La Sicilia è una regione d’Italia che riesce sempre a far innamorare i viaggiatori, meta ideale per una vacanza di scoperta. Alla ricerca di pregi e difetti ci dedichiamo alla costa ionica tra storia, natura e ottimo cibo. Vieni con noi a visitare la Sicilia Ionica.
Partiamo una domenica di fine giugno volando da Bologna con un volo Ryanair diretto a Catania Fontanarossa, che raggiungiamo dopo un ora e trenta di volo, siamo impazienti di visitare la Sicilia.
La giornata è grigia, l’Etna non si vede, e l’impatto con l’aeroporto è piuttosto caotico e poco organizzato. Ritiriamo i bagagli dopo un’attesa piuttosto lunga e ci dirigiamo verso l’ufficio delle auto a noleggio dove ritiriamo una Fiat Panda nuova e ben tenuta, che alla fine si rivelerà un buon compromesso tra costo e praticità nella guida sulle pessime strade siciliane. Più di un siciliano mi ha detto: “volevano costruire il ponte di Messina ma qui non abbiamo ancora le strade”.
Noleggiare un’automobile è sicuramente il modo ideale per visitare la Sicilia e per esplorare la costa ionica non c’è soluzione migliore, in modo da potersi spostare in libertà e gestire al meglio il proprio itinerario.
Usciti da Catania ci dirigiamo verso Siracusa percorrendo l’autostrada A18 fino all’uscita di Cassibile, una cittadina che non ha molto da offrire e che dà un’idea di come sia difficile vivere in una terra povera di risorse e poco curata da chi ci vive.
Come in tutte le zone che abbiamo visitato tra abbandono e degrado spuntano ovunque delle perle di una bellezza unica che fa rimpiangere ancor di più quello che potrebbe essere ma non è, come la masseria Casal Sikelio che ci ospiterà per quattro notti, un posto davvero incantevole a 500 mt. dalla spiaggia di Fontane Bianche. I gentilissimi proprietari hanno allestito degli appartamenti moderni con verande che danno sul prato tra agrumi e piante grasse.
Cerca un hotel per soggiornare a Siracusa
Visitare la Sicilia, la bellezza di Siracusa
Dopo esserci sistemati raggiungiamo la vicina Siracusa. Entrati a Ortigia lasciamo l’auto nel parcheggio Talete e cominciamo la visita di questa splendida isola. Subito incontriamo il Tempio di Apollo da dove ci incamminiamo lungo Largo Matteotti per poi perderci tra i tipici vicoletti.
L’isola è prevalentemente pedonale e questo ci permette di visitarla con tutta la calma che richiede questo posto, arriviamo così in Piazza del Duomo, uno spettacolo di pietra bianca che riflette sotto la luce del sole, il Duomo costruito sull’antico tempio di Minerva, di cui si vedono ancora le imponenti colonne, è uno dei simboli della Sicilia.
Dopo averne visitato l’interno facciamo la pausa pranzo alla trattoria O’Scinà, ordiniamo paccheri con melanzane, pistacchi e tonno e mattalotta di tonno. Camminiamo ancora un po’ per la città per poi riprendere l’auto e dirigerci verso la zona archeologica dove in serata assisteremo ad uno spettacolo nel teatro greco. Prima di entrare a teatro visitiamo le Latomie, le antiche cave di pietra calcarea dove si trovano diverse grotte tra cui quelle dei cordari e il famoso Orecchio di Dionisio.
Entriamo poi a teatro per assistere alla tragedia greca di Ifigenia in Aulide, lo spettacolo ci è piaciuto tantissimo, la scenografia dell’antico teatro circondato dalla natura, le scene allestite per lo spettacolo e attori di livello nazionale hanno reso questa serata indimenticabile, un ottimo benvenuto in Sicilia.
Tour privato dell'isola di Ortigia
Le spiagge ioniche e Vendicari
Il giorno seguente ci aspetta un dolce risveglio a Casal Sikelio, dove facciamo colazione con quello che gentilmente ci hanno lasciato in cucina i proprietari. Facciamo poi un po’ di provviste per i giorni a venire in un negozio di Cassibile. Nonostante si sia vicini alla rinomata spiaggia di Fontane Bianche il proprietario ci consiglia di andare alla spiaggia del Gelsomineto, lontano pochi km dal casale, ma che a causa di una strada interrotta dobbiamo raggiungere passando da Avola.
Una grande pineta ci accoglie e, dopo avere pagato una specie di ingresso-parcheggio, entriamo in questa spiaggia dove ci sono pochissime persone, il mare ha un colore bellissimo, la sabbia è chiara e fine. Piantiamo i nostri ombrelloni e ci godiamo la mattinata tra bagni, una bella passeggiata sulle rocce a picco sul mare tra i fichi d’india e la campagna.
Per pranzo andiamo al ristorante Sayonara di Fontane Bianche dove mangiamo molto bene con bruschette al pomodoro, pasta alla Norma e insalata di polipo. Nel pomeriggio tornati verso Avola ci dirigiamo verso i monti sovrastanti per andare ai laghetti di Cavagrande, una serie di laghetti formati dal fiume Cassibile che scorre all’intero di un canyon. Purtroppo arrivati all’ingresso del parco scopriamo che il sentiero che scende è chiuso a causa di un incendio, doloso a detta dei locali.
Ci siamo così diretti verso un altro ingresso che porta in una zona meno bella, ma che comunque merita una visita. Ci incamminiamo lungo il sentiero “carrubella” che scende verso il fondo della gola e arriviamo dove ci sono delle belle vasche di acqua freddissima e tutto intorno una natura rigogliosa di oleandri in fiore e profumati cespugli di menta.
Godiamo di questo spettacolo della natura con i piedi a mollo nell’acqua ghiacciata, dopo essere risaliti verso la macchina e ridiscesi verso Cassibile facciamo una sosta a Fontane Bianche per un ottima granita alla mandorla.
Il terzo giorno cominciamo ad abituarci alla vita in appartamento, facciamo una bella colazione nella nostra veranda e poi partiamo in direzione Noto per la riserva orientata di Vendicari dopo esserci riforniti di panini al prosciutto, pomodori secchi, pesche e ciliegie.
Come abbiamo ormai capito, in Sicilia non tutto è raggiungibile al primo colpo. Usciti dall’autostrada la prima direzione che decidiamo di prendere per la riserva è chiusa per lavori. Facciamo allora una piccola tappa alla spiaggia selvaggia di Eloro per poi tornare verso Noto e prendere la provinciale 19 che ci porta all’ingresso di Vendicari.
Sicilia: tour di 7 giorni tra arte e cultura
La riserva è tenuta molto bene. Passerelle in legno e punti di osservazione si affacciano sul bellissimo pantano dal colore verde con tante specie di uccelli e il mare limpidissimo. Visitiamo prima la vecchia tonnara e poi ci dirigiamo lungo un bel sentiero costeggiante il mare tra fichi d’india e cespugli di fiori rosa. La terra a tratti è di colore rosso e dopo 4 km raggiungiamo la splendida spiaggia di Calamosca, qui purtroppo rimaniamo solo il tempo di un bagno perché si è alzato un vento fortissimo che ci impedisce di stenderci sulla sabbia che ci arriva addosso con forza, facendoci quasi male.
Ritorniamo sui nostri passi e facciamo una piacevole sosta di un paio d’ore in una caletta riparata dal vento e dal sole tra bagni e pic nic. Torniamo alla macchina e prima di lasciare la riserva ci gustiamo un ottima granita al limone comprata da uno di quei tipici apecar ambulanti che si vedono un po’ ovunque.
La bellezza di Noto e i paesi del sud
Sulla via del ritorno è prevista una sosta con cena a Noto, la città è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO ed è straordinaria nel suo genere.
Dopo un devastante terremoto, nel 1693, la città è stata ricostruita in un luogo diverso, i resti di Noto antica sono più a monte, lo stile è barocco ed omogeneo e l’uso della stessa pietra per i monumenti regala bellissime sfumature di rosa al tramonto. Visitiamo la Chiesa di San Francesco, giriamo per i vari vicoletti del centro dove ci colpiscono molto i balconi decorati con leoni, sirene, grifoni e tanto altro, sopratutto in Via Nicolaci, poi entriamo nella Cattedrale di San Nicolò simbolo della città e ricostruita dopo il terremoto del 1996.
Molto bello è anche il palazzo comunale con la facciata ricca di colonne, entriamo poi nella Chiesa di Santa Chiara sulla quale si può salire per ammirare una bella vista sul centro storico. Ceniamo alla Trattoria del Carmine, in un ambiente molto informale che ci fa sentire subito a nostro agio. Ottima grigliata di pesce, insalata di pomodori e una sorprendente insalata di arance e cipolla. Per finire tris di cannoli alla ricotta, cacao e pistacchio.
Cerca una sistemazione per soggiornare a Noto
La giornata successiva comincia sotto un cielo molto nuvoloso che ci da poche speranze per eventuali bagni al mare. Partiamo comunque in direzione sud per visitare l’estrema punta meridionale a sud-est.
Giunti a Pachino seguiamo le indicazioni per Isola delle correnti, in questa zona strade e indicazioni sono di un livello pessimo, da Pachino verso il mare si è circondati continuamente da serre dove si coltiva il famoso pomodorino. Arriviamo alla spiaggia Carratois che in altri momenti potrebbe essere un ottimo posto dove trascorrere una giornata di mare, ma purtroppo oggi il tempo ci consente solo di scattare alcune foto ricordo per poi riprendere la macchina e raggiungere la vicina Portopalo di Capopassero dove Ionio e Mediterraneo si incontrano.
Il paese è obbiettivamente molto triste, non lo consiglierei per una vacanza. Facciamo una piccola passeggiata lungo la camminata dei due mari con pausa caffè e maritozzo e ripartiamo lungo la costa passando per Marzamemi che ad un rapido sguardo ci sembra molto più bella di Portopalo.
Purtroppo il tempo non migliora e decidiamo di tornare verso Noto e di dare un ultimo saluto a questa splendida città con un pranzo al ristorante il Terrazzo. Mangiamo bruschette al pomodoro, tonno con cipolle e pachino e insalata di polpo, oltre al pranzo ne approfittiamo per visitare alcune cose che il giorno prima non avevamo visto, come il bellissimo Teatro Comunale e la Sala degli Specchi del comune.
Dopo pranzo il tempo sembra migliorare e così decidiamo di passare il pomeriggio nella nostra spiaggia preferita al Gelsomineto, un bel finale di giornata anche con una corsa a piedi tra fichi d’india e carrubi.
Tour del Barocco a Noto, Modica e Ragusa
Visitare la Sicilia Ionica: necropoli di Pantalica e l’Etna
Il quinto giorno salutiamo la bella masseria che ci ha ospitato e ci dirigiamo oltre Siracusa per poi salire verso Sortino e raggiungere la necropoli di Pantalica.
Lasciamo l’auto all’ingresso del parco e cominciamo a scendere all’interno di questa vastissima necropoli scavata nella roccia mille anni prima di Cristo dai Siculi che poi scomparvero da queste zone dopo l’arrivo dei Greci.
Il sentiero costeggia il canyon dove sul fondo scorre il torrente Calcinara e ovunque si ammirano le pareti calcaree ricoperte da celle funerarie come se fossero enormi gruviera. Si scende fino a guadare il torrente e qui la natura dà il meglio di se tra alberi di fichi, oleandri in fiore e cespugli di menta profumatissimi.
Qui il sentiero risale per oltre 3 km fino a giungere all’Anaktoron dove oltre 3.000 anni fa sorgeva il palazzo sede dei regnanti dell’epoca. Tornati sui nostri passi facciamo una bella sosta pic-nic sul torrente per poi riprendere l’auto e puntare verso Catania e uscire a Gravina.
Il traffico aumenta notevolmente rispetto a quello che avevamo incontrato a sud di Siracusa, da Gravina cominciamo a salire verso Nicolosi, una città ai piedi dell’Etna, che visitiamo rapidamente dopo una pausa caffè. Ripartiti da Nicolosi comincia la vera salita che porta all’Etna, lungo la strada siamo circondati da boschi di ginestre in fiore che rilasciano un profumo gradevolissimo, il paesaggio è tipicamente vulcanico e anche dove non è passata la lava la terra è comunque nera.
Escursione sull'Etna con degustazione e grotta lavica da Catania
Arriviamo ad un grande spiazzo dove ci sono ristoranti, negozi, noleggi sci e la funivia che sale fino a 2300 mt, qui c’è anche il Rifugio Sapienza dove trascorreremo le prossime due notti.
Il rifugio è bello e in tipico stile alpino, sistemiamo le nostre cose e facciamo una prima escursione del vulcano attorno ai crateri facilmente raggiungibili dal piazzale. Saliamo sul cratere formatosi nel 2001 e rimaniamo affascinati dai colori che ci circondano, l’intera zona è ricoperta da crateri e il panorama e veramente suggestivo, sfumature che vanno dal giallo dello zolfo al rosso del ferro al nero della lava, le pendici ricoperte da cespugli verdi completano l’opera. Ceniamo al rifugio con pizza.
La colazione in rifugio vanta un abbondante e vario buffet, dopo esserci preparati per la giornata di trekking sull’Etna, ritiriamo alla reception i cestini per il pic-nic e i buoni sconto del 30% per la funivia che prendiamo per salire fino a 2300 mt.
Da qui comincia il nostro cammino che ci porterà oltre i 2900 mt della Torre del Filosofo, punto di arrivo degli autobus fuoristrada che trasportano i turisti dal terminal della funivia fino alla cima. Purtroppo il sentiero che prosegue fino ai 3350 mt. del cratere centrale è chiuso per ragioni di sicurezza. Il nostro trekking dura più o meno 2 ore in salita, si cammina sulla cenere in alcuni punti battuta dai mezzi di trasporto in altri si affonda un po’ con i piedi in un ambiente unico dove si incontrano zone innevate ricoperte dalla cenere.
Trekking sull'Etna e gole dell'Alcantara da Messina
Lungo il cammino troviamo diversi tipi di clima, da nuvoloso fino a schiarirsi e regalare bellissimi panorami. Arrivati alla Torre del Filosofo saliamo sui coni formatisi nel 2002/03 camminando tra cenere, lava e pietre multicolore e arrivati in cima ci sediamo sulla lava tiepida, che ci scalda dal vento che comincia a farsi fastidioso, e ci gustiamo il nostro spuntino distesi sul bordo del cratere.
Riprendiamo poi la discesa che ci riporta alla funivia in poco più di un ora, caffè e pausa in camera. Usciamo verso sera per un ultimo giro sui Crateri Silvestri con la speranza di vedere la costa, ma le nuvole ce lo impediscono, cena in rifugio con arancini misti e ravioli al pistacchio.
L’ultimo giorno al rifugio, dopo colazione e check out, raggiungiamo il vicino sentiero della schiena dell’asino che ci porterà sulla Valle del Bove. Un bellissimo sentiero che inizia tra una ricca vegetazione di pini e ginestre per poi salire e diradarsi fino a giungere ad affacciarsi su questa valle formata da millenni di colate laviche che rendono questo posto surreale e anche un po’ inquietante, dalla cima del sentiero la vista sulla valle fino alla costa ripaga della fatica di questo trekking che dura dura meno di due ore.
Ritornati alla macchina facciamo una sosta per il pranzo a Zafferana Etnea, una cittadina molto carina con una bella piazza, pranziamo al Belvedere su un terrazzo con vista costa in un bel parco con bruschette e insalatona.
Escursione a piedi sull'Etna da Catania
Visitare la Sicilia: l’incanto di Taormina
Scendiamo verso la costa per raggiungere Taormina e il nostro prossimo alloggio, il B&B Giardino segreto, che si trova nelle campagne fuori Giardini Naxos, un vero paradiso con casa e camera in stile rustico, una bellissima piscina circondata da una ricca vegetazione di agrumi vari, fiori e piante grasse… e sullo sfondo l’Etna, un posto molto bello, tanto che non ci vuole molto per convincerci a trascorrere il resto della giornata in totale relax.
La settimana sembra esser volata ed è già domenica, facciamo colazione nel bel giardino del B&B con marmellate e torte fatte in casa, visto che vogliamo trascorrere la mattinata in spiaggia raggiungiamo presto la vicina Giardini Naxos.
La spiaggia non è molto grande e si affolla velocemente, non c’è sabbia, ma sassi e obbiettivamente il paese è caotico e poco curato. Per essere la località di mare più vicina a Taormina a mio parere non rappresenta certo un bel biglietto da visita.
Noleggiamo due lettini e un ombrellone al Lido La Romantica dove trascorriamo diverse piacevoli ore e pranziamo con un ottima grigliata di pesce e insalata di pomodorini.
Cerca una sistemazione per soggiornare a Taormina
Non siamo una coppia che riesce a stare molto tempo su un lettino e nel primo pomeriggio con la macchina raggiungiamo un luogo bellissimo che si trova a una ventina di km da Giardini Naxos, le Gole dell’Alcantara.
Qui il fiume Alcantara ha creato uno spettacolare canyon di origine vulcanica con alte pareti in basalto che grazie all’opera dell’acqua hanno assunto forme incredibili simili a legna accatastata, canne d’organo o altre strane forme geometriche.
Al fiume si può accedere gratuitamente attraverso un entrata pubblica che scende lungo una ripida scalinata, oppure si può entrare nel parco tematico dove sono allestite alcune mostre, un percorso tematico sulla storia delle gole e poco altro. Sinceramente consiglierei di evitare l’ingresso a pagamento e di scendere direttamente al fiume, dove si può tranquillamente trascorrere l’intera giornata in un ambiente unico. Nelle giornate afose le acque gelide del fiume sono un toccasana e risalire la corrente tra le pareti basaltiche è uno dei ricordi più belli di questa vacanza siciliana.
Tour privato a piedi di Taormina
Altra colazione nel giardino del B&B la mattina successiva, poi in auto raggiungiamo Giardini Naxos e percorriamo la litoranea per raggiungere la vicina Isola Bella.
Fortunatamente è lunedì e riusciamo a lasciare l’auto nel parcheggio della funivia che porta a Taormina, non oso immaginare come si possa parcheggiare l’auto nei fine settimana o in agosto, dato che i posti sono limitatissimi in tutta la zona.
Scendiamo una ripida scalinata piena di venditori e arriviamo sulla spiaggia sassosa di Isola Bella che certamente non tradisce il suo nome, anche qui godiamo del fatto che sia un lunedì di fine giugno perché la spiaggia è piccola.
Il panorama è bellissimo con l’isolotto collegato alla spiaggia da una sottile lingua di terra e un mare stupendo, anche se bisogna fare uso di scarpini per via dei sassi. Trascorriamo così buona parte della giornata tra lettino e mare.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo la funivia che porta a Taormina in pochi minuti, la città è affollatissima di turisti e subito notiamo quanto sia bella. Partiamo dalla visita del teatro greco con il suo stupendo panorama sulla costa, ci perdiamo poi per i vicoli pieni di locali e negozi e lungo il centrale Corso Umberto tra shopping, arancini di riso, ottime pizze al taglio e granite al limone.
Cerchiamo di goderci a fondo la giornata, visitare la Sicilia così non capita tutti i giorni e l’indomani è ora di ripartire, ci attendono le Isole Eolie dove proseguirà il nostro viaggio.
Commenta per primo