Visitare la provincia di Padova, la chiave è il turismo lento

Padova e la sua provincia sono un territorio che mi continua a stupire, un’area adatta al turismo lento dai Colli Euganei fino al mare, dove la Valle Millecampi regala suggestioni e itinerari unici in Italia. Per visitare la provincia di Padova il turismo lento è la giusta chiave per scoprire a fondo i sapori, i luoghi e le tradizioni.

Sono tornato in provincia di Padova di recente, questa volta per scoprire e vivere la parte meridionale della provincia, quella che, stretta tra la provincia di Venezia e l’Emilia Romagna, tocca il mare. Siamo un po’ più a sud rispetto a Venezia, e scopriremo questo territorio in compagnia dell’Associazione Serenissime Terre.

Turismo lento, Correzzola
Turismo lento, Correzzola

Visitare la provincia di Padova

Anche questa volta il Padovano mi ha colpito e mi ha affascinato. Nonostante la pioggia che ci ha accompagnati quasi tutto il tempo, questo territorio, meglio conosciuto come Antico Dogado, ha saputo conquistare uno spazio nei miei ricordi. Lo dico sinceramente, perché è uno di quei luoghi in cui tornerei molto volentieri.

Un territorio la cui storia è legata al passato dei monaci benedettini, fedeli e grandi lavoratori. Essi, in quest’area, ebbero il merito di organizzare e realizzare un’importante opera di bonifica, strappare il terreno alle paludi e avviarne la coltivazione redditizia, tanto da divenire il granaio dell’antica Repubblica Serenissima di Venezia, alla quale è sempre rimasta molto legata.

Oggi tutto questo è un forte ricordo che fa da sfondo a paesaggi e realtà da scoprire lentamente. Sono luoghi adatti al turismo lento, dove si disegnano itinerari a piedi, in bici o in barca lungo le molte vie d’acqua esistenti tra canali e grandi fiumi. Non dimentichiamo infatti che siamo molto vicini ai fiumi Brenta, Adige, Po e al Bacchiglione del quale abbiamo anche percorso un tratto in motonave.

Turismo lento a Correzzola (PD)

Il nostro viaggio di scoperta comincia a Correzzola. Si tratta di un paese che sorge lungo il corso del fiume Bacchiglione, lungo il quale i monaci benedettini fondarono la Corte Benedettina, una fattoria tra le più importanti dell’ordine. Qui avevano sede il lavoro e gli affari che hanno plasmato la morfologia e la cultura locali.

La Corte Benedettina di Correzzola, porticato, visitare la provincia di Padova
La Corte Benedettina di Correzzola, porticato, visitare la provincia di Padova

Oggi la corte è sede di alcune sale comunali. L’antica cappella dove i monaci pregavano è stata convertita in biblioteca e, in parte della grande struttura, si trova anche l’Hotel La Corte, molto caratteristico e ricavato dal restauro dei magazzini della fattoria. Qui abbiamo dormito la prima notte, potendo assaporare la quiete e il silenzio di questi luoghi che distano ben poco dalle grandi arterie di comunicazione.

Per conoscere meglio la zona, approfittando di qualche raggio di sole, la mattina seguente abbiamo impugnato i manubri e, in sella ad alcune biciclette, ci siamo goduti il percorso cicloturistico lungo l’argine del fiume. È un tratto non frequentato dalle auto e dove si può pedalare con calma per vivere al meglio l’atmosfera fluviale.

Il fiume che costeggiamo è il Bacchiglione, attorno a cui si trovano paesaggi rurali, composti da grandi cascinali circondati da campi coltivati, chiesette solitarie di campagna e tanta natura.

La nostra pedalata finisce all’Agriturismo San Giuliano, dove ci attende l’associazione Pro Loco Vita d’Altri Tempi che, assieme ad alcuni produttori locali, ci accoglie per farci gustare i sapori del territorio. Miele, vino e alcuni prodotti artigianali a cui fanno da cornice i figuranti in veste tradizionale che eseguono lavori manuali tramandati dagli antenati. Trascorriamo qui alcuni attimi piacevoli.

Il meteo non pensa affatto a migliorare, ma la suggestione degli ambienti rurali è grande, trasmette calore e senso di casa. E sorseggiando un po’ di caffè cerchiamo di cogliere tutta l’accoglienza dell’Agriturismo San Giuliano.

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Turismo lento, oasi Ca' di Mezzo
Oasi Ca’ di Mezzo

La pioggia non ci permette di proseguire in bicicletta, proseguiamo quindi il nostro percorso con il pulmino. È un vero peccato, perché ci perdiamo uno dei fiori all’occhiello di questa zona, l’oasi naturale Ca’ di Mezzo, nella quale non rinunciamo di fare una sosta.

L’oasi di Ca’ di Mezzo è stata realizzata nell’ambito di un progetto naturalistico volto alla depurazione delle acque reflue tra i fiumi Adige e Bacchiglione. Un progetto altamente ecologico che funziona grazie alla fitodepurazione, ovvero la pulizia delle acque per mezzo delle piante. In quest’oasi è possibile camminare e svolgere attività all’aperto e molto in voga in questo periodo è il nordic walking. La presenza di pannelli esplicativi ci permette di conoscere meglio la flora e la fauna in mezzo a cui ci stiamo muovendo.

In questo senso Ca’ di Mezzo ha una funzione anche didattica e, nel suo percorso ad anello, custodisce varie postazioni di osservazione dove è possibile praticare bird watching. Quest’attività è sempre più in crescita grazie alla grande varietà di avifauna locale.

Crociera fluviale verso la laguna

Visitare la provincia di Padova, navigazione sul Canale della Valle
Visitare la provincia di Padova, navigazione sul Canale della Valle

La grande rete fluviale di questa zona permette alle imbarcazioni di navigare per lunghi tratti nell’entroterra. Risalendo i fiumi si possono raggiungere Padova, Mantova e Ferrara, disegnando itinerari di scoperta davvero singolari. Le città viste dal fiume hanno sempre un fascino speciale.

La nostra navigazione dura poche ore, ma ci regala forti emozioni. Ci imbarchiamo nel Canale della Valle, uno dei molti canali che collega i grandi fiumi e permette il controllo del livello dell’acqua, e, scendendo lungo la calma corrente, raggiungiamo la laguna di Chioggia che ci regala suggestioni indimenticabili.

Anche con la pioggia e il cielo cupo Chioggia esercita un fascino fortissimo. Qualcuno dice sia anche più bella di Venezia, e noi ci godiamo questa vista durante il pranzo a bordo della motonave della compagnia Delta Tour.

A Candiana, turismo lento tra chiese e ville nobiliari

Continuiamo a visitare la provincia di Padova, il pomeriggio prosegue con la visita di alcuni edifici storici, ville nobiliari ben conservate che conservano la maestosità e parte del fascino antico che le ha caratterizzate.

Villa Garzoni è una di esse. Costruita dal Sansovino due decenni prima circa dell’avvento del Palladio, si trova a Pontecasale (frazione di Candiana) ed è la più grande. Oggi proprietà della famiglia Carraretto, in essa si ritrovano molti elementi simbolici che rimandano alla storia del XVI secolo.

Villa Garzoni a Candiana, visitare la provincia di Padova
Villa Garzoni a Candiana, visitare la provincia di Padova

Anche Villa Renier è una stupenda struttura giunta fino a noi. Essa oggi è stata restaurata e adibita a ristorante, luogo di fascino adatto come location per ricevimenti e catering. Qui ci accolgono alcuni produttori locali. La parola d’ordine delle aziende è natura, sempre più si cerca infatti di rispettare l’ambiente sia in ambito agricolo che di pastorizia, atteggiamento che si riflette sulla bontà e genuinità dei prodotti.

A Candiana si trova un altro edificio degno di nota. È il Duomo, costruzione dalla singolare imponenza per trovarsi qui, edificio simbolico durante gli scontri con la chiesa di Roma, attorno al quale si sviluppa il Monastero di San Michele Arcangelo. Esso è appartenuto ai monaci benedettini cluniacensi fino al 1462, ha subito alcune modifiche durante la Seconda Guerra Mondiale, ma si preserva ancora oggi in tutta la bellezza che i monaci seppero conferirgli.

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Visitare la provincia di Padova: consigli per mangiare e dormire

Di rientro verso l’Agriturismo Ae Cavane, dove dormiremo la seconda notte, ci fermiamo a Candiana, in frazione Pontecasale, proprio di fronte a Villa Renier, alla Trattoria Da Renzo, ristorante consigliato da tutti i residenti in zona.

Turismo lento, giovane vigneto all'Agriturismo Ae Cavane
Giovane vigneto all’Agriturismo Ae Cavane

Di certo non possiamo dire che si mangi male, anzi. L’attenta selezione degli ingredienti è molto importante per lo chef che riesce a comporre dei piatti sfiziosi senza privarli del proprio estro creativo. Il menù degustazione tuttavia è stato veramente troppo abbondante e le ultime portate sono state difficili da apprezzare. Dopo quattro antipasti e tre primi, i quattro secondi sono riuscito giusto ad assaggiarli. Era squisita l’oca arrosto, mentre a malincuore ho dovuto saltare quasi totalmente il dolce che dal piatto mi implorava di esser mangiato.

La notte all’Agriturismo Ae Cavane è stata tranquilla. Questa struttura di recente apertura (solo tre mesi all’epoca della mia visita) dispone di ampi alloggi e di una camera. Gli alloggi sono studiati per garantire totale indipendenza agli ospiti e possono ospitare anche famiglie o gruppi più numerosi. Nel mio appartamento, ad esempio, c’erano sette posti letto, oltre alla cucina con sala da pranzo e al bagno al piano di sopra tra le due camere da letto matrimoniali.

Al risveglio, solo natura e il giovane vigneto sul retro dell’edificio, un panorama dominato da un velo di foschia all’orizzonte, oltre il quale ci aspetta un’altra giornata di emozioni.

Il viaggio continua e la voglia di visitare la provincia di Padova è inesauribile. E tu hai qualche consiglio da darci? Puoi farlo lasciando un commento al fondo di questa pagina.



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Turismo lento, Agriturismo San Giuliano
Turismo lento, Agriturismo San Giuliano. Pro Loco Vita d’Altri Tempi

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