone meno battute dal turismo ci aiuta a conoscere meglio la parte più autentica e la cultura si questo paese.
Ottimo articolo! Questo tipo di contenuto mi ricorda i bei vecchi tempi quando viaggiare era così semplice! Nell’attesa di poter tornare sull’aereo o sulla barca come prima, mi godo queste vecchie storie di avventure in giro per il mondo 🙂 Ma cosa non vediamo l’ora che la pandemia finisca completamente, che possiamo viaggiare di nuovo liberamente! 🙁
Ciao Antonio e grazie mille per aver apprezzato il mio articolo, è bello poter far viaggiare anche solo con la fantasia. Speriamo davvero presto di poter viaggiare liberamente al più presto 🙂
Hello. For me it was also a pleasure to share this amazing visit to Japan with all of you and get to know you.See you soon!
Roger
Hey Roger, are you still in Japan? Hope to see you again somewhere! 🙂
Hi !
It’s was a pleasure to meet you at this nice trip in Japan !
Hope to see you again 😉
Good article
Camille
Hey Camille, it was a pleasure also for me! Did the translator work well, did you understand all my article?
See you soon guys, Gian!
Yes Gian !
He passed in the translator and it’s works well 😉
Great! 😀