Visitare Singapore, immergersi nelle atmosfere della città

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Il viaggio di Luca prosegue e comincia la vera visita della città. È una città talmente vasta che la prima cosa che ci si chiede è: come visitare Singapore?

Per praticità abbiamo deciso di muoverci seguendo un percorso che parte vicino al nostro hotel. Anche per brevi spostamenti prendiamo sempre gli autobus, soluzione comoda perché i mezzi passano molto frequentemente. È un servizio veramente efficiente, dove a ogni fermata si trovano mappe che spiegano chiaramente dove andare.

Raggiungiamo così il quartiere arabo. Ci incamminiamo lungo Arab Street, tra grandi negozi di tessuti batik, e la pedonale Bussorah Mall che, tra palme e shophouse colorate, conduce alla bella Moschea del Sultano che non perdiamo di visitare.

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Visitare Singapore, Arab Street
Visitare Singapore, Arab Street

Lasciamo il quartiere arabo per raggiungere, sempre in bus, la zona di Little India, il grande quartiere indiano.

Scendiamo nella via principale, Serangoon Road, e subito abbiamo l’impressione di trovarci in una strada di Mumbai, tra insegne, facce e negozi dai tipici tratti indiani. Anche gli automezzi sembrano più scassati e vi sono ovunque vecchi camion carichi di persone.

Visitiamo il tempio Sri Srinivasa dedicato a Visnù, l’ingresso e formato da un alta torre ricoperta di sculture e all’interno ci sono vari santuari. Vediamo molti sacerdoti e fedeli che pregano, ma noi possiamo visitare tutto molto liberamente. Poco distante ci sono due piccoli templi buddhisti, all’interno di uno c’è una grande statua del Buddha e la reliquia di una sua impronta.

Visita guidata di Little India e Chinatown a Singapore

Tornati in Serangoon Road ci tuffiamo nel caos indiano tra i mille negozi dove si vende di tutto, dall’abbigliamento alla telefonia, dagli accessori Indù ai film di Bollywood.

Vicino alla fermata della metropolitana Little India c’è poi una grande piazza coperta, qui si può mangiare ogni genere di cibo indiano, ma noi siamo molto stanchi e decidiamo di fare ritorno in camera.

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Visitare Singapore, Tempio Indù a Little India
Visitare Singapore, Tempio Indù a Little India
 

Visitare Singapore, lo splendore di Marina Bay

Usciamo di nuovo nel tardo pomeriggio per visitare downtown e Marina Bay. La prima tappa è il vicino Raffles Hotel, un hotel mitico, così importante e particolare da essere divenuto monumento nazionale. La sua architettura è in stile coloniale, circondato da verande e con grandi spazi verdi all’interno, luoghi che fanno fare un salto indietro nel tempo di 200 anni.

Usciti dall’hotel raggiungiamo il Padang, un grande spiazzo verde dove si tengono parate o si gioca a cricket. È un luogo circondato dai palazzi governativi e con, sullo sfondo, lo skyline dei moderni grattacieli.

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Visitare Singapore, il verdeggiante giardino di Garden by the Bay
Visitare Singapore, il verdeggiante giardino di Garden by the Bay

Raggiunto il fiume Singapore, che sfocia a Marina Bay, decidiamo di risalirne le sponde, tra ristoranti carissimi e negozi di lusso, fino a raggiungere Clarke Quai, zona della movida serale.

Visti i prezzi dei ristoranti lungo il fiume, preferiamo entrare in un centro commerciale che, come tutti al suo interno, è pieno di ristoranti. Oggi abbiamo voglia di cucina giapponese e mangiamo bene a base di manzo e maiale saltati con verdure, riso, zuppa di pesce e altre cosine non ben definite.

Usciti dal ristorante andiamo fino a Marina Bay per visitare il bellissimo Gardens by the Bay, un parco formato da tante strutture altissime a forma di albero, ricoperte di vegetazione, e che alla sera si illuminano di tanti colori.

L’atmosfera è veramente molto bella. Con l’Hotel Marina Bay sullo sfondo si può camminare su vari piani del giardino fino a quando, alle 20,30, comincia uno spettacolo musicale con le luci dei mega alberi che si accendono a tempo creando un’atmosfera unica.

Giusto il tempo di attraversare il ponte che collega il parco all’hotel e al centro commerciale annesso che ci troviamo di fronte alla baia con il suo skyline illuminato. Pronti per lo spettacolo delle 21,30 durante il quale vengono proiettate delle immagini, sempre a tempo di musica, contro tre muri di acqua nebulizzata. Le scene sono un inno alla vita dall’infanzia alla maturità e, tra le luci dei grattacieli e le immagini, quando sul finire parte “What a wonderful world” scappa anche la lacrimuccia.

Biglietti di accesso diretto a Gardens by the Bay

Gli alberi di Garden by the Bay
Visitare Singapore, gli alberi di Garden by the Bay

Visitare Singapore, tra natura e Chinatown

Un altro giorno comincia e anche oggi ci attendono nuove scoperte. Decidiamo di visitare Singapore trascorrendo la mattinata ai Giardini Botanici, un altro luogo che raccomandiamo molto di non perdere.

Nati nel 1850 i Giardini Botanici sono uno dei tanti polmoni verdi presenti in questa città, con grandi prati e laghetti dove si possono incontrare varie specie animali tra cui cigni, anatre, tartarughe, varani e scoiattoli.

Visita guidata di Singapore

Giardini Botanici
Visitare Singapore, i Giardini Botanici

Cominciamo così una bella passeggiata tra cascatelle, zone di jungla, sculture, bonsai, piante grasse, il giardino dello zenzero e fino ad arrivare al settore più importante del parco: il National Orchid Garden. L’entrata al National Orchid Garden è a pagamento. Qui si trova la più grande raccolta al mondo di orchidee che conta oltre 2.000 specie dalle mille forme e mille colori. È tutto molto molto bello.

Biglietti per il National Orchid Garden di Singapore

Riprendiamo la metropolitana e ci dirigiamo verso Chinatown. Appena usciti sulla strada ci troviamo sommersi da un mondo ipercolorato. Tra bancarelle che contengono di tutto ci dirigiamo verso il tempio Thian Hock Keng, il più antico tempio cinese di Singapore. È un luogo suggestivo dove ci aggiriamo tra bellissime decorazioni di dragoni sui tetti e soffitti e porte con figure e fiori intarsiati. Le statue di stranissime divinità ci osservano con facce che vanno dal buffo al terrificante.

Ci aggiriamo poi tra le vie del quartiere, dove si trovano belle shophouse dalle pareti e finestre coloratissime. Entriamo in un altro grande tempio buddhista, molto frequentato e pieno di decori. E ci addentriamo poi di nuovo tra le tante bancarelle per fare shopping.

Ceniamo nel vicino Chinatown Point, un mega centro commerciale, in un ristorante cinese deliziando i nostri palati con verdure glassate con sugo di carne, ravioli al vapore, vari tipi di risotti con pollo, gamberi, verdure e funghi. Tutto è molto buono, ma con l’unico inconveniente che non avevano posate occidentali e magiare riso con le bacchette non è stato così semplice.

Tour gastronomico di Chinatown a Singapore

National Orchid Garden
Visitare Singapore, National Orchid Garden

Lo zoo, anche qui non ci ha convinto

Il giorno seguente, nonostante io non ami gli zoo, ho deciso di fare uno strappo alla regola. Quello di Singapore è infatti tra i primi a livello mondiale, così abbiamo deciso di andarlo a visitare sperando che almeno questo potesse farci cambiare un po’ idea.

Con la metro rossa in 40 minuti arriviamo a Ang Mo Kio dove, dalla stazione dei bus, prendiamo il 138 che in altri 40 minuti ci porta verso il confine malese. Qui, in mezzo alla foresta, è stato creato la Zoo di Singapore.

Complessivamente questo è un luogo bello e molto naturale. Non esistono gabbie, ma spazi discretamente ampi delimitati da fossati. Purtroppo certe razze soffrono comunque la cattività, come i felini e i grandi animali africani che, secondo me, sono anche fuori luogo in questo contesto. C’è anche un orso polare!

Lo zoo sarebbe molto più bello con tante scimmie che la fanno da padroni, libere di saltare sui grandi alberi, e gli oranghi vere e proprie star di questo habitat. C’è anche una grande zona dove i visitatori possono entrare a contatto con le scimmie, i pipistrelli, vari roditori e rettili, tra i quali il Drago di Komodo.

Nel complesso si può apprezzare lo sforzo di far vivere gli animali a loro agio, ma tante specie sono in evidente sofferenza, come è normale che sia.

Pranziamo con noodles di pollo e pesce prima di rientrare. Tornati in città scendiamo a Raffles Place, il cuore finanziario. Facciamo una bella passeggiata lungo Marina Bay partendo dalla statua del Marlion, il simbolo della città dalla testa di leone e corpo di pesce, e scattiamo foto di giorno fino a raggiungere il Garden by the Bay.

Biglietti per il Night Safari a Singapore

Visitare Singapore, shophouse in centro città
Visitare Singapore, shophouse in centro città

Il pieno di ricordi e sapori prima del rientro

Tornati nel nostro quartiere di Bugis entriamo nel mega Mall e ceniamo all’Asia Kitchen con anatra laccata e riso ai cereali. Devo dire che ovunque siamo andati il livello della cucina è stato molto buono e sopratutto con prezzi convenienti.

L’ultimo giorno a Singapore decidiamo di prenderlo con calma. Dopo la colazione ci riposiamo ancora un po’ in camera fino al check out e poi, lasciati i bagagli in hotel, facciamo un ultimo salto a Chinatown, il quartiere che più ci è piaciuto.

Cerchiamo di assaporare gli ultimi attimi tra i colori e i sapori del quartiere e pranziamo in un ristorante coreano dove propongono un buffet dai gusti molto forti e aspri. Ovunque ci sono aglio, peperoni, pesciolini secchi sotto aceto, altro piatto dal gusto molto forte. Accompagniamo poi il tutto con pollo e maiale serviti su pietre calde, riso bollito e brodo di pollo con uova.

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Possiamo ritenerci soddisfatti, la nostra full immersion si conclude così e ci ha consentito di visitare Singapore apprezzandone gli aspetti migliori e immergendoci nella sua coinvolgente atmosfera.

Recuperiamo i bagagli e ci dirigiamo all’aeroporto, il volo parte alle 22 e dopo due tratte da 7 ore siamo tornati a casa carichi di bei ricordi.

Testi e fotografie di questo post sono stati realizzati da Luca Benericetti per Viaggia e Scopri, potrebbe anche interessarti ‘Viaggio a Singapore, arrivo nel mondo perfetto‘ la prima parte del viaggio di Luca.



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Strada a Little India, Singapore
Visitare Singapore, strada a Little India

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Informazioni su Luca Benericetti 26 Articoli
Sono un operatore ecologico 45enne con la passione per i viaggi, mezzo podista e ancor meno ciclista abitante a Ozzano dell'Emilia in provincia di Bologna.

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