Continua il racconto di Luca sul viaggio in Tunisia. Dopo i primi giorni passati in relax al mare di Djerba è giunto il momento di scoprire di più. Ecco quindi l’idea di partire verso il Sahara seguendo un itinerario di due giorni nel sud del paese.
Il giorno seguente partiamo per una escursione di due giorni nel sud della Tunisia, prenotata tramite il tour operator al costo di 100,00 € con una notte in hotel, due pranzi e una cena oltre al tour con guida in italiano.
Alla partenza siamo in 15 su un pulmino abbastanza comodo e ci dirigiamo subito verso il ponte romano che collega l’isola al continente. La direzione del nostro tour sarà verso il sud-est tunisino fino a toccare il confine con l’Algeria.
La prima tappa è una breve visita, nella città di Medenine, a un antico villaggio fortificato dove abitazioni e granai sono rinchiusi in un caravanserraglio chiamato Ksour, famoso anche per comparire nei film di Guerre Stellari.
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Attraversando la città di Medenine subito ci si rende conto di come sia la vita in Tunisia. La società è divisa tra la voglia e il bisogno di un economia simile alla nostra fatta di auto, negozi, tecnologia e giovani donne e uomini che vogliono assimilare i nostri costumi, e una cultura rurale e tradizionale fatta di mercati in ogni angolo, cavalli con carrozze, un’economia principalmente fatta di agricoltura e pastorizia e precetti islamici che tra gli adulti sono molto radicati.
Lasciata Medenine viaggiamo verso est incontrando vari villaggi che sorgono lungo la strada e che vivono sul passaggio e il traffico delle merci che viaggiano tra Libia e Algeria. Arriviamo nella cittadina di El Hamma dove facciamo una bella passeggiata in un mercato ortofrutticolo con camioncini carichi di aglio, cipolle, fave e altre verdure di stagione. Ci sono anche tante bancarelle piene di frutta e verdura dai colori variegati, oltre ai banchi dei macellai con tagli di carne ricoperti di mosche, oltre a teste zampe e pelli di pecore, capre e montoni.
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Stregati dal Chott El Jerid durante un viaggio in Tunisia
Ci fermiamo per pranzo in un bel hotel a Kibiri dove però il cibo è scadente. Dopo il pasto comincia la vera escursione nella natura del sud tunisino. Ci inoltriamo in un territorio sempre più desertico fino ad arrivare a una distesa piatta, all’inizio color terra, poi troviamo la sconfinata distesa bianca del lago salato Chott El Jerid.
Camminiamo su un terreno fatto di sale bianchissimo e splendente, ci sono anche alcuni laghetti di un colore verde smeraldo. È un paesaggio bellissimo da vedere in Tunisia.
Con negli occhi ancora le immagini del Chott el Jerid ci dirigiamo verso le montagne al confine con l’Algeria. Lasciamo il pulmino per salire su comodi fuoristrada 4×4 e, con essi, ci si inerpica su strade sterrate per raggiungere le spettacolari oasi di montagna.
Dopo una sosta panoramica sul canyon a 900 metri di altezza arriviamo a Tamerza. L’oasi non è altro che un torrentello che, scendendo a valle, ha formato un canyon. Ci sono diverse bancarelle attorno a una cascatella, ma niente di particolare.
Sulla strada del ritorno visitiamo l’oasi di Chebika. Questo è un posto spettacolare dove alte palme, incastrate tra i monti, seguono un torrente, un bel sentiero sale fino a raggiungere un laghetto di acqua cristallina tra palme e rocce color ocra, molto affascinante.
Con i fuoristrada arriviamo poi nella mitica città di Tozeur, dove milioni o miliardi di mattoncini rivestono completamente case, palazzi o semplici muri lungo la strada. Attraversiamo a piedi la vecchia medina ammirando le decorazioni formate da questi mattoncini. Altra tappa da toccare in un itinerario in Tunisia.
Strada facendo ormai si è fatto tardi ed è ora di cena. Alloggiamo all’hotel Golden Yasmin, un bel 4 stelle, ovviamente rivestito di mattoncini con una bella piscina e un discreto buffet.
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Douz e le porte del Sahara
Il mattino dopo si riparte presto, dopo la colazione, per visitare l’oasi vicino alla città, dove ci addentriamo a bordo di calessi. L’interno dell’oasi si rivela una bella escursione tra altissime palme da dattero, fichi, melograni, albicocchi, banani e noccioli.
Tornati sul pulmino si riparte in direzione di Douz, la porta del Sahara, ripassando sul lago salato. Una volta arrivati al campo delle escursioni saliamo sui dromedari e formiamo una carovana accompagnati anche da alcuni bellissimi cavalli arabi.
L’escursione si rivela un po’ deludente. Un’oretta in groppa al dromedario con sosta tra le dune per scattare delle foto. Quello che più colpisce è il colore bianco e la finezza della sabbia, simile al talco.
Ripartiamo verso il nord della Tunisia, in direzione Djerba, e dopo un paio di ore ci fermiamo a Matmata vecchia, dove visitiamo una casa troglodita scavata nella roccia. Ci viene offerto pane, olio e miele.
Pranziamo in un vicino ristorante, sempre scavato nella roccia, e assaggiamo il brick, un raviolone fritto con ricotta e prezzemolo, cous cous con pollo e verdure e dolci con datteri. Qui è tutto molto buono.
Proseguiamo il tragitto verso nord e, dopo esserci dovuti fermare per lo scoppio di uno pneumatico, rientriamo a Djerba fino al termine della vacanza.
Gli ultimi due giorni di viaggio in Tunisia li dedichiamo al relax tra spiaggia, piscina, running, palestra, abbuffate e la visita del Djerba Explorer. Quest’ultimo è un bel complesso vicino al nostro hotel dove all’interno si trovano una grande isola artificiale con dentro oltre cento coccodrilli del Nilo. Una bella ricostruzione di un villaggio Gerbino con tanto di case arredate, granai, frantoi, fornaci e telai per tappeti. C’è anche un bel museo che ripercorre la vita dell’isola dalla preistoria ai nostri giorni.
Tutto sommato, se consideriamo il costo contenuto, i pochi giorni a disposizione e la distanza molto vicina all’Italia, devo dire che il viaggio ha superato in meglio le mie aspettative.
Trovi la prima parte del viaggio di Luca nel post ‘Djerba low-cost, in vacanza al mare in Tunisia‘, il testo e le foto di questo articolo sono state inviate a Viaggia e Scopri da Luca Benericetti.
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