Wat Arun, visitare il Tempio dell’Alba, la perla candida di Bangkok

Durante il mio girovagare da nord a sud nella penisola del Siam, tra foreste lussureggianti e baie incantate, mi sono imbattuto in decine e decine di templi uno più belli dell’altro. Tra di essi mi ha molto colpito il Wat Arun, uno dei più bei templi della capitale, Bangkok.

Vuoi per la quiete mistica che vi si respira o per l’architettura, ma ogni tempio della Thailandia ha qualcosa che lo rende unico e imperdibile, ecco perché quando si passa davanti a un ingresso si sente l’attrazione forte a entrare a visitarlo. Anche solo per trovare per qualche istante quella pace interiore che questi luoghi sono in grado di trasmetterti, ed ecco perché non devi mancare di visitare il Wat Arun di Bangkok.

Se ti stai chiedendo quale sia questo Wat Arun forse è solo perché non ne conosci il nome, perché questo tempio credo sia uno dei più visitati e fotografati di tutta la città.

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Maestosamente eretto sulla riva destra del fiume Chao Phraya, il Wat Arun è un complesso di edifici religiosi tra i più sensazionali che io abbia visitato. La sua ubicazione nel popoloso quartiere di Thonburi lo rende inoltre un luogo molto frequentato dai fedeli.

Inoltre, come in tutto il Siam, il prezzo d’ingresso è molto basso e permette quindi anche al turista con budget più ristretto di poterlo visitare, anche se onestamente l’emozione di passeggiare tra le sue alte guglie è qualcosa che non ha prezzo.

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Wat Arun, Bangkok, i prang
Wat Arun, Bangkok, i prang

I Prang del Wat Arun

Le strutture più appariscenti del Wat Arunratchawararam Ratchaworamahavihara, questo è il suo nome originale completo, sono in assoluto i prang, ovvero le alte guglie in stile khmer che svettano verso il cielo.

La guglia centrale, quella più imponente, ha subito nel corso della storia numerosi ampliamenti. La sua versione originale misurava 16 metri e venne ampliata durante il regno di Rama e ultimata durante il regno di Rama III raggiungendo l’altezza odierna di 81 metri.

Ai quattro lati si trovano altrettante ripide scalinate che permettono di salire e raggiungere i tre livelli di balconate, durante la salita lo stucco bianco del Wat Arun ti trasporterà su una nuvola, voltando lo sguardo rimarrai sbalordito dai riflessi multicolore della ceramiche cinesi che vi sono incastonate.

Arrivato alla prima balconata troverai una serie di cariatidi che raffigurano le divinità protettrici Yaksa mentre, sopra di esse, sono raffigurate le scene della vita del Buddha intervallate dalle sempre fotografate statue dei Kinnara, statue dal corpo metà di uomo e matà di uccello.

Nella seconda terrazza noterai invece che le cariatidi sono scimmie. Frequenti nella cultura thailandese questi animali sono presenti nel poema epico Ramakien, e a loro sono accostati altri Kinnara.

La terza terrazza, in realtà molto piccola, ospita quattro nicchie che contengono quattro statue del dio Indra, divinità guerriera della religione Indù, a cavallo del mitologico elefante a tre teste Erawan.

Da questo livello si gode di un panorama a 360° su Thonburi da un lato e sul Chao Phraya e il resto di Bangkok dall’altro. Siamo infatti più in alto dei prang minori che divengono caratteristici accessori al paesaggio cittadino.

Il pinnacolo centrale, interamente istoriato di ceramiche, termina con in cima un tridente a nove punte che pare rappresenti una versione siamese dell’arma di Shiva.

 

Wat Arun, Bangkok, piccole cariatidi decorative
Wat Arun, Bangkok, piccole cariatidi decorative

Passeggiando per il Wat Arun

Dopo aver gustato la bellezza del Wat Arun dall’alto, perché son certo che sia impossibile non salirci subito, è tempo di fare quattro passi alla sua base, nel cortile sul quale sorgono gli altri quattro prang minori situati ai quattro angoli di quello principale.

Questi pinnacoli sono decorati in maniera analoga a quello centrale, abbelliti da mosaici di ceramiche e conchiglie, ‘cineserie’ sgargianti tanto in voga ai tempi di Rama III, nella nicchia dei quattro prang si trova la statua del dio dei venti Phra Phai a cavallo.

Verso nord si trova la sala principale del tempio, la Sala dell’Ordinazione, che risale al regno di Rama II e contiene la statua del Buddha che la tradizione vuole sia stata realizzata dallo stesso re.

Come sempre gli affreschi di questi luoghi riescono a rapirmi il cuore, alle pareti sono raffigurate le scene delle vite del Buddha e resterei ore ad osservare le numerose statue sedute, sempre del Buddha, che si susseguono nel chiostro attorno a questo padiglione.

Alti e severi gli Yak, spiriti guardiani, sorvegliano l’ingresso, ammalianti nella bellezza dei loro decori di stucchi e ceramiche dipinte a china, queste figure mitologiche hanno da sempre attirato la mia attenzione, nelle loro imponenza e nelle loro espressioni spesso mostruose traspare la grandezza della cultura e della tradizione di questo popolo.

Diversi altri edifici si trovano lungo il perimetro del cortile, templi minori risalenti a epoche diverse in cui si possono ammirare oggetti provenienti dai regni del passato, quello che di certo non potrete evitare sarà alzare lo sguardo ogni volta che attraversate il cortile per osservare le lucenti tegole in ceramica arancione e verde che ricoprono i tetti.

Wat Arun, Bangkok, il tempio dell'alba
Wat Arun, Bangkok, il tempio dell’alba

Consigli pratici per la visita

Il primo consiglio che posso dare è in assoluto quello di raggiungere il Wat Arun utilizzando i canali. Il trasporto via acqua semplifica molto i collegamenti in questa parte di Bangkok e, per chi visita la città per la prima volta, lo stesso trasferimento tra una fermata e l’altra regala paesaggi e emozioni che rendono unica la visita.

Il lato del tempio che volge al fiume presenta numerosi padiglioni che fungono da attracchi e permettono così di raggiungere con facilità il sito. Il costo del biglietto per navigare è inoltre molto economico, essendo un trasporto pubblico, questo sul fiume, costa più o meno quanto la Metro.

Premettendo che, secondo il mio parere, il Wat Arun è talmente bello da poter essere visitato in qualsiasi ora del giorno, se proprio vuoi vederlo risplendere potresti andare a visitarlo al mattino. Il Tempio dell’Alba, così viene chiamato, si ammanta di splendore con i colori che le prime luci del mattino riescono a dargli.

Indipendentemente da quando e come deciderai di andare al Wat Arun stai certo che ne rimarrai affascinato, la sua storia e la sua posizione ottimale lo rendono uno dei monumenti più suggestivi di tutta Bangkok.



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Wat Arun, Bangkok, vista dal fiume
Wat Arun, Bangkok, vista dal fiume

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Informazioni su Gian Luca Sgaggero 623 Articoli
Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

4 Commenti

    • Ciao Marica, il Wat Arun è aperto ogni giorno dalle 8.30 a.m. alle 5.30 p.m. e il biglietto d’ingresso costa 30 Bath (meno di 1€). Penso non ci siano problemi ad acquistare i biglietti sul posto, durante il mio viaggio a gennaio 2017 il sito era in fase di restauro, ma spero abbiano ultimato i lavori. Se lo visiti fammi sapere! 🙂

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