La Romania è un paese, spesso poco conosciuto, che ha sempre stuzzicato la mia curiosità da viaggiatore. Dopo il mio viaggio in Transilvania ho sempre immaginato di fare un altro viaggio in Romania volto a esplorare le regioni del nord del paese. Tra di esse il Maramures e la Bucovina, ma non solo. Quello che non sapevo era che questo viaggio mi avrebbe riservato piacevoli scoperte.
Il mio viaggio è partito dal distretto di Bihor, vicino al confine con l’Ungheria, e più precisamente dalla città di Oradea.
Consigli per organizzare il tuo viaggio in Romania
Questa località è collegata all’Italia da voli low cost operati da diverse compagnie aeree. Io sono partito da Bergamo, ma ci sono tratte convenienti un po’ da tutta Italia, cerca un volo dall’Italia per Oradea, confronta i prezzi e prenota quello che conviene di più.
Da Oradea mi sono spostato in automobile percorrendo circa 1.200 Km. Ho attraversato il Maramures, la Bucovina e il distretto di Neamt per giungere infine a Iasi, città in cui il mio viaggio ha avuto termine. Anche Iasi è collegata con l’Italia per mezzo di voli molto convenienti. Pensa che io ho acquistato andata e ritorno per un totale di 18,00€ (andata con Ryanair e ritorno con WizzAir), basta avere un po’ di flessibilità nelle date.
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Ma andiamo con ordine, ecco il mio itinerario di viaggio in Romania.
Oradea e il distretto di Bihor, la Romania nord occidentale
La prima città che ho visitato in questo mio viaggio è stata Oradea, una cittadina vivace e accogliente. Oradea non è troppo estesa ed è quindi considerabile a misura d’uomo.
Ho trascorso qui due giorni soggiornando all’Hotel Ramada, una struttura eccellente situata appena fuori dal centro, che è comunque raggiungibile con una passeggiata di circa 10 minuti. L’hotel dispone anche di sale conferenze, di un ristorante molto rinomato e, all’ultimo piano, di una SPA che basa i suoi trattamenti su prodotti che sfruttano i principi attivi del vino e dell’uva.
In città ci sono molte alternative per il soggiorno, ti basterà cercare gli hotel e B&B a Oradea e prenotare quello che fa al caso tuo.
Di certo due giorni sono troppo pochi per vedere proprio tutto. Secondo me Oradea meriterebbe almeno di 4 giornate di tempo. Al di la di questo, il centro è piuttosto raccolto, molti degli edifici degni di nota si trovano attorno a Piata Unirii che è anche il luogo in cui avvengono manifestazioni e eventi cittadini.
Piata Unirii è il cuore di Oradea
Durante il weekend della mia permanenza, ad animare le vie di Oradea c’era anche lo Streetfood Festival. L’evento ha attirato molte persone anche dai dintorni e ha garantito giornate di musica e divertimento all’insegna di sapori provenienti da varie parti del mondo (Italia e Messico in testa).
L’edificio che più risalta sulla piazza è il Vulturul Negru (ovvero l’Aquila Nera), edificato tra il 1907 e il 1908 in stile secessione. Pare che l’architetto si sia ispirato ai palazzi e alle gallerie milanesi.
Attraversando il fiume Crisul Repede, si trova invece un altro palazzo interessante, è la Casa Darvas – La Roche. Questa residenza privata, anch’essa in stile secessione, contiene al suo interno le ricostruzioni degli ambienti di inizio 1900 e un museo dedicato all’Art Nouveau.
Se hai tempo e desideri ottimizzare la visita conoscendo al meglio la città puoi prenotare online un tour culturale di Oradea. L’esperienza è consigliata, la guida esperta potrà raccontarti al meglio ogni curiosità su questa graziosa città.
Esplorare il centro di Oradea
Oltrepassando la piazza e costeggiando il fiume si incontra la Sinagoga Zion, un edificio molto suggestivo e in stile moresco, assolutamente da visitare perché la sua bellezza sta nell’interno. Proseguendo oltre si incontra il Parco 1 Dicembre, un’oasi verde in centro città. Attraversato il parco si scorge la nuova Cattedrale Episcopale della Resurrezione (ancora in fase di costruzione durante la mia visita).
Proprio alle spalle di questa cattedrale si trova la Cittadella di Oradea, dalle originali mura perimetrali a forma di stella. Gli edifici interni sono stati restaurati e spesso ricostruiti, resta tuttavia una buona idea di visita, sopratutto per curiosare tra i musei ospitati all’interno, spaziando tra arte religiosa o moderna, scultura e etnografia.
Durante la sera il centro cittadino si anima maggiormente e i ristoranti e bar si affollano di avventori. Appena il clima lo consente la gente preferisce stare all’aperto sotto i grandi gazebo della via pedonale. Lungo la via sono anche frequenti alcune statue e scorci di facciate che conservano il fascino del centro storico cittadino.
Se trascorri a Oradea tre o quattro giorni puoi concederti una pausa termale a Baile Felix. Questa località turistica risale all’epoca comunista, lo noterai dall’architettura degli hotel e degli stabilimenti termali. Le strutture sono diverse, quindi ti basta scegliere dove vorrai rilassarti e goderti la SPA, i trattamenti e i servizi che la struttura propone. In mezzo agli hotel che svettano sinistri nella vallata si trova un piacevole parco ricco di vegetazione. Tra gli alberi si trovano alcuni laghetti artificiali popolati da pesci e tartarughe. Sempre tra le fronde si trova anche un’antica chiesa in legno, unico tratto caratteristico di questa località.
Quando torni in città prima di sera, sali a Ciuperca Hill per goderti il tramonto su Oradea, è magnifico.
Tappa a Satu Mare
Lasciando Oradea mi dirigo verso nord costeggiando il confine settentrionale e toccando alcune località interessanti. Una di esse è certamente Satu Mare.
Capoluogo dell’omonimo distretto (sia Bihor che Satu Mare sono parte della regione della Grande Transilvania), la cittadina di Satu Mare è spesso evitata dai turisti che la ritengono, erroneamente, poco interessante. Secondo me può essere un’ottima tappa, anche per soggiornare un paio di notti. Cerca gli hotel e B&B a Satu Mare se decidi di fermarti qui per la notte.
Con una sosta di circa tre ore ho potuto apprezzare l’atmosfera rilassata che si respira in centro, attorno al parco centrale, abbracciato da alcuni degli edifici più suggestivi del centro storico. I tetti appariscenti dell’ex Hotel Dacia attirano inevitabilmente l’attenzione e, sebbene oggi la struttura sia chiusa e fatiscente, non riesce a non attrarre la curiosità dei visitatori.
Alle sue spalle poi si trova la sede della Filarmonica Nazionale Dinu Lipatti. Trovarsi li durante le prove dell’orchestra è stata una vera sorpresa, un tuffo musicale che mi ha cullato per l’intera giornata, oltre alla splendida architettura dell’auditorium.
Sulla piazza si affaccia anche la Cattedrale Romano Cattolica, imponente e dall’architettura importante. Internamente è ricca di decori e opere artistiche religiose che meritano una visita.
Percorrendo la via pedonale si giunge poi in quello che è il centro moderno della città, una grande piazza circondata da grigi palazzi molto alti che ospitano il Concilio Regionale, uffici e centri culturali.
La mia tappa a Satu Mare è stata breve, forse troppo, ma il mio viaggio ha ben altre mire. Per questo sono subito ripartito costeggiando il confine rumeno per raggiungere il Maramures.
Natura e villaggi in Maramures, sempre più a nord in Romania
Arrivando da Satu Mare la prima località interessante che si incontra in Maramures è senz’altro il Cimitirul Vesel, ovvero il Cimitero Allegro di Sapanta. Semplice e a suo modo vivace, questo cimitero incuriosisce per le colorate croci e per le dediche, spesso scherzose, che si trovano sulle lapidi a ricordo dei defunti. Un luogo singolare e bizzarro, tappa di molti prima di arrivare a Sighetu Marmatiei.
Puoi visitare questo cimitero anche partecipando a un tour del Cimitirul Vesel di Sapanta, puoi prenotarlo online in modo da non rischiare di non trovare posto.
A Sighetu Marmatiei ho soggiornato all’Hotel Gradina Morii, una struttura molto grande situata nell’omonimo parco attraversato dal fiume Morii. L’Hotel Gradina Morii, situato poco fuori dal centro, dispone di camere dall’arredamento semplice e accogliente, pulite e dotate di bagno privato. La quiete dovuta al parco circostante non è da sottovalutare, come l’opportunità di svegliarsi e godere della natura rigogliosa di queste vallate.
Anche il ristorante è un valore aggiunto a questo complesso che offre una suggestiva location per la cena. Il menù propone alcuni piatti della cucina internazionale, ma ci sono molte proposte locali. Questo permette di conoscere i gusti del territorio senza dover andare a cercare troppo in giro, a maggior ragione se hai poco tempo a disposizione. Nella stessa sala, alla mattina, è servita la colazione, abbondante e fresca con un assortimento di cibi salati, dolci e frutta fresca. Insomma, una base consigliata se visiti questa regione.
Tappa a Sighetu Marmatiei e visita al Memoriale delle Vittime del Comunismo in Romania
Sighetu Marmaţiei è stata la mia prima tappa in Maramures, regione della Romania che sognavo di visitare da lungo tempo. La città può sembrare poco interessante (e di certo lo è secondo quanto affermano i residenti in questa zona), ma la cittadina ha alcuni luoghi assolutamente da non perdere.
Io ho deciso di soggiornare qui una notte per avere più tempo e scoprire Sighetu Marmatiei con calma, se cerchi gli hotel e B&B a Sighetu Marmatiei puoi sicuramente trovare una sistemazione che faccia al caso tuo.
Il primo luogo d’interesse che ho visitato è il Memoriale delle Vittime del Comunismo, un museo didattico dove sono esposte testimonianze, storie e opere che raccontano quella che fu l’epoca comunista qui in Romania. L’esposizione spesso fa accapponare la pelle, l’edificio inoltre era un tempo il carcere in cui venivano detenuti i prigionieri del comunismo e leggere le storie legate ad alcune delle celle, poterne vedere le condizioni, è un’esperienza che trasmette forti emozioni.
Altri luoghi interessanti a Sighetu sono il Museo del Maramures e il Museo del villaggio, la sinagoga e alcuni edifici storici come la Casa di Elie Wiesel. Degna di nota è la Cattedrale, situata in un angolo di Piata Libertatii, dall’architettura imponente e custode di alcune interessanti opere d’arte.
La valle del Mara, la valle dell’Iza e la natura in Maramures
Il resto della regione è un trionfo di natura. Scendendo la Valle del Mara è possibile trovare numerosi villaggi molto caratteristici fino ad arrivare a Baia Mare. Da qui è possibile risalire lungo la Valle dell’Iza toccando Surdesti, Banesti e il Monastero di Barsana, luoghi molto suggestivi e caratterizzati dalle chiese in legno tipiche di questa zona, annoverate tra i beni patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Molto interessanti sono anche le chiese di Ieud e di Poienile Izei, quest’ultima famosa per l’affresco raffigurante gli inferi, con tanto di diavoli che torturano le anime dannate.
Un’escursione da non perdere in Maramures è certamente l’esperienza di viaggio con la Mocanita, il treno con locomotiva a vapore a scartamento ridotto che percorre la Valle del Vaser partendo dalla stazione di Viseu de Sus. Sebbene essa sia un’escursione molto turistica è un’ottima occasione per visitare una zona della Romania quasi del tutto incontaminata, priva di strade, di case e dove la protagonista è la natura rigogliosa.
Se ti interessa scoprire meglio questa regione puoi partecipare al tour di 2 giorni nella Romania rurale in Maramures, una guida ti accompagnerà per farti vivere al meglio questi luoghi.
Tra monti e monasteri in Bucovina
Confinante con il Maramures, ma profondamente diversa per avvicendamenti storici e tradizioni locali, è la Bucovina, la regione che forse mi ha colpito maggiormente in Romania. È un territorio fatto di verdi prati montani intervallati da foreste di conifere e punteggiata dai caratteristici e sensazionali monasteri.
La Bucovina è forse una delle zone più ospitali che mi sia capitato di visitare in questo paese, non che le altre regioni non lo siano ovviamente, ma qui ho riscontrato molto desiderio di conoscere i viaggiatori e di raccontarsi e raccontare le bellezze locali.
Il Museo delle Uova di Vama
Una delle tradizioni più popolari qui è quella delle uova colorate, un tempo realizzate nelle occasioni speciali e oggi divenute un oggetto simbolo, un souvenir che i viaggiatori frequentemente acquistano come ricordo. Per conoscere più a fondo la tradizione e l’evoluzione di quest’arte, che connette la Bucovina con il resto del mondo, una buona idea è quella di visitare il Museo delle Uova che si trova a Vama, un piccolo paesino nel distretto di Suceava.
In questo museo l’artista Letitia Orsivschi ha raccolto diversi tipi di uova, sia per specie che per decorazione, che espone in una vasta collezione privata. Più di 3000 sono le uova decorate esposte in teche di vetro numerate e documentate dall’audioguida, un percorso tra arte e tradizione che Letitia riproduce con maestria su articoli che poi vende al pubblico.
I monasteri della Bucovina, meraviglia della Romania
Dopo questa immersione di tradizione locale sono pronto alla scoperta di ciò che mi ha spinto ad attraversare la Bucovina, ovvero i meravigliosi monasteri, alcuni dei quali talmente integri e preservati da essere annoverati tra i ben patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Come in una sorta di pellegrinaggio ho visitato 5 templi in due giorni, cercando di coglierne l’atmosfera meditativa, sentirne la spiritualità toccare le mie corde più interiori e ricercare un po’ di me stesso in tutta questa bellezza senza tempo.
Se ti interessa visitare la Bucovina puoi trovare varie escursioni prenotabili online. Dai uno sguardo al tour di Bucovina e Transilvania in 3 giorni, è una soluzione molto interessante che ti permetterà di ottimizzare i tempi.
Il primo monastero che ho visitato è stato quello di Moldovita, uno dei più grandi e abbracciato dalle mura che un tempo servivano da protezione. Esso è forse il più integro esteriormente, i suoi affreschi sono incantevoli sebbene siano molto sbiaditi o addirittura inesistenti lungo le pareti colpite direttamente dal sole.
Durante il mio viaggio in Romania ho dormito in un monastero
Il monastero che più mi ha conquistato è stato però quello di Sucevita, il più grande credo, dall’architettura imponente realizzata in soli due anni di lavoro. Trenta uomini lavorarono a questo edificio e gli affreschi che lo ricoprono sia esternamente che interiormente vennero realizzati in soli 10 mesi di tempo.
Un vero record insomma, un record che mi affascina tanto da chiedere alle monache di poter trascorrere qui la notte. Questa non è cosa scontata, ma a volte ai viaggiatori è concessa ospitalità nella foresteria del monastero. Così, dopo essermi accomodato in una stanza ricca di ogni comodità (due letti, prese elettriche in abbondanza, bagno privato e doccia con idromassaggio), sono sceso in refettorio dove, nonostante fossero quasi le 17.00 mi è stato servito un abbondante pranzo. Formaggi locali, affettati, zuppa, arrosto e persino il dolce sono stati sufficienti per supportarmi mentre esploravo il resto del complesso, mentre cercavo la migliore postazione per aspettare il tramonto e mentre decidevo che non avevo fame per cena. Avrei recuperato a colazione la mattina successiva.
Per pernottare in un monastero occorre fare richiesta contattando le monache, se avessi difficoltà puoi rivolgerti all’ufficio del turismo locale o all’Ente del Turismo Romania, ovviamente non è un’esperienza che si scorda facilmente.
Il giorno successivo ho proseguito la mia visita di fede toccando il Monastero di Humor, quello di Voronet e infine Dragomirna, tutti e tre più piccoli dei precedenti, ma a loro modo unici e caratteristici. Dragomirna in particolare mi ha colpito poiché esternamente non possiede affreschi, ma le pareti sono interamente intagliate e scolpite, elemento che lo rende davvero un edificio molto interessante.
Tappa a Suceava, capoluogo della Bucovina
Infine la mia Bucovina si è conclusa a Suceava, la città di Stefal Cel Mare, la più grande della regione, tranquilla e gradevole città verde poiché ricca di parchi e circondata da rigogliose foreste.
Di Suceava ho potuto apprezzare la piacevole vita notturna, fatta di ristorantini e locali che si trovano in centro città. Attraversando il Parcul Sipote, propaggine della foresta che si addentra in Suceava, si raggiunge il Museo dei Villaggi della Bucovina, interessante collezione di case tradizionali ricostruite in un contesto che cerca di riprodurre i paesaggi montani. Cerca di arrivare prima delle 18.00 perché potresti trovare chiuso.
L’orario non è un problema per visitare la Fortezza di Suceava, anche conosciuta come Cetatea de Scaun, ciò che resta dell’antico castello reso quasi inespugnabile da Stefan Cel Mare. È una struttura imponente che resistette a lungo nei secoli nonostante i numerosi assedi che questa regione dovette subire.
Il centro cittadino conserva poco dell’epoca antica e molti sono gli edifici con architettura risalente al periodo Austo-Ungarico, linee che ben si scostano da quelle degli alti e austeri palazzi che ricordano l’epoca comunista. Una passeggiata in centro permette di rilassarsi tra le vaste vie pedonali e la grande piazza che diviene anche luogo di manifestazioni e eventi pubblici.
In ultimo anche a Suceava sono degni di nota le chiese e i templi, prima tra tutti la Chiesa di San Giorgio, del 1522, contemplata tra i beni patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Io purtroppo ho avuto poco più di una giornata e non ho potuto godermi appieno questa località, un paio di giorni sarebbero ideali per scoprire molto meglio la città.
A tal proposito puoi cercare gli hotel e B&B a Suceava, vi sono varie soluzioni e potrai facilmente trovare quella che fa per te.
Piccola deviazione nel distretto di Neamt
Ormai il mio viaggio volge verso il termine e prima di rientrare mi concedo qualche giorno per scoprire un po’ la Moldavia. Da Suceava mi sono quindi spostato a Targu Neamt, cittadina circondata dalla natura sulla quale domina l’antica Cetatea Neamt, altra fortezza resa possente da Stefan Cel Mare.
La visita della fortezza è piacevole e permette di conoscere un po’ della storia della regione grazie ai musei allestiti nelle sale interne. Molto suggestivo è anche il percorso sulle mura di cinta, un cammino che permette di godere di un suggestivo panorama sulla città sottostante.
Decisamente più grande è Piatra Neamt, distante una ventina di chilometri da Targu Neamt, capoluogo di questo distretto essa può sembrare una città povera di attrattive, priva di un vero e proprio centro storico individuabile nel Parcul Tineretului e nella piazza ad esso adiacente.
Pochi sono gli edifici di interesse, ma la bellezza di questa località sta nella natura. Una funivia permette di raggiungere la cima della montagna alle spalle della città, luogo panoramico e da cui partono numerosi percorsi escursionistici. Scendendo più a valle poi si trova il Batca Doamnei, un lago risultato dall’ampliamento del bacino del fiume Bistrita. Qui è piacevole passeggiare e dedicarsi alle attività acquatiche, insomma a Piatra Neamt si viene per in turismo attivo.
Incantevole Iasi, perla di Moldavia, Romania
Infine l’ultima tappa del mio viaggio in Romania è stata la splendida città di Iasi, una località spesso sottovalutata ma che mi ha stupito moltissimo. Ammetto di essere stato uno di coloro che in Iasi non vedevano nulla di interessante, ma credimi, questa città va vissuta a fondo e due giorni sono davvero insufficienti per godersela appieno.
Il centro cittadino ha diverse aree pedonali e non sarà difficile trovare una sistemazione vicina alle zone della movida serale. Cerca hotel e B&B a Iasi, vedrai quante proposte convenineti.
Innanzitutto Iasi è una città giovane, nel senso che la popolazione è molto vivace e si respira un’atmosfera scanzonata di divertimento un po’ ad ogni ora del giorno. In parte questo è anche dovuto al fatto che Iasi è una città universitaria e molti sono gli studenti che vengono qui per seguire gli studi. Se non sei ferrato in materia sappi che a Iasi venne fondata la prima università di Romania, questo rende la città molto apprezzata a livello didattico, uno dei principali centri universitari dell’Europa dell’Est.
Instancabilmente ho camminato per due giorni nel centro storico, o per meglio dire nel centro cittadino che si struttura attorno a diverse zone pedonali, ognuna differente e piacevole, ognuna con qualcosa da raccontare. Una città sempre diversa insomma, che stupisce ad ogni nuova via.
Il Palazzo della Cultura di Iasi
L’edificio più appariscente è l’imponente Palatul Culturii, il Palazzo della Cultura, un tempo Corte di Giustizia la cui funzione venne modificata in epoca comunista. Il palazzo, restaurato di recente e riaperto dal 2016, ospita oggi vari musei permanenti e esposizioni temporanee, la sua visita è un ottimo metodo per conoscere meglio la storia locale, ma anche l’arte antica e moderna, l’arte religiosa e alcuni curiosi tipi di scultura.
Attorno al palazzo si sviluppa un vasto parco, luogo in cui sono organizzati eventi e manifestazioni, punto di ritrovo per turisti e residenti che lo frequentano per godere dell’atmosfera rilassata che lo pervade. Durante la mia visita a Iasi alle spalle del palazzo si trovava lo Streetfood Festival, mentre dal lato opposto era stato allestito un palco rivolto verso Boulevard Stefan Cel Mare in cui si tenevano concerti di musica internazionale e dove, il sabato sera, è stato realizzato un concerto in onore dei laureandi che si stanno preparando per i prossimi e vicini esami. Insomma, la città vivace e pervasa di gusti e aromi da tutto il mondo da un lato, la città della musica e della cultura dall’altro. Grandiosa.
Visitare il centro di Iasi
Se non hai molto tempo e desideri ottimizzare puoi partecipare a un giro turistico di una giornata nella città di Iasi, in questo caso una guida ti accompagnerà spiegandoti nel dettaglio i luoghi e dandoti garanzia di accedere nei luoghi d’interesse. La visita in autonomia, invece, ti darà più libertà, ma dovrai fare molta attenzione agli orari di chiusura e a come gestire il tuo giro della città.
Percorrendo Boulevard Stefan Cel Mare, zona pedonale, si possono incontrare alcuni edifici interessanti. La Chiesa di San Nicola si trova ancora avvolta dai giardini del palazzo, più avanti sulla sinistra si trova il Monastero dei Tre Gerarchi, architettonicamente stupendo e dai favolosi affreschi interni, tutti in tinte di oro e nero.
Passeggiando si possono vedere le alte torri della cattedrale nuova, ovviamente realizzata in stile più moderno e ancora in fase di costruzione. Tutto il centro è un misto di antico e moderno, spesso vi si trovano quindi alcuni edifici di grande interesse che rischiano di essere celati dagli alti palazzi in cemento armato.
Altro centro nevralgico è Piata Unirii, dalla quale si diramano alcune vie pedonali e dove si trovano negozi, locali e scorci davvero caratteristici. Una zona molto viva anche di notte, quando la città si accende e si sente per le strade la musica dei club e il vociare più sommesso dei passanti.
Insomma, troppo breve è stata la mia visita e molto ho ancora da scoprire di Iasi. Ma questo viaggio in Romania non è stato sufficiente a saziare la mia voglia e curiosità su questo paese, ben preso spero quindi di tornare e, magari partendo proprio da Iasi, di andare alla scoperta di altri nuovi itinerari.
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