È passato qualche anno dal mio viaggio in Messico, son cambiate molte cose, ma ogni tanto ripenso a quello che è stato uno dei miei viaggi più belli e le emozioni cominciano a rincorrersi nella testa e nel petto. La stessa cosa mi è successo stasera ripensando a quando decidemmo di visitare le rovine di Palenque.
Palenque è un’antica città pre-ispanica, ovviamente oggi esiste la nuova Palenque, dove i messicani vivono, ma la vera attrazione di questa località è, come lo è stata per secoli, l’antica città di Palenque. È uno dei luoghi più visitati del Chiapas. Qui è possibile vedere in prima persona una delle più belle testimonianze giunte fino a noi dalla civiltà Maya, censita come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Lo so, i Maya erano una popolazione poco pacifica. Anzi, a giudicare da come sono descritti nei film e da quello che si studia sui libri, erano proprio una piaga per le popolazioni vicine. Maniaci della conquista e famelici guerrieri, pronti a giustificare con la religione la loro smisurata fame di sangue. Ma non si può negare che fossero anche capaci di grandi opere architettoniche e che, grazie alla loro sapienza in varie discipline scientifiche, avessero saputo infondere in molte delle loro costruzioni un significato simbolico e astrale.
Le Rovine di Palenque sono una di queste opere, forse la più bella che io abbia visitato.
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Visitare le rovine di Palenque
Non so esattamente spiegare il motivo per cui l’esperienza di visitare le rovine di Palenque mi abbia letteralmente stregato, del resto arrivammo in città dopo un lungo viaggio in bus da Campeche (ci sono diversi bus che collegano le due località ogni giorno). Nonostante la stanchezza, eravamo talmente euforici di trovarci li che abbiamo preso il primo colectivo disponibile e ci siamo fatti scarrozzare fino alle rovine.
Ricordo di aver brontolato sommessamente al momento del pagamento del biglietto, ma ricordo ancora meglio la convinzione, dopo la visita, del fatto che qualsiasi prezzo sarebbe stato adeguato per le emozioni che Palenque mi ha trasmesso.
Dall’ingresso si cammina per un tratto piuttosto lungo, tanto che si arriva a pensare quasi di esser stati ingannati. Ma così non è, perché dopo poco la boscaglia si apre. Esatto, la boscaglia, visto che siamo immersi nella foresta, e un prato verdissimo fa da passerella verso le meravigliose rovine di Palenque.
Forse per la sua posizione avvolta dalla vegetazione, Palenque mi è sembrata un sito tra i più suggestivi e piacevoli da visitare. Ci sono stato in primavera e il caldo non era soffocante come in estate, ma la frescura offerta dalla foresta era comunque ben gradita, con la sua umidità appiccicosa che si avverte sulla pelle dopo qualche minuto.
Il primo grande edificio che ricordo è il Tempio delle Iscrizioni, una grande piramide addossata al bosco. È caratterizzata da lunghi piani disposti a gradinata, uno dei pochi edifici maya su cui si possa ancora salire (o almeno era così durante la mia visita). Una serie lunghissima di gradoni conduce a quello che, sulla cima, doveva essere il cuore del tempio e dal quale si gode di una vista bellissima su buona parte del complesso.
Un consiglio che ti posso dare è quello di non avere fretta. La cosa migiore è visitare le rovine di Palenque con calma, perché ogni angolo merita la giusta attenzione e, spesso, basta un’occhiata in più per notare un dettaglio che a un primo sguardo era passato inosservato.
Imbocchiamo un sentiero secondario poiché non voglio subito bruciarmi l’emozione di vedere il cuore cittadino e terminare la visita troppo presto. Così, ci addentriamo nella foresta e scopriamo alcuni edifici secondari davvero suggestivi. Nei lunghi anni d’abbandono la natura ha ripreso parte del territorio che era suo. Questi edifici non sono solo ammantati dagli alberi, ma proprio avvinghiati dalle loro stesse radici aeree. Sembra un’ambientazione uscita da un film surreale, e invece è tutto vero!
Il Tempio del Sole e il palazzo di Palenque
Seguendo il sentiero sbuchiamo dal bosco in prossimità di uno dei templi più importanti della città antica. È il Tempio del Sole, di dimensioni più ridotte rispetto a quello delle iscrizioni, ma dai decori architettonici molto più elaborati. Posto in una posizione più defilata rispetto al centro, il Tempio del Sole offre una piacevole vista panoramica sul palazzo e sul Tempio delle Iscrizioni. Da qui si può pregustare la zona del sito avvolta dal bosco che si trova verso l’uscita.
Scendiamo le gradinate del Tempio del Sole per trovarci in quella che un tempo doveva essere una zona abitativa. Proseguiamo ancora fino a raggiungere il palazzo, l’edificio più complesso di tutta Palenque, che si distingue per la sua torre a quattro corpi che svetta sopra agli altri tetti.
Passeggiare tra queste antiche rocce regala sensazioni molto forti. Si procede cercando di ricordare ogni angolo e ogni particolare, perché una volta a casa tutto questo possa restare vivo nel proprio ricordo. Camminiamo all’ombra della torre e verso una zona dove inizia un passaggio sotterraneo. In quest’area le rovine dell’antica città sono molto ben conservate, fattore che rende ancora più piacevole la visita di Palenque.
Qua e la è possibile anche trovare alcuni bassorilievi ben conservati, sculture raffiguranti divinità del culto maya o simboli significativi per la cultura del popolo.
Si prosegue poi verso l’uscita e il percorso tocca alcune zone dove sono visibili le fondamenta di pietre di edifici utilizzati come abitazione. Il tutto è immerso nella foresta fresca e umida, in un’atmosfera che a tratti sembra quasi surreale, molto diversa da quella che si può provare passeggiando in un normale bosco.
Tra la curiosità di scoprire le antiche rovine e l’imponenza incredibile di alcuni alberi della foresta messicana, attraversiamo il ponte sospeso che ci conduce verso l’uscita. Volgiamo di tanto in tanto lo sguardo indietro, forse desiderosi di notare qualcosa di non visto, o magari di trovare una nuova rovina nascosta dalla foresta.
La parte visibile del sito, infatti, pare costituisca solo il 10% dell’estensione totale della città di Palenque nel periodo del suo massimo splendore.
Ricapitolando:
- puoi arrivare a Palenque nuova in bus da varie località del Messico (es: Campeche o San Cristobal de Las Casas);
- per raggiungere il parco archeologico puoi prendere un taxi oppure, soluzione più economica, un colectivo condiviso con altri turisti.
Puoi trovare alcune immagini riguardanti Palenque nella mia galleria fotografica sul Messico.
E tu, ti è mai capitato di visitare le rovine di Palenque? Se si, ti sono piaciute? Se non le hai ancora viste sappi che valgono da sole un viaggio in Messico!
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