Siamo arrivati a Fenis alle 11 circa, alla mattina ce la siamo presa comoda, ma siamo ancora in tempo per entrare per l’ultima visita al Castello di Fenis. Il castello infatti resta chiuso nella pausa pranzo, dalle 12.30 alle 13.30 nei mesi invernali, mentre osserva orario continuato nei restanti mesi dell’anno.
Parcheggiamo un po’ distante, del resto proprio sotto al maniero non si può, e attraversiamo il piccolo borgo di Fenis caratterizzato da case in pietra inframezzate da altre più moderne, un mix che riesce comunque a trasmettere la sensazione di trovarsi in un luogo tipico, legato alla tradizione e alla storia che l’ha originato, quelle della Valle d’Aosta.
Imbocchiamo un sentiero che si addentra in un prato e risaliamo verso il castello, la breve passeggiata è davvero piacevole ed inizia in corrispondenza di un altare con un’antica croce di San Maurizio al centro. Da qui possiamo ammirare le possenti torri del complesso, alte e merlate esse si ergono a simboleggiare la potenza e la ricchezza della famiglia Challand che le edificò.
Situato in una posizione insolita, ovvero adagiato tra i prati anziché su di un poggio roccioso, il Castello di Fenis, seppur costruito a foggia di fortezza, aveva solamente una funzione residenziale. Lo si deduce dal luogo scarsamente strategico in cui è situato. Infatti i castelli edificati a fin di guerra si trovano sempre su delle alture da cui possono osservare tutto il circondario.
Visita al Castello di Fenis
Ce la prendiamo comoda e contempliamo le robuste mura ricche di feritoie, una vista che ci fa viaggiare nel tempo immaginando a come doveva essere l’edificio in epoca medievale.
Come per la maggior parte di questi edifici, anche a Fenis non si possono scattare fotografie interne, ci dovremo quindi accontentare di immortalare l’esterno, a questo proposito, all’ingresso, ci concedono un quarto d’ora circa in cui esplorare l’edificio all’interno delle mura.
Ci aggiudichiamo gli ultimi biglietti della mattinata e scopriamo che visitare questa meraviglia non è affatto costoso, il biglietto costa 5€ a testa comprensivo di guida. Ci raduniamo all’ingresso dove ci viene ricordato che una volta varcata la soglia le macchine fotografiche e le videocamere dovranno essere spente, questa è una questione di tutela per le importanti opere valdostane.
Il portone si apre e finalmente accediamo al cortile centrale, una corte magnifica e riccamente decorata di affreschi, lo scalone centrale sale verso la balconata al primo livello per consentire l’accesso ai due livelli patronali direttamente da qui.
La struttura originale era già esistente nel XIII secolo, ma acquista la fisionomia attuale tra il ‘300 e il ‘400, proprio sotto la proprietà della famiglia Challand, divenendo il migliore esempio di castello medievale alpino. La visita agli interni parte dal piano terreno dove si trovano locali destinati alla servitù e all’esercito, ci sono infatti le cucine dotate di un grande camino e la dispensa, la sala d’armi e la sala da pranzo per le truppe, uno studio e l’esattoria.
Al primo piano troviamo invece la dimora del proprietario e della sua famiglia con le camere dei conti, una seconda cucina, posta al di sopra di quella sottostante per sfruttare il calore generato dal grande camino, e la pregevole stanza del Tribunale in cui si trova anche la cappella.
Quest’ultima, interamente restaurata, è un vero ricettacolo di opere di spicco, tra cui si evidenzia il Cristo del crocifisso ligneo che proviene dalla Bottega del Maestro della Madonna di Oropa. Esso si trova proprio sopra al trave che delimita l’accesso alla cappella.
Mentre il resto della stanza è decorato con figure geometriche, qui si trova un tripudio di affreschi raffiguranti santi e apostoli disposti su due file. Il secondo piano non è accessibile ai visitatori, è raggiungibile tramite una scala a chiocciola, ed era un tempo riservato alla servitù e ai soldati, vi si trovano alcune camere per gli ospiti e le soffitte. Dalla torre ovest è possibile accedere al tetto dove si trova un cammino di ronda utilizzato un tempo dalle guardie.
La visita termina nel cortile dove si può contemplare la bellezza delle balconate prima di dirigersi all’uscita.
Pur non possedendo più la mobilia originaria, venduta dai proprietari nel corso dei secoli, la fortezza è interamente arredata, nonché la meglio restaurata, e curata in modo talmente sapiente che pare sia ancora abitata.
Una visita al Castello di Fenis non ti lascerà certo deluso, organizzala e trova informazioni consultando il sito comunale.
Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla bellezza del castello di Fenis, una perla incastonata tra le splendide montagne della valle d’Aosta!
Abbiamo parlato qui delle nostre impressioni
Ciao Andrea e grazie per il tuo messaggio. La Valle d’Aosta è piena di tesori e il castello di Fenis è di certo uno di questi. 🙂