Arrivare a Fénis in una mattina tranquilla, senza fretta, è già di per sé un piacere. Intorno alle 11 raggiungiamo questo piccolo paese nel cuore della Valle d’Aosta, dopo esserci concessi una colazione lenta e una partenza rilassata. La luce del mattino accarezza i tetti delle case e le montagne all’orizzonte sembrano sussurrare storie antiche. Siamo giusti in tempo per l’ultima visita guidata della mattinata al Castello di Fénis, una delle più affascinanti fortezze medievali di tutta la regione.
Da ottobre ad aprile, il castello osserva una pausa pranzo dalle 12:30 alle 13:30, quindi occorre arrivare entro quell’orario. Nei mesi estivi, invece, è aperto con orario continuato, consentendo una visita più flessibile. Un dettaglio importante se stai pianificando l’escursione.
Il paesino di Fénis è un luogo molto piacevole, cullato dai prati e abbracciato dai monti. Se hai tempo a diposizione puoi cercare una struttura per soggiornare qui e viverlo in modo rilassato.
Se viaggi con i mezzi puoi arrivare fino ad Aosta con il treno, poi ti servirà noleggiare un’auto. In questo modo ti potrai muovere liberamente e non sarai vincolato agli orari dei bus, che spesso non sono molto funzionali.

Passeggiando tra le case di Fénis: un borgo che racconta
Lasciamo l’auto in uno dei parcheggi segnalati all’ingresso del paese. Non è possibile arrivare con l’auto fino al castello, ma questo non è un problema: anzi, la breve passeggiata è un invito a immergersi nell’atmosfera del borgo di Fénis. Le stradine acciottolate si snodano tra case in pietra dai tetti spioventi, alcune perfettamente conservate, altre più moderne ma integrate con gusto.
Ogni angolo sembra raccontare una storia. Sui muri di alcune abitazioni spiccano murales ispirati alla cultura alpina, che raffigurano scene di vita contadina, cavalli in corsa, santi e cavalieri. C’è una delicatezza in questi dipinti, come se volessero sussurrare i ricordi del tempo passato. L’insieme trasmette autenticità, senso di comunità, identità locale.
Un castello tra i prati: l’insolita posizione di Fénis
Imbocchiamo un sentiero sterrato che si apre tra i prati e conduce verso il castello. L’aria è fresca, il cielo terso, e l’erba frusciante sotto i passi rende la camminata quasi meditativa. All’inizio del sentiero si trova un piccolo altare votivo con una croce di San Maurizio, simbolo di protezione. È da qui che cominciamo a intravedere le possenti torri del castello: alte, merlate, solide, si stagliano contro il cielo come sentinelle del passato.
Ci colpisce subito la posizione inusuale del maniero: non si trova su un’altura, come la maggior parte delle costruzioni difensive medievali, ma è immerso nella valle, circondato da dolci pendii erbosi. Questo ci svela un dettaglio affascinante: il Castello di Fénis non nasce con scopi militari, ma come residenza signorile della famiglia Challant, una delle casate più potenti della Valle d’Aosta tra il XIII e il XV secolo.
L’ingresso al castello: mura, silenzi e immaginazione
Man mano che ci avviciniamo, il castello si rivela in tutta la sua imponenza. Le mura di cinta, le torrette angolari e le feritoie simmetriche sembrano congelare il tempo. È impossibile non lasciarsi trasportare dalla fantasia: ci immaginiamo cavalieri in armatura, dame che osservano dalla balconata, falchi che sorvolano la torre più alta. L’atmosfera è densa di memorie non dette.
All’ingresso ci concedono un breve momento per esplorare liberamente il cortile interno, prima dell’inizio del tour guidato. È un’occasione preziosa per scattare qualche foto, poiché gli interni del castello non possono essere fotografati per motivi di conservazione. Ma ogni scatto esterno vale più di mille parole.

Informazioni pratiche per la visita
I biglietti sono facilmente acquistabili sul posto (o anche online) e il costo è davvero contenuto: 5€ a persona, guida inclusa. Un prezzo più che giusto per vivere un’esperienza culturale così coinvolgente. La guida ci accoglie con gentilezza e ci ricorda che fotocamere e videocamere devono restare spente all’interno, per preservare le delicate opere d’arte che ci attendono nelle sale nobiliari.
Gli interni: tra affreschi, camini e misteri medievali
Appena varcato il portone d’ingresso, ci troviamo in uno splendido cortile affrescato. Gli affreschi sono ben conservati e rappresentano scene religiose e simboliche, che servivano a comunicare potere, sapienza e moralità. Uno scalone monumentale domina la scena, salendo verso la balconata del primo piano: una soluzione architettonica sorprendente, elegante ed efficace.
Il percorso guidato comincia dal piano terra, dove si trovavano gli ambienti più “operativi”: le cucine con grandi camini, la dispensa, una sala d’armi, ma anche lo studio del castellano e l’ufficio dell’esattore delle tasse. Ogni stanza è ricreata con mobili d’epoca e decorazioni coerenti, restituendo con autenticità la vita quotidiana del tempo.

Salendo al primo piano si entra nel mondo privato della famiglia nobiliare. Qui troviamo le camere da letto dei conti, un’altra cucina (costruita sopra quella del piano inferiore per sfruttarne il calore) e la sala del Tribunale, dove si amministrava la giustizia.
La cappella: il cuore spirituale e artistico del castello
La visita culmina nella splendida cappella privata, un ambiente che lascia davvero senza fiato. Restaurata con perizia, la cappella è decorata da un ciclo di affreschi che raffigurano santi e apostoli, disposti su due registri. Il colpo d’occhio è potente, solenne. Spicca, sospeso sopra il trave dell’ingresso, un Cristo crocifisso ligneo attribuito alla Bottega del Maestro della Madonna di Oropa, una delle più influenti del tardo medioevo alpino.
La cappella è un piccolo scrigno d’arte sacra, un’oasi di silenzio e bellezza che racconta il legame profondo tra fede, arte e nobiltà.
Le parti inaccessibili: cosa c’è oltre
Il secondo piano del castello non è visitabile, ma sappiamo che ospitava le camere della servitù, alcune soffitte e ambienti di servizio. Da una delle torri laterali si accedeva un tempo al cammino di ronda, oggi non più percorribile, ma ancora visibile dall’esterno. È facile immaginare le sentinelle percorrere quei passaggi stretti, scrutando l’orizzonte in cerca di segnali nemici.
Uscire con un sorriso e il cuore pieno
La visita si conclude nel cortile, dove possiamo fermarci ancora qualche minuto a contemplare l’equilibrio dell’architettura, la geometria delle balconate, la forza delle torri. Anche se non resta più la mobilia originale, dispersa nei secoli, ogni ambiente è stato arredato con coerenza e attenzione, tanto che si ha quasi la sensazione che il castello sia ancora abitato.
Visitare il Castello di Fénis è molto più che vedere un edificio antico: è un viaggio emotivo tra storia, arte e paesaggio alpino, un’immersione in un mondo che continua a vivere nel silenzio delle sue pietre.
Se sei in vacanza in Valle d’Aosta, non perderti questa tappa imperdibile. Consulta il sito del comune di Fénis oppure il portale ufficiale dei castelli valdostani per informazioni aggiornate su orari, tariffe e prenotazioni.

Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla bellezza del castello di Fenis, una perla incastonata tra le splendide montagne della valle d’Aosta!
Abbiamo parlato qui delle nostre impressioni
Ciao Andrea e grazie per il tuo messaggio. La Valle d’Aosta è piena di tesori e il castello di Fenis è di certo uno di questi. 🙂