Il Lazio è una regione spesso poco conosciuta, fatta di luoghi incantevoli che vengono oscurati dalla vicinanza alla nostra indiscutibilmente bella capitale, Roma. Ma un viaggio nel Lazio dovrebbe essere molto di più che una gita di qualche giorno nella città eterna, un viaggio nel Lazio merita un itinerario studiato e caratteristico, come quello che voglio proporti qui, in cammino tra alcuni dei borghi più suggestivi della regione.
Ammetto di avere sempre ignorato quanti luoghi eccezionali potessero esserci tra Agro Pontino, Ciociaria, Tuscia e Sabina ed è stato per me un piacere scoprirli grazie ad un tour, che è ora anche un pacchetto turistico, organizzato da Visit Lazio e dal tour operator Promotuscia.
I borghi laziali hanno saputo trasportarmi in atmosfere del passato, tanto sono ricchi di storia e di bellezze architettoniche e artistiche. Ma andiamo con ordine alla scoperta di queste meraviglie distribuite lungo gli antichi cammini di fede perscorsi da San Francesco e San Benedetto, ma oggi non per forza legati alla religione.
Viaggio nel Lazio, 8 tappe da non perdere
A Cori per scoprire la cultura e l’enogastronomia locale
La prima tappa di questo viaggio nel Lazio è stata Cori, un piccolo paese che si trova a 60 Km a sud di Roma, nell’area dell’Agro Pontino. Siamo in provincia di Latina.
Questa provincia si estende fino al mare, ma la bella Cori non si trova esattamente lungo la costa. Siamo invece tra le cime delle prime alture che si innalzano verso gli Appennini e da qui si gode una vista mozzafiato che si spinge fino al Tirreno.
Proprio lungo questi pendii si incontra l’Azienda Agricola Marco Carpineti, una realtà stupenda da conoscere, sia per coloro che la compongono, sia per scoprire la filosofia aziendale che segue procedure di coltivazione e di produzione rigorosamente biologiche e biodinamiche.
Ad impreziosire questo luogo è anche la location, una struttura in posizione panoramica che si presta anche per l’organizzazione di eventi e cerimonie. La sala panoramica e cinta da vetrate è stata la nostra sala da pranzo dove abbiamo potuto degustare i sapori del territorio e ovviamente gli eccellenti vini, tra cui il Bellone è il mio preferito.
Continuando la salita verso il centro storico è d’obbligo una sosta alla Chiesa dell’Annunziata, monumento nazionale del 1411 fatta erigere dal cardinale spagnolo Pedro Fernandes de Frias. Per visitarla è consigliato avvisare contattando il Polo Museale del Lazio.
Sempre verso il cuore di Cori si prosegue cogliendo traccia dell’anticha cinta muraria romana risalente al V secolo a.C., ma ciò che lascia davvero sbigottiti lo si scopre una volta raggiunta la sommità del colle. Proprio nel punto più alto si trova l’imponente, sebbene non sia il più grande, Tempio di Ercole.
Un altro punto d’interesse da non perdere è il Complesso Monumentale Santa Oliva, edificio dal grande interesse architettonico in quanto presenta la fusione di molteplici stili di costruzione. Una visita guidata saprà spiegarti e raccontarti storie e significati racchiusi tra queste mura, come i capitelli che si parlano tra loro nel chiostro del 1480.
Questi luoghi prendono ancor più vita durante le rievocazioni storiche che spesso vengono organizzate dalle associazioni locali, come gli Sbandieratori o la Compagnia di Danze Rinascimentali.
Per la notte il mio consiglio è il B&B Ad Palatinum, struttura dall’arredamento classico, accogliente e piacevole.
Giardino di Ninfa e Sermoneta
A poca distanza da Cori, per l’esattezza a Cisterna di Latina, si trova il fiabesco Giardino di Ninfa, un luogo senza tempo, tanto antico quanto affascinante.
In un contesto lussureggiante e abbracciato dalla natura si trovano le rovine dell’antica città romanica omonima, città distrutta e mai più ricostruita. Il parco si distribuisce su una superficie di 8 ettari di cui 2/3 visitabili, la restante parte è a disposizione della fauna selvatica.
Le visite al giardino si svolgono con la guida nei periodi da Aprile a Ottobre tutte le domeniche.
Lasciato il giardino, lungo la strada verso Sermoneta, facciamo una sosta all’Agriturismo La Valle dell’Usignolo, altra realtà a regime biologico che basa la propria cucina quasi totalmente sui prodotti dell’azienda.
Da qui al centro di Sermoneta la distanza è proprio breve. Varcati gli archi d’accesso al borgo ci si trova abbracciati da un groviglio di vicoli di pietra, scalinate e scorci tanto suggestivi da esser stati spesso scelti come set cinematografico per parecchi film anche famosi.
Il luogo più panoramico è sicuramente il Castello Caetani, grande fortezza che domina il borgo e che merita una visita, se non altro per assaporare l’atmosfera di corte.
La città papale di Anagni
Sul far della sera ci spostiamo un poco più a nord, fino a raggiungere la provincia di Frosinone. Qui, a circa una settantina di chilometri dalla capitale, si trova la città di Anagni, storicamente nota per essere stata dimora di uno dei papi più famosi e famigerati della storia: Bonifacio VIII.
Arriviamo che ormai è buio, giusto in tempo per sistemare le nostre cose da Le Stanze del Duomo, un hotel molto grazioso dall’arredamento moderno e situato appena dentro all’arco che un tempo delimitava i confini cittadini.
L’accoglienza in città si rivela subito gustosa con un grande banchetto presso l’Agriturismo Vico Moricino, situato in periferia, che ci propone ancora una volta un menù dominato dai sapori stagionali del territorio e accompagnato da ottimo vino Cesanese rosso.
Dopo una notte tranquilla e ristoratrice ci svegliamo alle porte di Anagni e ne veniamo conquistati durante la visita del borgo.
Il centro cittadino è molto grazioso e a misura d’uomo, visitabile tranquillamente a piedi, ci delizia con il vivace mercato che anima la Piazza Papa Innocenzo III. I luoghi d’interesse principali in città sono tre e la nostra visita comincia dal Palazzo di Anagni dove facciamo la conoscenza di alcuni personaggi locali e dove ci vengono presentate le eccellenze della zona, sia a livello enogastronomico che artigianale. Importante è anche una nota sull’architettura in stile longobardo di questo edificio, abbracciato dagli altri adiacenti, che è uno dei più antichi del borgo.
Lasciamo la sede del potere civile per recarci in quello che, a mio avviso, è il vero tesoro di Anagni, la Cattedrale.
La facciata imponente in stile gotico caratterizza una piazza che riesce a coinvolgere il visitatore alla ricerca dell’angolatura giusta per ruscire a comprendere tutto, anche l’alta torre campanaria, in una sola fotografia. Imperdibile al suo interno è la visita al museo e sopratutto alla biblioteca, spettacolare esempio di artigianato ligneo.
Il pavimento della navata principale presenta una decorazone in stile cosmatesco, ma la vera meraviglia sta poi nelle cripte, che ho potuto fotografare solamente in via eccezionale, che conservano affreschi antichissimi raffiguranti scene dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Ultima tappa di grande interesse è il Palazzo di Bonifacio VIII, luogo famoso per essere stato teatro dello Schiaffo di Anagni, che ci permettere di conoscere un po’ meglio questo personaggio autoritario che Dante ci descrive all’Inferno della Divina Commedia e che si riteneva Dio sulla terra.
A questo punto lasciamo la Ciociaria per tornare in provincia di Roma, la nostra prossima meta è Subiaco.
A Subiaco tra monasteri e natura
La cittadina di Subiaco ci accoglie con uno scenario naturale mozzafiato, abbracciata dalle vette dei Monti Simbruini e attraversata dal corso del fiume Aniene, che si presta moltissimo per gli sport acquatici come il rafting, il canyoning e che fa da contorno a percorsi di trekking e bike.
L’attrazione maggiore di questa località sono però i monasteri che si trovano nelle vallate circostanti.
In questa zona passa infatti il Cammino di San Benedetto e lungo la valle segnata dal fiume si sale fino al Sacro Speco, monastero dove visse il santo. Questo complesso è situato in una posizione molto suggestiva, aggrappato alla roccia del Monte Taleo e sospeso sulla vallata sottostante.
La visita permette non solo di apprezzare la prodigiosa architettura dell’edificio, ma anche di esplorare luoghi sacri a Benedetto, come la chiesa decorata da preziosi affreschi e, più giù, la Grotta degli Angeli raffigurante i cori angelici al completo.
Una visita guidata è molto consigliata per capire al meglio il significato delle molte iconografie presenti e lo stesso vale per il Monastero di Santa Scolastica, degno di nota per il museo eucaristico e per i chiostri, tra i quali si colgono i vari stili costruttivi e le varie operazioni di ampliamento succedutisi durante le epoche.
L’ultima tappa prima di lasciare la valle è al Laghetto di San Benedetto, un’oasi di verde e frescura raggiungibile a piedi e adagiata sul fondovalle, dove si trova uno specchio d’acqua in cui si può anche fare un tuffo e bagnarsi godendo della frescura del torrente.
Trascorro la notte a Subiaco al B&B La Gemma, che dispone di comodi e confortevoli appartamenti proprio in centro paese allietati dal rumore scrosciante del fiume.
Fara in Sabina e l’Abbazia di Farfa
Spostandosi ancora più a nord si arriva in provincia di Rieti, siamo nella zona denominata Sabina e qui visitiamo uno dei luoghi più inaspettati di questo tour.
L’Abbazia di Farfa è infatti una vera sorpresa, imponente e monumentale cinta da un borgo caratteristico che un tempo costituiva un comune indipendente. Al suo interno l’architettura è pronta a stupirti, come il grande dipinto realizzato da un artista fiammingo in olio su parete che decora interamente la parete che sovrasta il portale d’ingresso.
Le tre navate godono della luce che entra dalle vetrate e nelle cappelle laterali si possono trovare alcune opere di pregio sia storico che simbolico, come i dipinti di Artemisia Gentileschi, fervente femminista e figlia dell’omonimo artista.
All’interno del complesso è molto interessante anche il Museo Civico Medievale in cui si possono ammirare opere realizzate con materiale povero che rispecchia lo stile di vita monastico. Una sezione più moderna del museo ospita un’installazione di opere in cartapesta raffiguranti la storia del monastero, mentre il percorso prosegue con delle piacevoli illustrazioni realizzate dal disegnatore Luzzanti.
La Biblioteca Statale conserva oggi circa 60.000 libri tra cui alcuni manoscritti antichissimi.
Cerca un hotel a Fara in Sabina
La giornata prosegue poi a Fara in Sabina, comune da cui dipende anche l’abbazia, dove ci perdiamo tra le vie del piccolo borgo a curiosare. Degno di nota è il Museo del Silenzio, adiacente al Monastero di Clausura delle Clarisse che si trova nell’antico Castello Barberini. Il museo è interattivo e stimola la percezione sensoriale evidenziando lo stile di vita delle monache fatto solo di suoni più che di parole.
Il pranzo all’Antica Bottega ci propone piatti della tradizione rigorosamente realizzati con ingredienti locali di grande qualità.
La meraviglia di Tuscania
Nel pomeriggio il nostro gruppo si sposta a Tuscania, nella Tuscia in provincia di Viterbo, località che ci lascia a bocca aperta già mentre ci avviciniamo, per i profili delle sue alte torri e degli edifici in tufo che si stagliano nel cielo.
Imperdibili attrazioni a Tuscania sono le due antiche chiese che sorgono poco distante dal centro cittadino, sul colle in cui un tempo si trovava la fortezza del vescovo. Edificate entrambe nell’VIII secolo la Chiesa di San Pietro e la Chiesa di Santa Maria Maggiore si distinguono per i rilievi che ne decorano le facciate.
La prima, posta in cima al colle, è ancora cinta dalle mura che delimitavano la fortezza vescovile della quale restano in piedi alcune delle torri difensive. Un arco monumentale situato dal lato opposto del sagrato delimita il punto in cui si trovava l’antico accesso a questa zona, perimetro ampliato nel tempo. La chiesa riporta decori in travertino bianco e all’interno, nonostante si siano salvati pochi affreschi, è possibile apprezzare un pregevole pavimento in stile cosmatesco.
La chiesa di Santa Maria Maggiore, analogamente, presenta caratteristiche dello stile cosmatesco, ma si differenzia per i diversi stili architettonici ben distingibili sopratutto nella facciata. L’interno ancora molto decorato è un vero gioiello, tanto da esser stato scelto come set cinematografico per il film Romeo e Giulietta.
Spostandosi verso il centro merita una visita il borgo tra i cui vicoli si vive la vita locale, fatta di negozietti e botteghe e visitatori che passeggiano rilassatamente. Al fondo del corso principale si raggiunge infine un giardino pubblico, il Parco Torre di Lavello, un luogo estremamente panoramico in cui attendere il tramonto con vista sulle due chiese che si tingono di rosso.
Una location d’eccezione come base per visitare questa zona è l’Abbazia di San Giusto, un azienda agrituristica situata in una zona paesaggisticamente meravigliosa e comprendente nel suo complesso la struttura di un’antica abbazia che oggi, dopo un lungo restauro, funge da location sia per eventi che per cerimonie, da ristorante e sopratutto conserva un’importanza storica incredibile. La cena qui è stata davvero eccezionale, un insieme di sapori del territorio uniti in ricette rivisitate dal giovane chef britannico che dirige la cucina mantenendo sempre un’impronta italiana.
A Sutri tra archeologia e campi da golf
Infine l’ultima tappa di questo viaggio è Sutri, altra cittadina della Tuscia che lascia sbalorditi per il patrimonio storico che vi si trova.
Di grande impatto visivo è l’anfiteatro etrusco romano che, nonostante l’erosione del tempo, si staglia scolpito tra le rocce in tutta la sua vastità. Il sito è visitabile e l’accompagnamento di una guida sarà in grado si raccontarti per bene la sua storia.
Camminando verso il paese si costeggia quel che resta della necropoli, una serie di locali ipogei ora affacciati alla luce del sole. Ma qualcosa di ancora più sensazionale si trova proprio qui, dentro questa roccia. Sto parlando del Mitreo, antico tempio romano risalente al I-II secolo e dedicato al dio Mitra.
Nel XIII-XIV secolo questa cavità venne tramutata in una chiesa dedicata alla Madonna del Parto ed è oggi visitabile su richiesta per apprezarne la suggestiva atmosfera e quel che resta degli antichi affreschi che ne coloravano le pareti e il soffitto.
Dalla storia antica all’epoca moderna, Sutri è anche la città in cui si trova il Golf Nazionale, club golfistico tra i più rinomati in Italia e dove si allena anche la nazionale italiana. Ospiti per una toccata e fuga abbiamo potuto apprezzare l’atmosfera esclusiva tipica di un club di golfisti, nonché partecipare ad una prima lezione di golf. Non ti nascondo di essere stato scandaloso, ma com’è giusto in uno sport l’importante è divertirsi.
Infine se vieni a Sutri segnati di organizzare un pranzo all’Antico Borgo, un ristorante immerso nella natura che vanta una location lussureggiante in una struttura restaurata ma ancora molto carica delle atmosfere da nobile villa laziale del passato.
Ricorda che anche Sutri dista circa 50 Km da Roma e che tutte le località toccate durante questo tour sono facilmente raggiungibili dalla capitale in giornata.
Questo post è scritto in collaborazione con Promotuscia-Gardentour e per qualsiasi ulteriore informazione riguardante questo itinerario puoi chiedere senza impegno a loro.
E Tarquinia, patrimonio UNESCO per la necropoli etrusca, museo nazionale etrusco, città medievale ricca di torri, storia, piazze, tradizioni…
Ciao Francesco e grazie per il tuo commento, non sono mai stato a Tarquinia ma spero presto di rimediare, il mio itinerario fu ideato dall’ente del turismo del Lazio per valorizzare le località meno note. A presto, Gian Luca